Alfa Romeo prosegue nelle celebrazioni del Quadrifoglio, storico simbolo della sua attività sportiva. In occasione del GP del Canada di Formula 1 la livrea della C43 dei piloti Valtteri Bottas e Zhou Guanyu viene decorata col quadrifoglio celebrativo, rivisitato dal centro stile Alfa Romeo.
Una storia lunga cento anni
La prima Alfa Romeo ornata con il Quadrifoglio è stata la RL tipo Corsa di Ugo Sivocci, che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923, conquistando così il primo dei dieci allori del marchio in questa competizione. E lo stesso emblema portafortuna risalta sulla P2 di Brilli Peri quando nel 1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque titoli mondiali vinti dall’Alfa Romeo. Alla fine degli anni Venti è sempre il Quadrifoglio a distinguere in corsa le Alfa Romeo della casa madre dalle Alfa Romeo gestite dalla Scuderia Ferrari, che aveva come emblema il cavallino rampante.
Nel 1950 e nel 1951, Nino Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159 al successo nei primi due campionati mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio caratterizza la versione sportiva della Giulia, la TI Super, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per lungo tempo: dalle GTA alle 33 vincitrici di due Campionati Mondiali Sport nel 1975 e nel 1977.
L’attività agonistica Alfa Romeo continua negli anni Ottanta quando, dopo il rientro in F.1 nel 1979, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (GTV6 2.5 Gruppo A), fino al trionfo nel DTM con la 155 V6 Ti nel 1993 e la lunga serie di vittorie della 156 Superturismo (1998-2004).
Anche le Alfa Romeo di normale produzione hanno ricevuto il Quadrifoglio. Si tratta di modelli particolarmente sportivi realizzati tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale – come Giulia Sprint GT Veloce o 1750 GT Veloce – altri invece, dagli anni Ottanta in avanti, portano il Quadrifoglio nella loro denominazione ufficiale, come ad esempio le diverse versioni della 33 Quadrifoglio Verde o la 164 Quadrifoglio Verde. Va inoltre ricordato che, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, anche il Quadrifoglio si evolve e viene declinato in due versioni: Verde per i veicoli più sportivi e Oro per gli allestimenti più raffinati e lussuosi.
Nel tempo, la stessa “Q” iniziale entrò a far parte del vocabolario Alfa Romeo, arrivando a identificare le soluzioni tecniche più avanzate: la più famosa di tutte è la trazione integrale Q4, ma c’erano anche il differenziale autobloccante Q2, il cambio automatico Q-System e il Q-Tronic, solo per citarne alcune.
Infine, il simbolo del Quadrifoglio ritorna sia sulla Mito (2008) e sulla Giulietta (2010) sia quando nel 2015 nasce la nuova generazione Alfa Romeo con il lancio della Giulia nella versione Quadrifoglio, spinta dal nuovo 2.9 BiTurbo a benzina da 510cv. Anche lo Stelvio, il primo SUV prodotto dall’Alfa Romeo, ha ora diritto alla sua brava versione Quadrifoglio. Ce ne faremo una ragione.



