“Allora, com’è Auto e Moto d’Epoca a Bologna?” Da questo pomeriggio a stasera me l’avranno chiesto in dieci. Com’è?
E’ stata fatta parecchia pulizia dall’organizzazione. Bologna è facile da raggiungere, l’area della Fiera è a due passi dallo svincolo dell’autostrada, i parcheggi ci sono (anche se costicchiano: venti euro per ciascun giorno di manifestazione), i servizi sono eccellenti e ci si muove bene. Insomma, Padova con i suoi tanti inconvenienti non mi è certo mancata. Gli ambienti di Bologna sono ariosi e con parecchia luce in più, ci si orienta meglio e tutto sommato questa prima giornata è servita a capire che Auto & Moto d’Epoca ha forse vinto la sfida. Una sfida che a volte altre manifestazioni hanno perso cambiando la loro sede storica.
Ormai Auto & Moto d’Epoca non la visiti per bene in un solo giorno. Sotto questo aspetto, il ragionamento è lo stesso che si fa per Rétromobile ma anche per Epoqu’Auto di Lione: dovresti starci almeno un paio di giorni. Nell’impossibilità di farlo stavolta, ho dovuto correre, e parecchio, perdendomi sicuramente un sacco di cose interessanti. Ma l’impressione è stata buona, molto buona. Ci saranno lamentele, critiche e proteste varie. Tutti devono dire la loro e una manifestazione così grande porge inevitabilmente il fianco a osservazioni di ogni tipo. Ma il livello del materiale esposto mi pare ulteriormente cresciuto, e il discorso vale per le auto, l’editoria, i ricambi e anche i modelli. Insomma, parecchio meno paccottiglia. Anche i ricambisti sembra si siano dati una bella ripulita. Un segno necessariamente positivo? Forse no, ma da questa prima edizione bolognese, Auto e Moto d’Epoca esce con buone speranze per il futuro. Tornerò sull’argomento.





















