Auto e Moto d’Epoca è uno di quegli eventi che meriterebbe di essere trattato con metodo e sistematicità: i temi, numerosissimi, si incrociano e avrebbero bisogno di essere criticamente ordinati secondo schemi meno casuali delle semplici gallery che si affastellano giorno dopo giorno. Il tempo, però, è limitato, così come le energie e non sempre è possibile far emergere, specie nel caso di un evento come questo, i tratti salienti che permettano a chi non ci è stato di farsi un’idea abbastanza precisa dell’insieme. Speriamo tuttavia che queste e altre foto pubblicate sul PLIT possano dare almeno un’immagine vaga di ciò che si trova in questi giorni a Bologna, invogliando – perché no? – qualcuno a vincere la pigrizia e andarci di persona. La quantità è sempre notevole ma – lo abbiamo già scritto – c’è l’impressione che si stia pian piano privilegiando la quantità. Non che questi due elementi siano per definizione incompatibili fra loro, ma arriva il momento di fare delle scelte a volte anche impopolari, per abbracciare con maggiore convinzione l’una o l’altra tendenza. Oggi come non mai, determinare una corretta strategia significa far passare un messaggio chiaro e facilmente intellegibile a espositori e pubblico. Chi resta nella zona sfuocata finisce per far fatica a continuare a vendere il proprio evento, e in questi ultimi mesi di esempi interlocutori (non facciamo nomi) ne abbiamo visti. Diremmo in generale che Auto e Moto d’Epoca edizione 2023 si è saputa collocare nell’amplissimo panorama delle manifestazioni “vintage” con una proposta sempre ricca, ma salendo qualche gradino verso l’eccellenza dei contenuti. Orientamento peraltro riscontrabile anche nei settori paralleli – e tutt’altro che secondari – della ricambistica, della documentazione e del modellismo.






















































