HPI Racing 1:43

testo e foto di Roberto D’Ilario

Hpi Racing (Hobby Products International) è un’azienda molto apprezzata nel settore modelli elettrici RC con radici americane e giapponesi, nata nel 1986 in California come distributore dei motori elettrici della Serie Uno e in seguito con una grande filiale in Giappone. Vado a braccio perché non ricordo bene le date, ma intorno all’anno 2000 esordì negli statici 1/43 con ottime premesse e promesse, visto che il responsabile della produzione proveniva dalla Tamiya. I modelli
mi colpirono subito per la precisione e per la pulizia di montaggio, tant’è che ne consigliai subito la distribuzione ad un noto commerciane del settore che ne vendette in quantità. I modelli spaziavano dai Rally all’Endurance, dal Turismo alle stradali con una predilezione per le auto giapponesi ovviamente. Spettacolari le serie di set con due/quattro modelli da rally, tipo Lancia e Toyota oppure quelli con tre auto di Le Mans come Jaguar, Porsche e Mercedes. C’era anche la serie delle Endurance con motore apribile… (aridaje!). I modelli erano belli, realistici, ben montati, pieni di particolari, con interni curati e livree fedeli, il tutto si
traduceva in un colpo d’occhio di tutto rispetto. La Stratos era la migliore sul mercato, tant’è che nel 2013 Umberto Cattani scrisse un articolo sul vecchio blog di David dove partiva proprio da una base HPI per un upgrade che le rendeva giustizia (link: https://pitlaneitalia.com/2013/03/30/hpi-lancia-stratos-rally-montecarlo-1977-di-umberto-cattani/. Tutti gli articoli del blog grandiepiccoleauto, attivo dal 2012 al 2021, sono trasmigrati in pitlaneitalia.com, n.d.r.). Di gran livello anche le Delta e le 037, le Porsche 956, le Mazda 787 e le McLaren F1 GTR in innumerevoli livree. I prezzi erano allineati alla concorrenza però, misteri della fede, l’Azienda iniziò a zoppicare fino a chiudere il settore dopo il 2010. Gli ultimi sprazzi furono anche incoerenti, alcune referenze furono commercializzate con il marchio Mirage ma soprattutto aumentarono i prezzi a dismisura, come per la Nissan Sunny GTI del Rally Montecarlo o le Ford RS200 proposte dai 120 ai 145 Euro. Pensavano forse di risanare il bilancio solo con quelle? Oggi gli HPI vengono ancora apprezzati e ricercati ma questo ha innescato un fenomeno anomalo e fastidioso: la speculazione che ha fatto schizzare i prezzi alle stelle. In particolare le Rally Montecarlo, la Ford RS 200, la Nissan oppure i set Rally e Le Mans hanno raggiunto prezzi fino a 450 Euro. Vorrei sapere se c’è qualcuno che le compra.
Ho qualche esemplare ottenuto a prezzi normali, l’ultimo trovato stranamente all’Expo di Bologna, ma ho il grande rammarico di non aver preso all’epoca tutte quelle che mi interessavano, della serie “tanto prima o poi le prendo/ora non posso spendere” e ti ritrovi con il cerino in mano. Non mi interessa il valore presunto, mi piacciono da matti e mentre le riguardo e le ammiro, lancio un piccolo sondaggio: qual è secondo voi il motivo di tali prezzi?

8 pensieri riguardo “HPI Racing 1:43

  1. Ciao Roberto,
    Condivido ogni tua parola, anche io mi sono fatto sfuggire più di un modello HPI pensando che, prima o poi, mi sarebbe ricapitato per le mani e invece…
    Mi riferisco a quel periodo in cui alcune referenze si trovavano a 15-20 euro (penso ancora alla Legacy di Piatti).
    Ora, venendo ai tuoi quesiti, ritengo che l’azienda si sia ingolfata realizzando troppe varianti dello stesso modello (a volte anche 4…) e che il mercato, di conseguenza, si sia saturato o stancato (o magari l’appassionato si aspettava che calassero i prezzi, come accaduto regolarmente).
    Il discorso prezzi attuali lo vedo come una mera speculazione, non erano serie con tirature particolarme limitate (anzi…), l’azienda ha chiuso questo ramo e quindi non ci sarà un seguito, si finge che sia roba rara.
    Alfonso Marchetta

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  2. Ho appena due: la GT-R Taisan di Tsuchiya (1991) e la GT-One di Fuji 1999 che mi dà i brividi quando la guardo, mi trasporta alla mia giovinezza; di un modello forse non si deve aspettare di più.
    Penso che alla base si trattano di modellini molto ben fatti con una scelta di soggetti (anni 90) che ora va molto di moda. Hanno anche una ottima tenuta nel tempo, uno li guarda e sembrano nuovi.
    Certi soggetti non sono stati fatti da Spark e compagnia o quando si, con prezzi ora ugualmente esorbitanti e una tenuta nel tempo da verificare. Poi certi soggetti non li hanno fatto neanche meglio: la Stratos, le Delta, anche la Nismo GT-R (a mio avviso). Le Alfa 155 nessuno le ha fatto dopo loro. Poi c’è la questione die-cast/resina. Certi HPI (non tutti?) erano die-cast e per quelli che pensano a qualità=chili, le alternative sono i Ixo un po’ grezzi o i Minichamps che si autodistruggono.
    Per tutto questo forse tanti sono finiti in mano di collezionisti che ne sanno il valore non monetario e li tengano stretti, e poi di quelli che vendono solo a questi, e la speculazione è partita. Ne vale anche la pena spendere 150-250 euro per una S4, quando l’IXO 1/24 fa la sua bella figura? Non volendo essere troppo crudele, finirà come tante altre bolle, come quelle di certi libri: con HPI venduti in bancherella o in internet (nipotini, figli che vogliono liberarsene) per qualche euro.

    Guilherme

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    1. Alfonso,
      sicuramente come dici tu le troppe varianti hanno ingolfato il mercato ma ora anche la Spark non scherza. Forse all’inizio i soggetti erano già visti e rivisti ma a me danno ancora una sensazione di “calore” che manca ad altri die-cast.
      Guilherme,
      purtroppo la speculazione continua da troppi anni e non credo che a breve la bolla si sgonfi.
      Marco,
      sulle prime produzioni le decals tabaccaie erano inserite in una bustina sotto la base, poi non più.
      Sulle date puoi avere ragione, come detto sono andato a memoria…zoppicante…
      Comunque ringrazio tutti, David che mi ospita e mi sopporta e voi che avete la pazienza di leggermi.
      Mi piacerebbe uno scambio più vivace con TUTTI i lettori, sarebbe un simpatico Bar di Petrolheads.

      Robix

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  3. Bellissimo l’ articolo e bellissime le foto!
    Anche io appartengo alla schiera di quelli che rimpiangono di non averne comprate abbastanza quando si poteva. Ho solo un paio di Stratos Marlboro e il cofanetto delle tre 956 Le Mans 1982, che ho trovato su eBay qualche anno fa a 100 euro spese comprese e mi sono buttato. In compenso, pochi anni dopo, per la Stratos prima a Sanremo 1974 ho dovuto sborsare 95 euro…
    Modelli eccelsi, nell’ ambito della produzione industriale. Unica pecca l’ assenza delle decals tabaccaie, nemmeno un foglietto a parte. Ho rimediato con l’ after market.

    PS Mi risulta che la produzione di die cast iniziò nel 2006 con la Subaru Impreza WRC 2005. Almeno così si legge in un trafiletto a pag. 7 di Modelli Auto n. 76 di Marzo-Aprile 2006.

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  4. Io ne ho prese diverse all’epoca, quasi tutte pagate a prezzi stracciati….mi ricordo in particolare un negozio tedesco, di cui non ricordo il nome, che quasi tutti i giorni ne metteva in quantità tutte all’asta a partire da un euro, e sta cosa è continuata per tanto tempo…
    E io, oltre a godere del risparmio economico e ad essere incredulo nel comprare quei modelli così ben fatti e precisi a 15/20 euro, non riuscivo, allora come oggi, a darmi una spiegazione di quanto stava accadendo.
    pensavo forse che non essendo pezzi limitati più di tanto, rispetto a Spark che allora già imperava con serie da 300/400/500 pezzi, forse i collezionisti erano convinti che fossero sempre disponibili, anche le Minichamps tranne rare eccezioni subirono lo stesso trattamento.
    Piuttosto mi pento di averne vendute alcune che se adesso volessi indietro dovrei pagare molto salato…..ma per fortuna diverse sono ancora con me.
    Penso che il fatto che ad un certo punto HPI abbia smesso di produrne abbia fatto spiccare il volo ai prezzi anche dei modelli meno appetibili, sulla scia di una presunta improvvisa rarità, ma è una speculazione che non ha ragioni oggettive, come spesso accade per altri modelli di altre marche che improvvisamente diventano “di moda” e raddoppiano il valore in poche settimane, l’esempio che mi pare analogo a questo è quello che è accaduto ai modelli Ferrari della Make Up che da quando non li fa più sono triplicati come valore….anche se alcuni sono visibilmente sproporzionati.
    E improvvisamente ci si è resi conto che gli HPI erano davvero dei bei modelli….forse i più “fedeli” nelle linee e nelle proporzioni che si siano visti nel 1/43 di massa…per esempio le Delta o le Stratos di Spark che paghi 80 euro da nuove e ne valgono 50 da “usate” sono belle ma a mio modesto parere non all’altezza delle omolghe Hpi, per cui me le tengo strette e me ne fotto della speculazione 😄😄😄
    Tra l’altro la HPI ha ripreso la produzione con il marchio Ignition Models che però adesso costano oltre 150€……o mi sbaglio?

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    1. Sì ma su Ignition andrebbe fatto un discorso diverso, alcuni dei loro modelli sono due o tre gradini sopra gli osannati resincast cinesi. E sì, le Ferrari MakeUp piacciono ai collezionisti cinesi e americani, che mediamente non capiscono un tubo.

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