Auto in-Mobile

di Roberto D’Ilario

Segare un’auto, letteralmente, per trasformarla in mobile d’arredo è una usanza nata da praticoni del “fai da te” appassionati di motori che si è trasformata in vezzo per ricchi un po’ snob desiderosi di stupire.

La stravagante moda, neanche a dirlo, è partita dall’America dove i fissati del riciclo hanno trovato una vera miniera negli enormi sfasciacarrozze pieni di rottami destinati alla ruggine e alla pressa. E’ nata così la mania di prendere vecchie carrozzerie, farle a pezzi, riverniciarle alla perfezione, lucidarle a specchio, tappezzarle con stoffe e pellami di qualità per ottenere pezzi d’arredamento assolutamente unici e originali o perlomeno strambi, da inserire in ufficio, in casa e in negozio.

Dell’automobile, come per il maiale, non si butta via niente; bastava un modesto investimento, una buona dose di abilità e una smisurata fantasia per inventare un divano, un letto, un tavolino, una libreria, un biliardo o un qualsiasi soprammobile sicuramente d’impatto. Lavorare su di un tetto di una Mercedes come tavolo o guardare la TV distesi sul divano di una Eldorado dev’essere gratificante e tutto ciò ha aperto una nuova fetta di mercato subito recepita da aziende di design, studi di architettura e dalle stesse case costruttrici che si sono fiondate nel settore dell’interior design creando un vero segmento di lusso; da diversi anni è consueto vedere ai saloni del mobile aziende che propongono le loro creazioni in stile retrò/futurista ad una fascia di élite disposta a spendere un bel po’ di soldini pur di distinguersi dalla massa.

Lo studio di architettura olandese che sviluppò il progetto della famosa Dutch Mountain House trasformò una intera Jaguar in libreria da appendere al muro. Si sono anche verificati eccessi clamorosi come quello di una nota azienda polacco/americana che ha ridotto in pezzi una preziosissima AC Cobra 427 originale; un peccato mortale e incomprensibile, visto che ne erano state prodotti solo 316 esemplari. In Italia l’antesignana fu la Meritalia con Lapo Elkann che in occasione del 50° Salone del Mobile di Milano del 2011, proponeva il progetto Fiat 500 Design Collection in quanto icona del nostro tempo. Ma anche Jaguar, Mercedes, Aston Martin, Maserati non si sono fatte attendere, impiegando non più vecchie carrozzerie bensì materiali pregiati come il carbonio, alluminio e altri compositi appositamente lavorati con forme ispirate ai modelli di auto più prestigiosi. Si sono perse quindi quella peculiarità di inventiva e artigianalità tipiche degli hobbisti della prima ora giacché oggi il target di riferimento è composto di persone con il portafoglio ben gonfio e case non certo piccole che non vogliono rinunciare ad avere l’auto preferita al proprio fianco in ogni momento.

Non sappiamo se le mogli di cotanti appassionati siano contente di dormire in un letto ricavato da una Maserati o ritrovarsi in mezzo al salotto un biliardo a forma di Mustang, ma se non possiamo comprare o costruirci un pezzo del genere possiamo recarci a Stoccarda e prenotare una camera al V8 Hotel dove ogni ambiente profuma di garage; pezzi originali per le stanze a tema, ambienti di
officina meccanica o di autolavaggio, tappezzerie e arredi, persino la musica che aleggia nell’aria è stata sostituita con i suoni dei motori.

Il paese dei balocchi, con buona pace di mogli e fidanzate.

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