di Riccardo Fontana
Nei giorni scorsi è venuto a mancare a 87 anni Gianpiero Riva, esponente della Scuderia del Portello ed abile battilastra, nobile professione ormai in disuso nell’arido e standardizzato mondo dell’automobile di oggigiorno.

Animatore della Carrozzeria Riva in quel di Legnano fin dagli anni sessanta e da sempre patito di Alfa Romeo, ha conosciuto e lavorato coi più bei nomi della grande epopea alfista dei tempi che furono, potendo vantare anche qualche grado di coinvolgimento con le opere di alcuni carrozzieri come Zagato, al centro delle vicende alfiste del tempo, con capolavori come le Giulia TZ e TZ2, che seppero sbaragliare il campo delle GT in Classe 1600 alla metà degli anni sessanta.
Col tempo arrivò l’amore per il recupero e l’elaborazione delle Alfa Romeo d’epoca, coltivato assieme al figlio Alberto, e la quasi naturale “affiliazione” alla Scuderia del Portello ed all’Alfa Blue Team.







Il Signor Gianpiero era – al pari del figlio Alberto – del giro dei Brambilla a Monza, e già solo questo dovrebbe dirla lunga sul grado di passione e di genuinità del personaggio, che come sempre accade in questi casi lascia – oltre al naturale dolore nei suoi familiari e nei suoi amici – anche un vuoto difficilmente colmabile in termini di conoscenza e di capacità tecnica.
Il tempo fugge, e non possiamo che fare ciò che possiamo per mantenere vivo il ricordo di ciò che fu e di chi ne fece parte.
