Testo e foto di Riccardo Fontana
I vecchi Solido hanno un pessimo difetto: per quanto indiscutibilmente belli, sono talmente comuni da rischiare di passare inosservati nell’ambito di una mostra scambio, e questo vale anche e soprattutto per le elaborazioni o per le versioni – per così dire – più anticonvenzionali della firma francese.
Così può capitare, e sovente capita, di trovarsi d’innanzi al classico terzetto o quartetto di scatoline variopinte, contraddistinte dai classici e stupendi disegni di Blanche, e non rendersi conto al volo di ciò che si abbia davanti, esattamente com’è successo a chi vi scrive nella giornata di ieri, alla borsa scambio di Busto Arsizio: quartetto di Solido in realtà normalissimi, attenzione catapultata su una “umile” Lancia Beta Coupé (che stranamente ancora mi mancava) e la Peugeot 604 Cycles Peugeot protagonista di questo servizio passata completamente inosservata.
O quasi, perché comunque alla fine è venuta a casa con me assieme alla Beta.
Cos’ha di strano questo modello? In primis è bianco, ed è bianco di fabbrica e non riverniciato, e già questa è una prima particolarità, non avendo notizie chiare circa l’esistenza della 604 in questa colorazione1, e poi il giro di decals relative a quella che parrebbe essere una qualche versione inerente ad una gara ciclistica, da sempre un filone molto caro ai cugini d’oltralpe, i cui migliori artigiani produssero in tempi non sospetti alcuni valido transkit da adattare a basi industriali Solido e Norev, nonché in anni più recenti addirittura una serie di modelli da edicola su base Norev.
La decorazione di questo modello, che comunque è stato ritrovato completo della scatola “canonica” della serie Gam3 con tanto di foglietto di spiegazione per l’apertura del cofano anteriore (una delle maggiori curiosità della 604 Solido) a tratti lascia comunque trasparire una notevole dote di artigianalità: potrebbe essere un’elaborazione personale ricavata con decals di fortuna come un qualche transkit semi-canonico, ma lo studio dell’archivio degli Argus de la Miniature – vera e propria Bibbia in questi casi – potrebbe certamente dirci di più circa i natali di questo modello2.
Certo è che i Solido sono una miniera inesauribile di sorprese: pressoché ovunque si trovano modelli stranissimi e, spesso, bellissimi.
Per decenni i collezionisti hanno adattato e ricavato praticamente di tutto partendo da queste basi, e dopo quasi mezzo secolo c’è ancora una miniera praticamente sterminata di cose da scoprire.
Di poco valore, certo, ma di fortissima resa emotiva, e di formidabile importanza storica.
Il vero piacere di collezionare automodelli secondo noi sta proprio in questo: acquistare un modello per assaporarne la storia ed il vissuto, lontani dai troppi patemi che sempre più spesso affliggono anche questo piccolo mondo.
- Nota di David: pare assodato che i colori ufficiali della 604 di Solido fossero bronzo metallizzato, grigio antracite metallizzato, grigio-verde pallido metallizzato, argento, verde-bronzo metallizzato, marrone metallizzato, sabbia-dorato metallizzato. Questo secondo la lista apparsa sul numero 181 di Argus de la Miniature (settembre-ottobre 1996), che dovrebbe essere quella più aggiornata, contenendo anche diverse informazioni supplementari non presenti nelle opere di Azéma. ↩︎
- Nota di David: ho guardato tutti i numeri con le retrospettive sui Solido senza trovare nulla. ↩︎













