Alfa Romeo 33/3 Pescarolo/De Adamich Brands Hatch 1971

testo e foto di David Tarallo

Solido non fece mai l’Alfa Romeo 33/3 in versione corta e i collezionisti ci restarono male, dovendo i meno dotati accontentarsi della coda lunga di Le Mans 1970, uscita nella serie 100 col numero di catalogo 187. I più facinorosi, però, non restarono con le mani in mano, cimentandosi in elaborazioni sempre molto coraggiose partendo dalla 33 lunga del ’70.

Abbiamo recentemente trovato un modello (bisognoso di restauri, peraltro non complicati), che testimonia in modo emblematico la capacità e anche la creatività di certi collezionisti degli anni ’70. La miniatura che vedete nelle foto fu realizzata con tutta probabilità in Francia in un periodo che ci piace immaginare immediatamente successivo alla vittoria di Henri Pescarolo e Andrea De Adamich alla BOAC 1000 km di Brands Hatch, che si disputò all’inizio di aprile del 1971 – curiosamente proprio nel periodo in cui la 33/3 coda lunga di Solido veniva commercializzata.

Malgrado ciò che potrebbero far credere le apparenze, il modello delle foto utilizza in toto gli elementi di carrozzeria della Solido 187. Il collezionista che eseguì l’elaborazione tagliò il cofano posteriore, tappando le uscite d’aria e ricavando in modo veramente mirabile la presa d’aria sul cupolino, cosa tutt’altro che facile, vista la proverbiale durezza della zamac Solido. Il cofano posteriore è stato fissato in posizione chiusa. Centralmente, rimosse la copertura del “lato passeggero” dell’abitacolo; anche per quanto riguarda la parte frontale il lavoro dovette essere lungo e complesso, con l’eliminazione dei fari, la riproduzione delle griglie sui passaruota e con la configurazione diversa della zona della presa d’aria, che richiese ovviamente una modifica – peraltro facile in questo caso – del fondino in plastica.

La decorazione venne realizzata con le solite decals di fortuna (ma il simbolo della BOAC è riprodotto a pennello), alcune delle quali sono andate perdute ma non sarà impresa ardua ricostruirle, con foglietti simili, risalenti a quegli anni. Dovranno anche essere riposizionati lo specchietto a treppiede e il gruppo delle alette posteriori, con tutta probabilità quelli del Serie 100.

Chi avrà eseguito questa elaborazione? Non ne abbiamo idea. Il modello non è firmato e proviene da una collezione nella quale si trovavano pezzi simili, che sono stati conservati abbastanza male (alcuni sembrano addirittura alluvionati). Speriamo di pubblicare qualche foto quando l’Alfa 33/3 sarà stata ripulita e restaurata come merita.

Aggiornamento del 20 febbraio 2024: la foto di un’elaborazione simile a questa uscì in un numero del 1971 della rivista Quattroruotine. Si veda il seguente link: https://pitlaneitalia.com/2024/02/20/in-margine-allalfa-romeo-33-3-brands-hatch-1971-di-solido/

Aggiornamento del 1° marzo 2024: confronto fra questo modello e l’originale Solido n°187: https://pitlaneitalia.com/2024/03/01/alfa-romeo-33-3-brands-hatch-1971-elaborazione-solido/

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