testo e foto di Riccardo Fontana
Poco tempo fa, David aveva fatto una breve disamina di una strana Alfa Romeo 33/3 magnificamente elaborata sulla base del Solido referenza 187 (relativo alle prove preliminari della 24 Ore di Le Mans 1970) per ricavarne la versione vincitrice a Brands Hatch nel1971, che di fatto era un’auto quasi completamente diversa da quella di partenza se non per una manciata di stilemi nella parte centrale del corpo vettura. (Link all’articolo: https://pitlaneitalia.com/2024/02/19/alfa-romeo-33-3-brands-hatch-1971/).
Arrivata al suo legittimo proprietario – che sarebbe chi scrive – l’occasione di eseguire un breve confronto fotografico ragionato tra il modello di partenza e quello di arrivo è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire – anche perché perdersi nelle elaborazioni del tempo che fu è sempre molto bello – e quindi eccoci nuovamente qui a tediare chi vorrà leggere con l’ennesimo articolo su roba vecchia di cinquanta e più anni: ad ognuno il suo paraocchi, d’altronde.
Chi conosce la 33/3 Solido sa che si tratta di un ottimo modello, che al pari della stragrande maggioranza dei suoi “fratelli di sangue” è ancora perfettamente in grado di reggere il confronto con prodotti molto più recenti ed avanzati concettualmente in tema di proporzioni ed esattezza delle linee, ma sa anche quanto ostico sia da modificare lo zamak di Solido: durissimo ed estremamente resistente, assai difficile da sagomare e quasi impossibile da forare, completava un quadro reso ancora più ostico da una vernice spessa e molto resistente, difficile da togliere al pari delle decals, che a loro volta non si lasciavano di certo scrostare con le unghie.
Alla luce di tutto ciò, il lavoro eseguito sul modello dallo sconosciuto modellista che lo fece all’epoca, appare ancora più incredibile: praticamente ogni millimetro della scocca è stato modificato, e se escludiamo la parte laterale della fascia centrale dell’abitacolo nulla è rimasto del modello originale, come d’altronde era ovvio che fosse, vista la lontananza aerodinamica estrema che separava le due versioni della 33 reali.
Ovunque sono state aperte grate e feritoie, dai passaruota anteriori al muso stesso, come anche è stato aperto l’abitacolo, mentre anche il grande cofano posteriore è stato – oltreché ritagliato – anche privato delle due piccole prese d’aria ai lati della gobba.
La grossa gobba sul cofano posteriore – da sempre uno dei tratti distintivi della 33 nelle sue varie versioni – è stata dotata di un verosimile foro come nella realtà, mentre lo sfogo presente nella parte sinistra è stato chiuso con una precisione invidiabile.
Il modello è a parer nostro stupendo, e questo nonostante le sue attuali condizioni siano tutt’altro che esaltanti: verrà certamente restaurato con l’aggiunta dell’alettone posteriore e dello specchietto originali, che certamente erano presenti (e che verranno “saccheggiati” da una 33 Retro-Le Mans alla prima occasione) e con delle decals quanto più in linea possibile con quelle già presenti, oltreché naturalmente con una curata e robusta pulizia generale.
E sarà, manco a dirlo, un modello ricco di fascino e di storia, peccato solo non sapere chi l’avesse fatto a suo tempo, né quali altri modelli avesse fatto, se ne avesse fatti.
E, soprattutto, peccato non potere ammirare gli eventuali altri modelli fratelli di questa bellissima 33, anche se con tutto quello che la Solido ha significato per generazioni di collezionisti e di modellisti, in giro per il mondo ci saranno migliaia e migliaia di elaborazioni di tutti i tipi simili a queste, in grado di passare inosservate ai più ma di regalare estrema soddisfazione ai meno.
A quelli, cioè, che visitano Novegro col paraocchi.












ho fatto una cosa simile con le 33 della m4 , prendendo la versione le mans 1970 , quindi lunga . Una è rimasta in configurazione le mans , riverniciando e rifacendo l’abitacolo. Le decal bbr . Le altre due e qui è l’elaborazione più consistente , una Monza 70 , quindi con cofano posteriore corto e chiuso nel retro , mentre la seconda , una ben più complessa nurburgring 70 , con muso giallo . Sempre decal bbr e colori , ahimè di moda , zero paint.
ciao, Dario
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