Ferrari F1/86 Tameo factory built

testo e foto di Riccardo Fontana

Ieri c’era l’ennesima edizione di Un Milione di Giocattoli a Cremona ma, per sommo scorno di voi lettori, quella che state per leggere non è la fedele trascrizione del solito resoconto zeppo di tavolate di Politoys, Mercury e Solido, ma qualcosa di molto diverso, di rustico ma forse – almeno per chi queste cose sa apprezzarle – ugualmente gustoso ed accattivante.

Niente Cremona, dunque: lavorare a 5 km da Tiny Cars è una indubbia delizia da un lato, ma dall’altro impone anche di darsi una calmata di tanto in tanto, se non per vera necessità quantomeno per autentica decenza, e così l’appuntamento cremonese è stato depennato (con piena soddisfazione) a favore di un giro sulle strade del fu-Rally delle Quattro Regioni con un’austera Toyota Celica Turbo 4WD Carlos Sainz grigia.

Ottimo, ma visto che a Pavia c’era il mercatino dell’antiquariato mensile, vuoi non farci una scappata dieci minuti prima di partire? Certo che si, tanto ci sono solo mobili, dischi ed oggetti d’antiquariato normali, i modelli sono molto rari… Vero?

Vero?

Eh… Più o meno.

Tra i banchi molti più modelli del solito: addirittura una ID ambulance break di CIJ, buona ma senza scatola, e molte Mercury piccoline con la scatola, e poi alcuni Minichamps interessanti, tra cui la 412T2 di Eddie Irvine dei suoi primi test test in Ferrari a fine ’95, ma nulla che mi scuota dal mio proposito di non comprare nulla, almeno sino a che – nel proverbiale ultimo banco – le cose non cambiano.

C’è una Porsche 935 che potrebbe essere una Luso ma che in realtà è una Conti montata bene (ma vissuta, forse troppo), una bella 962 C Onyx in livrea Shell (Le Mans 1988), e molti Eko in scala 1:87 interessanti, come Seat Multipla, Seat 850, e 124, ma soprattutto c’è una Ferrari di F1 degli anni ’80 fissata ad una bella basetta in legno con una minuscola targhetta… Uno speciale?

La guardo meglio: è una F1-86 Tameo factory built (la targhetta recita “Montaggio Tameo”, ad assoluto scanso di equivoci), contemporanea dell’auto vera.

Il modello ad una prima occhiata molto distratta sembrerebbe alquanto vissuto, ha le ruote posteriori storte, dietro è troppo alto, e l’alettone posteriore sembrerebbe inclinato all’indietro.

Quasi quasi mi prenderei la 962 Shell, molto più abbordabile ed “innocua”, tra l’altro, ma un breve scambio con David mi fa tornare a guardare la Ferrari: effettivamente, non ha mancanze, ed i problemi al posteriore sono figli del fatto che qualcuno ha interposto una spessa rondella tra la basetta ed il modello, che così facendo ha inarcato il fondino verso il basso sotto il peso degli organi meccanici, un difetto che con un modello in white metal è ovviabile in circa 10 secondi di lavoro (provate a farlo con un fondino in zamak roso dal metal fatigue, se vi riesce), così dato che l’iniziale richiesta scende quasi da sé entro un limite accettabile, mi decido a bere l’amaro calice dell’acquisto: farò questo sforzo, qualcuno dovrà pur farlo.

Testimonianza di un’epoca (molto ma molto remota) in cui i Tameo Kits esistevano anche montati (e seppur a singhiozzo la cosa sarebbe continuata fino a pochi anni fa) modelli come questo sono assolutamente importanti, e quando li si incontra ad un giusto prezzo ed in corretto stato di conservazione, il consiglio è sempre quello di cercare di metterli in cascina, per salvare delle testimonianze del modellismo che fu, così diverso da quello odierno ma – e non ci stancheremo mai di dirlo – anche così tanto più affascinante.

Sul modello c’è poco da dire: semplice, preciso, correttissimo nelle linee ed ancor più nell’esecuzione, è il perfetto esempio della massima eccellenza della scuola ligure, ed il fatto che verniciatura e decals siano arrivate in ottimo stato fino ai giorni nostri (a parte una scritta Goodyear Eagle su uno pneumatico posteriore, avercene di difetti così facilmente ovviabili) è la prova migliore della qualità di una produzione che all’epoca era molto ambita: di fatto, questo modello con pochissime modifiche nessuna delle quali “strutturale”, è tutt’ora regolarmente a catalogo (come kit) presso Tameo.

Si tratta della F1-86 retroattivamente definita A, cioè la versione di inizio stagione: un’auto di suo abbastanza disgraziata, come forse troppe Ferrari – certamente più di quante la vulgata nazional-popolare ami ricordare – sono state nel corso della storia della Formula uno, ma che nonostante tutto appare forse molto più bella ed affascinante oggi di quanto non lo fosse all’epoca, anche grazie all’ottimo modello che la riproduce.

Vi lasciamo dunque con le immagini della F1-86 “A” di Tameo, certi di fare cosa gradita ai più affezionati al mondo degli speciali di voi.

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