FIA-WEC, 6 Ore di Spa: un finale “strano”

Al di là delle inutili polemiche social fra tifosi, il finale della 6 Ore di Spa di sabato scorso è destinato a far discutere. L’incidente che ha coinvolto la Cadillac Hypercar di Earl Bamber e una BMW GT3 di Sean Gelael sembrava destinato a fare le fortune della Ferrari, che in quel momento comandava la gara.

La bandiera rossa prolungata poteva significare un’importante vittoria, la prima dalla 24 Ore di Le Mans del giugno del 2023. Sarebbe stato come pescare un jolly, perché alla lunga la strategia della Ferrari era destinata a rivelarsi perdente nei confronti della concorrenza, esattamente come quella del Team Proton, altro protagonista indiscusso del weekend belga, grazie anche alle prestazioni di un Julien Andlauer particolarmente in palla.

Al momento della bandiera rossa la situazione volgeva nettamente a favore di Maranello, anche perché le riparazioni del rail e delle reti, danneggiate dalla Cadillac, andavano per le lunghe.

Alla 6 Ore di Spa 2024 prima vittoria di una Hypercar privata, la Porsche 963 dell’Hertz Team Jota, pilotata da Callum Ilott e Will Stevens

Alle 18.49, ossia a 11 minuti dallo scadere delle 6 ore e ancora con regime di bandiera rossa, i commissari sportivi, presieduti da Jean-François Veroux, decidevano di far ripartire la corsa recuperando l’ora e quarantaquattro persa con l’interruzione. La gara riprendeva così alle 19.10, terminando con la vittoria della Porsche 963 del team Hertz Jota, seguita da una delle 963 ufficiali.

In accordance with article 14.3.1 of 2024 Wec Sporting regulations – si legge nella decisione numero 71 (documento numero 105) – the Stewards decided to resume the race at 19:10 for a period of 1 hour and 44 minutes“.

Potevano farlo? Andiamo a vedere cosa prevede questo articolo 14.3.1: “If the circumstances so require, the Stewards may take the decision to stop and/or modify the race time set. This may not exceed the time of the Competition provided for in Appendix 1 of the Competition (in questo caso 6 ore, n.d.r.)”.

La sera della gara, alle 22.03, AF Corse ha presentato un ricorso contro la decisione dei commissari, ricorso rigettato alle 0.12 perché le risoluzioni dei commissari sono praticamente inappellabili (si veda il regolamento sportivo FIA, 13.2.1).

La FIA, oltretutto, ha tenuto a precisare che la ripresa della gara, lecita secondo il citato regolamento (almeno sotto alcuni aspetti), è stata in questo caso decisa per questioni di “equità sportiva”.

Resta a mio parere una considerazione più generale: queste situazioni, per quanto abbastanza rare e “al limite” (quello di Spa potrebbe essere un caso di scuola) mostrano quanto sia difficile e problematico organizzare una gara di alto livello con tutte le norme di sicurezza che incombono sui circuiti. Un incidente, per quanto abbastanza grave, ha tenuto sotto scacco una pista di 7 chilometri per quasi due ore. In un’epoca neanche troppo lontana si sarebbe messo in regime di bandiera gialla il rettifilo del Kemmel e, aggiunte due pile di gomme per coprire il danno alle reti, la gara sarebbe regolarmente ripresa dopo trenta minuti. Oggi non si può o non si vuole. Giusto o no, è il prezzo da pagare per gli standard contemporanei di sicurezza, che se si riflette sono gli stessi che impongono misure drastiche ogni volta che cadono due gocce d’acqua su un GP di Formula 1.

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