Impressioni di settembre

testo e foto di Riccardo Fontana

Novegro val ben una messa, e questo è un assioma quasi universalmente valido, soprattutto negli ultimi tempi.

A parte la contentezza data dal rivedere un amico – che di per sé è sempre una bella cosa – il tempo che non molto lasciava alla programmazione di altre attività ha fatto di quest’ultima edizione di Novegro una tappa quasi obbligata per questa domenica, e la curiosità di vedere se il trend “esplosivo” delle ultime edizioni fosse stato in grado di confermarsi era tanta.

Ebbene, il trend si è più o meno confermato: pur senza più raggiungere certi picchi – francamente anche eccessivo – tipici del recente passato, la borsa settembrina si è confermata di ottimo livello, pur essendo leggermente penalizzata dalla concomitanza con Mulhouse, che certamente non deve aver fatto bene alla pattuglia straniera sia di espositori che di pubblico.

C’era molto, ma un molto “sano”, che non faceva andare via frustrati dal non poter avere preso tutto ciò che si sarebbe voluto, e questo è forse il massimo cui si possa aspirare in una borsa di questo genere.

Oltretutto, spulciando bene si potevano trovare pezzetti di assoluto rilievo (chi scrive è tornato a casa con una Renault 4CV della Tekno e con una sontuosa Lamborghini Jota della Sakura perfetta con scatola, che a breve sarà protagonista di un articoletto a lei dedicato).

Tirata d’orecchi – stavolta – per l’organizzazione: è abbastanza inaccettabile che in un luogo come Novegro ci si senta piovere in testa camminando tra i banchi, con gli espositori costretti a coprire coi teli la merce per evitare di vedersi sciupate scatole e documentazione.

Un buon appuntamento dunque, che sicuramente è valso il viaggio.

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