Il problema dei testi – di ogni testo – è che rischiano di essere letti da personaggi in tutto e per tutto simili al piccione di quella celebre storiella degli scacchi. Ricordo quando all’epoca criticavo alcuni errori madornali sui Make-Up nel forum di Miniwerks, prendendomi salve di pernacchie e insulti da gruppi di collezionisti che con tutto il rispetto fino al giorno prima si erano dedicati all’origami o all’uncinetto.
Qualche giorno fa ho sollevato un problema relativo a un Tecnomodel 1:43, non per il gusto di criticare una realtà italiana (italiana poi… ok, ci siamo capiti) peraltro carica di storia, ma solo per segnalare una quasi cronica mancanza di coordinamento fra i progetti di modelli approvati in Europa e la loro esecuzione pratica dall’altra parte del mondo, leggi Cina. Perché spesso i lettori mi chiedono come siano possibili certi errori e la spiegazione risiede quasi sempre in ragioni che se non hai lavorato per anni nel settore non è possibile neanche immaginare. La maggior parte dei lettori ha colto il nocciolo della questione; altri, com’era facile aspettarsi, l’hanno buttata in vacca, accusando tra l’altro chi critica determinati modelli di farlo solo perché non se li può permettere. Argomentazione talmente operettistica da non meritare neanche un tentativo di confutazione. Si rischierebbe l’ennesima reazione del piccione – giocatore di scacchi.
Vogliamo tornare su Tecnomodel visto che ci siamo, per dimostrare che non un solo modello (vedi quella povera 512S coda lunga di Le Mans 1970) ma più realizzazioni sono affette da errori e negligenze del tutto fuori luogo in un periodo come questo? Limitiamoci ad un altro soggetto scelto a caso, l’Aston Martin DP214 della 2000km di Daytona 1964. E proprio volendo fare un confronto con realtà simili (almeno in teoria), con una Spark in giro che ti fa i modelli a venti euro meno, tirar fuori un parabrezza del tipo che vedete sotto grida vendetta al cielo. Parabrezza, cornice, specchietti retrovisori interni e volendo anche tergicristalli. Manca anche il deflettore sul vetro laterale. Giusto un paio di cosette senza neanche andare troppo a fondo della questione. Sono queste le nuove frontiere del modellismo speciale, destinate ai collezionisti più esigenti?


