testo e foto di Claudio Govoni
Ispirato da un articolo precedentemente pubblicato qui su PLIT, sono riuscito a procurarmi tutti i principali modelli in 1/43 riproducenti la Ferrari 499P vincitrice a Le Mans 2023, per poterli confrontare direttamente.
Come i lettori certamente sanno, si tratta di BBR, Looksmart, Burago e dell’edicoloso uscito nella collana dedicata ai vincitori della 24 ore di Le Mans.
I prezzi variano, ovviamente, molto.
Il più economico è l’edicoloso, che mi sono procurato per 15 euro.
Segue il Burago, a 27 euro. Per il Looksmart ho dovuto sborsare 125 euro, mentre il BBR l’ho avuto per 160.
Partiamo ora col confronto, cominciando da alcune considerazioni di carattere generale e dai dettagli che balzano subito all’occhio.
I quattro modelli sono dimensionalmente identici al millimetro.
Stessa lunghezza, larghezza, passo. Stesse dimensioni della cellula dell’abitacolo, stesse curve negli stessi posti.
Medesime dimensioni delle appendici aerodinamiche.
E’ evidente che tutti e tre i produttori (spiegherò a brevissimo perché dico tre e non quattro) hanno avuto accesso alle matematiche fornite da Ferrari e hanno di conseguenza sfornato tre (di nuovo non casuale) prodotti fortemente sovrapponibili.
Spiego ora perchè parlo di tre e non quattro produttori.
Burago ed edicoloso sono identici.
Non simili, assolutamente identici.
E’ già successo, in passato, che un produttore, ad esempio IXO, commercializzasse direttamente i medesimi modelli che forniva per una raccolta, ma solitamente arricchiva il modello destinato ai negozi con qualche particolare in più. Tre o quattro fotoincisioni, una decal in più, cose così.
In questo caso, invece, ci troviamo dinnanzi a due modelli totalmente identici. L’unica differenza è la targhetta fotoincisa in metallo sulla base del Burago, mentre sull’edicoloso è presente solo una scritta tampografata.
A livello di presentazione, BBR è senz’altro il più curato, con la usuale basetta realizzata in carbonio.
Menzione speciale, però, per Burago, che ha realizzato una scatola di cartone con un lato apribile di gran classe.
Tutti e quattro sono dotati di una teca in policarbonato di qualità discreta. sono passati, a quanto pare, i tempi in cui gli edicolosi venivano forniti con una bachechina in plastica sottilissima destinata ad ingiallire in un paio d’anni.
Restando sempre a livello generale, balza all’occhio come il colore sia uguale tra bbr e looksmart, mentre sia leggermente più arancione nel burago/edicoloso.
Da un raffronto con campioni di colore forniti da produttori specializzati, appare corretta la tinta dei primi due.
La decorazione è realizzata in decal per BBR e Looksmart, a tampografia per Burago/edicola.
Le parti in carbonio sono per i modelli speciali di nuovo realizzate tramite decal, mentre per i due diecast con plastica stampata a rilievo a simulare la trama del composito. La trovata risulta un po’ grossolana ad un esame ravvicinato, ma già a una trentina di centimetri di distanza l’effetto risulta abbastanza convincente.
La verniciatura appare di buona qualità su tutti i modelli in mio possesso.
Le pannellature dell’auto vera sono riprodotte su tutti i modelli.
Le meno convincenti appaiono quelle del BBR, non si capisce se perché riprodotte in maniera meno netta rispetto agli altri esemplari o se perché soffocate da uno strato di pittura più spesso.
Venendo all’esame del frontale, vediamo che i gruppi ottici sono riprodotti in maniera molto fedele sui due speciali, che cercano di simulare i gruppi di led usati nell’auto reale, mentre i due diecast utilizzano dei particolari in plastica meno dettagliati.
L’appendice aerodinamica anteriore è rivestita da una decal carbonio a trama fine sul BBR, mentre il Looksmart usa una decal con trama più grossa e più scura.
Burago/edicola la riproducono con la plastica stampata.
Sul cofano (purtoppo poco visibile nelle foto) è presente una piccola sonda, che viene riportata con un particolare in fotoincisione solo da BBR e Looksmart.
Al posteriore si nota come i modelli Burago/edicola manchino della sottile striscia argentata che simula il led delle luci posteriori.
Inoltre, i tubi di scarico, seppur riprodotti, sono lasciati in plastica nera, mentre su BBR e Looksmart sono verniciati in grigio metallico.
Sui due modelli in resina è anche presente il gancio di emergenza rosso, riprodotto in fotoincisione, totalmente assente dai diecast.
Uno sguardo più ravvicinato alle fiancate ci consente poi di cogliere diversi particolari.
Iniziamo parlando dalle decals.
Come già evidenziato su queste pagine, il modello di Looksmart ha un supporto per i singoli gruppi di decals un po’ più spesso rispetto al BBR e quindi più visibile.
La differenza è comunque minima e basta allontanarsi di qualche centimetro perché non si percepisca più.
Colpisce invece come le decal del BBR abbiano una definizione lievissimamente inferiore, percepibile ad esempio nel Bibendum, che appare non ben delineato come sull’altro speciale.
Inoltre il modello di Saronno mostra una piccola imperfezione anche nella posa decal. L’omino Michelin sul lato destro è un po’ più basso rispetto al lato sinistro, finendo per sconfinare con la punta di un piede nella zona carbonio.
In generale buone le tampografie anteriori dei modelli diecast.
Sulle portiere invece tirata di orecchie per Burago / edicola, che non riesce a riprodurre correttamente il colore argentato del 51 e finisce per simularlo con qualcosa che sembra una microscopica versione della vernice coi brillantini.
Le tre luci di piazzamento sono riprodotte con dei dischetti metallici nel BBR, in decal su elementi incavati nella scocca nel Looksmart e di nuovo in tampografia su Burago/edicola.
La scelta di BBR, che sembra la più raffinata, finisce per essere in realtà la meno azzeccata, perché i tre semplici dischetti fotoincisi sono poco verosimili. Peccato, in altri modelli dedicati alla 24 Ore aveva usato degli elementi più realistici.
Alla fine, l’effetto migliore lo ottiene Looksmart.
La presa per il sollevamento della vettura presente sul lato destro è riprodotta con un elemento riportato sui due speciali, con un rigonfiamento dipinto d’argento sui diecast.
Nella zona posteriore notiamo poi i ganci fermacofano.
BBR li riproduce con due fotoincisioni dipinte correttamente di nero, looksmart con decal nere e Burago / edicola con una tampografia nera / grigio scura.
Per quel che riguarda le paratie laterali dell’alettone e dell’estrattore posteriore vale quanto già detto sul carbonio.
Più piccola la trama del BBR, più grossa e scura quella di looksmart, plastica stampata per i diecast. La trama in plastica, per quel che riguarda i diecast, è presente solo sull’alettone.
Le paratie dell’estrattore sono semplicemente nere, ma liscie.
Corretta la forma dei cerchi in tutti e quattro i modelli.
I due in resina presentano il mozzo centrale metallizzato, mentre i diecast lo hanno in plastica nera, meno verosimile.
Sui due speciali sono anche presenti i dischi freni in fotoincisione, particolare assente negli altri due.
Nella zona laterale posteriore si evidenzia maggiormente il problema accennato in apertura del modello BBR
E’ la zona dove i dettagli della pannellatura scompaiono maggiormente, probabilmente “mangiati” dalla vernice.
Spostando la vista in su di qualche centimetro ed esaminando la zona dell’abitacolo notiamo che tutti i modelli riproducono correttamente i buchi di aerazione sul finestrino laterale.
BBR è l’unico modello a rappresentare le cerniere di apertura con delle fotoincisioni, tutti gli altri risolvono con delle decal o una tampografia.
Le parti trasparenti sono troppo piccole per apprezzare l’interno dell’abitacolo.
Ho provato in ogni caso a disassemblare i due modelli speciali, mentre Burago con il suo clone edicola non sono smontabili perché i fondini sono stati fissati con dei rivetti.
Nei due modelli in resina i dettagli interni all’abitacolo sono ridotti al minimo.
Sedile, volante, leva del cambio.
Sul BBR niente cinture di sicurezza, neppure in decal. Sul Looksmart sono presenti almeno due decal Sabelt, anche se risultano praticamente invisibili a modello chiuso.
Sul tetto dei due modelli in resina sono inoltre presenti le due antenne radio, più sottili sul BBR più spesse, ma con quella posteriore correttamente colorata in argento sul Looksmart.
Totalmente assenti sugli altri due.
La vista superiore ci consente ancora qualche considerazione ulteriore.
Innanzitutto, è possibile osservare la mancanza di uno dei particolari più discussi, ancorché poco visibili, nel modello Looksmart, ovvero i braccetti delle sospensioni.
Le aperture abbastanza generose li lascerebbero intravedere, anche se, in effetti, bisogna andarsi a cercare il particolare per accorgersi della sua mancanza.
Il modello BBR li riproduce in maniera dignitosa e – sorpresa – anche nei due diecast è presente un particolare in plastica che in qualche modo li approssima.
Burago e il gemello edicoloso però da questa prospettiva evidenziano una serie di piccole mancanze.
Innanzitutto, le coperture parziali delle ruote anteriori e posteriori, anziché simulare la trama del carbonio, sono semplicemente dipinte in nero opaco.
Poi le cerniere del cofano posteriore, che dovrebbero essere metà gialle e metà nere sono state dipinte interamente in nero.
Da ultimo, lo sviluppo della fascia gialla non è corretto. Dovrebbe essere a ridosso della giunzione del cofano posteriore, mentre risulta spostata notevolmente più avanti.
Errore che risulta francamente inspiegabile, considerando che tutti gli altri elementi della decorazione sono stati riprodotti nella posizione corretta.
I tergicristalli sono riportati in tutti e quattro i modelli, in fotoincisione nei due in resina, in plastica, ma sufficientemente fini sugli gli altri due.
Le griglie di aerazione antistanti il parabrezza anteriore sono riprodotte in fotoincisione nel BBR, con una decal nel Looksmart e assenti nel Burago e nell’edicoloso.
Da notare che data la trama molto sottile, il dettaglio della fotoincisione si perde un poco e, alla fine, l’effetto più realistico è forse quello ottenuto dalla decal del Looksmart.
A tal proposito mi permetto una considerazione: non sarebbe ora che anche gli automodelli adottassero per alcuni particolari le decal 3d, già da tempo in uso nel modellismo militare?
Da ultimo esaminiamo un paio di particolari residuali: gli specchietti e la pinna posteriore.
Gli specchietti sono rivestiti dalle decal carbonio sia sul BBR che sul Looksmart, mentre sui diecast sono semplicemente in plastica nera liscia, non verniciata.
Inoltre, nei due speciali presentano una superficie riflettente, mentre nei due diecast una cavità nera. Sarebbe stato più realistico almeno un tocco di vernice argentata.
La pinna posteriore, invece, simula il carbonio in tutti e quattro i modelli, con il sistema già descritto: decal per i modelli in resina, trama stampata sulla plastica per gli altri.
Giunti alle conclusioni è difficile decretare un vincitore, anche considerando la fascia di prezzo estremamente differente in cui si collocano i modelli.
Qualcuno ha definito il Burago “quasi un giocattolo”. Personalmente non concordo, è un modello onesto per la sua fascia di prezzo, nel solco di quelli che erano i vecchi Brumm.
Ovviamente il consiglio spassionato è procurarsi l’edicoloso – a patto di trovarlo a prezzi onesti e non dagli speculatori che fioriscono in rete – perché è assolutamente equivalente.
Tenendo però presente che se si vuole fare un regalo, la confezione del burago si presenta veramente bene.
Il BBR e il Looksmart sono tra loro sostanzialmente equivalenti, con punti forti e punti deboli.
Non posso negare di avere una – debole – preferenza per il Looksmart, ma nessuno dei due è un brutto modello.
Mi è stato spiegato che il Looksmart è stato prodotto da Spark. Non sono un collezionista Spark, ne possiedo solo 5 prodotti in periodi molto differenti, ma confrontandoli con quelli in mio possesso mi pare decisamente meglio rifinito, montato con più cura e con più parti riportate.
Alla fine, presumo che se uno vuole orientarsi tra uno di questi due, la scelta sia del tutto personale; non me la sento, insomma, di decretare un vincitore assoluto.
Ed è un bel problema perchè avevo intenzione di rivendere tre dei quattro modelli che ho acquistato per il confronto e invece mi trovo con due che mi piacciono entrambi.
Ultima nota di colore:
ho reperito un quinto modello in 1/43.
Si tratta di un kit in stampa 3d venduto via Facebook da un certo Mario diesse.
Ecco, questo mi sento di sconsigliarlo vivamente.
L’unico merito che ha è di essere in kit e di permettere quindi a chi è modellista e non semplice collezionista di divertirsi a montarlo.
Ma per il resto è terribile.
Con layer di stampa molto evidenti che costringono a un estenuante lavoro di carteggiatura, e del tutto privo delle pannellature (inciderle sulla resina uv non è per nulla facile: è più dura e fragile della poliuretanica) e delle griglie superiori.

Confronto completo e molto interessante!
Ho il BBR e rimarco il difetto a prima vista più evidente e per me molto fastidioso, la decal gialla che ricopre una parte degli sfoghi sulla parte orizzontale della fiancata, davanti al cofano motore. La percezione di tali sfoghi è pesantemente alterata. Vedo che è un difetto anche del Looksmart, ma non del Burago.
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Grazie mille per la comparazione molto dettagliata e rappresentativa di quello che si trova in mercato (anche bello essere sorpreso dalla scelta sempre diversa di soggetti del sito, un articolo sulle 499P non me lo aspettavo proprio).
Anch’io sono d’accordo che il Burago non è un giocatolo: è certamente migliore di un Brumm, e non lontano di un Maxichamps, Minichamps, Ebbro di dieci-quindici anni fa, a un prezzo ben diverso. Sono curioso per vedere cosa Burago farà con le Bmw e Lamborghini Ldmh, e trovo bello che una fascia da 10 a 50 anni possa trovare delle macchinine simili facilmente: anche questo contribuisce ad attirare più visibilità alla Endurance. Sono anche delle ottime basi di lavoro per quelli con più destrezza.
La mia questione riguarda piuttosto l’interesse del Burago in 1/43 quando il 1/24 costa appena un po di più (già il 1/18 sembra davvero un giocattolo, come le loro F1 in 1/18). Il 1/24 mi sembra più proporzionato ed equilibrato nel suo insieme, ma forse mi sbaglio (avevo sempre pensato il Burago 1/43 un po corto).
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Bellissimo articolo: un confronto fatto con precisione e competenza! Ho comprato il Burago (per posta) ed ancora non l’ho visto ma già pregusto il piacere di correggere tutti i dettagli!
Sai anche se ci sono molte differenze con la vettura che ha vinto quest’anno? Conviene aspettare o compro subito anche quello da edicola e comincio a lavorarci sopra? Oltre al numero, alla striscia gialla (in varie parti) ed alcuni sponsor, la vettura è differente in qualche parte di carrozzeria?
Grazie ancora per la bella e approfondita disamina.
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Non ci sono differenze, la Ferrari non ha ancora utilizzato alcun bonus concesso dal regolamento tecnico. Unica aggiunta nel 2024, i faretti anteriori supplementari.
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Complimenti all’autore dell’articolo … ecco cosa servirebbe ad una rivista come M. Auto per rilanciarsi tra i collezionisti ( in 143 !! )
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Per avere questi contenuti su una rivista bisogna investire. Una rivista periodica esce ogni due, tre, quattro mesi (meno che Modelli Auto della nuova gestione, che esce quando le pare). Per far questo ci vuole un impegno non indifferente. Il buono di un sito come PLIT è che (per ora) è gratuito e quindi non deve niente ai lettori, pur tenendoli nella massima considerazione. Così si riesce a pubblicare tutto ciò che si vuole quando si ha tempo e voglia. In linea di massima cerco di mettere on line qualcosa tutti i giorni: a volte sono delle semplici notiziole, altre volte sono articoli belli e approfonditi come questo, ma senza lo stress del “dover fare”. Sta tutto lì.
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