Un “colpo di fulmine” per una bella americana

Testo e foto di Renato Scotti di Uccio

Quando mi capita di essere quasi al termine di un lavoro lungo e impegnativo, invece di affrettarmi per finirlo, sento la necessità di una pausa rivolgendo la mia attenzione ad altre elaborazioni, realizzabili in tempo più breve.

In questo caso, per interrompere i miei lavori sulle Mercedes CLK GTR, in tutte le varie versioni ed aggiornamenti, ho tirato fuori dall’armadio la Corvette C8 della Ixo, comprata poco tempo fa. Un bel modello, all’esterno e all’interno, con bei dettagli anche nelle pinze dei freni… ma come al solito con gli interni che, seppur ben modellati, non godono neanche di quei piccoli tocchi di colore che li ravvivino.

Appena smontata, ho cominciato a “ritoccarla” e, una volta reso l’abitacolo più “credibile”, corre l’obbligo di rendere il tutto più visibile!

L’unica possibilità (voluta e cercata!) per riuscirci, può essere solo quella di far far rientrare il modello nella mia collezione di vetture convertibili…

Ovviamente per questo modello scelgo la versione targa perché, onestamente, è molto più facile da fare.

Col mio solito sistema comincio a limare lo zamac dall’interno, per ridurne lo spessore, arrivando così a poter tagliare il metallo col bisturi, senza perdere molta “sostanza”, con fessure di piccolo spessore.

Di solito cerco di realizzare il tutto senza rovinare la vernice, anche se in questo caso mi sono tutelato preparando un tetto in lamierino: è sempre meglio avere un piano B per eventuali “incidenti”!

In questo caso tutto è andato bene!

Ovviamente ho dovuto lavorare anche sui finestrini laterali – che ho lasciato alzati perché realizzati con un acetato (?) molto fine – e sulle rifiniture delle giunzioni.

In fondo il risultato è gradevole e la collezione delle Corvette convertibili può continuare…

Le uniche che sono rimaste male per questo “colpo di fulmine” sono queste due Corvette C7 del 2014 della Burago che ancora giacciono nell’armadio, a causa di una maggiore complessità dell’elaborazione…

La domanda finale di tutto ciò è: ma perché i costruttori, in questi casi, non ci regalano direttamente la versione targa con tetto asportabile?

In fondo i costi in più sarebbero irrisori ma, in compenso, l’impegno dei loro modellisti nel dettagliare gli abitacoli sarebbe molto più giustamente premiato!

Inoltre, per dare un po’ di “sfizio” a noi “malati” (e risparmiare molto sui montaggi), potrebbero mettere un bel foglietto con decals e adesivi, per fare il “piping” ai sedili, per dettagliare i cruscotti, per mettere le cinture di sicurezza, etc…

OK… Ora me ne posso ritornare ai lavori più impegnativi!

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