Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, il TSSK dei fratelli Tron era già un punto di riferimento affermato per tutti i collezionisti di automodelli, specie dell’1:43. Senza il TSSK sarebbe stato impossibile orientarsi fra le decine di marchi artigianali, piccoli o a volte piccolissimi, che apparivano e scomparivano in un panorama vivace e composito.
Ma un altro punto di riferimento, stavolta di origine germanica, aiutava non poco l’appassionato collezionista nelle sue ricerche: il Danhausen’s World Modelcar Book, edito dal negozio dei fratelli Lang, situato al numero 20/22 di Kleinkölnstraße ad Aachen (Aquisgrana in italiano, città ricca di storia, ai confini con Belgio e Paesi Bassi).
All’inizio degli anni ’70, Hans-Peter e Paul-Günter Lang avevano assunto l’amministrazione di Danhausen, società di famiglia, fondata nel 1921, che inizialmente si dedicava alla vendita di bici e moto, con una parte marginale degli affari riservata al settore del giocattolo.


L’azienda fu rinominata Spielwaren Danhausen (ossia Danhausen giocattoli) e venne avviata – grazie anche a numerosi contatti con clienti che già acquistavano miniature dai Lang – una capillare operazione di specializzazione in ambito modellistico, con l’apertura del negozio ad Aachen, l’organizzazione dal 1972 di una borsa di scambio due volte all’anno e la produzione di kit speciali in metallo bianco, di cui ci occuperemo in un altro articolo.





Come nel caso dei fratelli Tron, la vendita per corrispondenza assunse nel giro di poco tempo un’importanza capitale e per sostenerla fu necessario stampare periodicamente un catalogo-repertorio. Nacque così il Danhausen’s World Modelcar Book, che anno dopo anno informava i collezionisti in modo quasi enciclopedico, con le liste della produzione di centinaia di marchi: praticamente, Danhausen riusciva a gestire la quasi totalità dei kit e montati speciali reperibili sul mercato, ma anche della parte industriale e del kit in plastica, oltre che dei transkit, degli accessori, decals, colle, vernici e così via.








Dalla prima edizione del Modelcar Book di una quarantina di pagine si passò presto alle 154 del fascicolo 1981 e alle 162 di quello del 1982. La foliazione aumentò ulteriormente, per arrivare alle 350 pagine dell’ultima edizione, uscita nel 1993, che elencava non meno di 15.000 referenze.






Dal 1987 Paul-Günter Lang aveva preso l’intero controllo di Danhausen, progettando e riuscendo a portare a termine una transizione epocale, quella del diecast di qualità prodotto in Cina: i primi Paul’s Model Art si vendevano a 29,50 marchi tedeschi, con un rapporto qualità-prezzo impensabile fino a quel momento. Cambiava un mondo, su questo non c’erano dubbi.
Oggi Spielwaren Danhausen ad Aachen non esiste più; al suo posto trovate un negozio di indumenti in pelle. La borsa di scambio continua ad essere organizzata con cadenza annuale, promossa dallo stesso Lang, e la città resta comunque un centro importante per il modellismo 1:43.

Ad Aachen vive ad esempio Jürgen Renardy, che per anni si è occupato del montaggio dei modelli del Porsche Modell Club, fondato nel 1978 e diretto da Ulrich Upietz.
Ancora oggi, per gli storici dell’automodellismo, i fascicoli dell’annuario Danhausen costituiscono una miniera di informazioni e di documentazione anche fotografica, con rarissime versioni factory built che i vari produttori inviavano alla stampa. Troviamo quindi decine di foto di modelli montati dalla casa, utilissime per identificare e classificare i pochissimi pezzi simili oggi sopravvissuti. La pubblicazione è ovviamente un grande aiuto per ricostruire cronologicamente le vicende dei singoli marchi e per farsi un’idea dei prezzi del periodo.

Exatamente , estive lá em meados dos anos oitenta e a loja era impressionante ,.
O catalogo já contava com 14 / 15000 referencias e tinham muitos modelos expostos .
Impressionante
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