Ero indeciso su quale immagine scegliere come foto di apertura di questo breve reportage sulla borsa Charbojouets di Charbonnières-les-bains (non lontano da Lione) che si è svolta oggi presso la Salle St Luce.
La 44ma edizione di questo evento, organizzato dal Miniatures Auto Club Lyon-Charbonnières, non ha deluso le aspettative, confermandosi come uno dei migliori nella categoria delle borse di scambio di medio livello sul territorio francese. La borsa di per sé non è enorme, ma riesce ogni anno a sorprendere per l’eccezionale qualità media del materiale esposto.


A Charbojouets arrivano anche alcuni espositori esteri e anche professionisti del settore come Miniatures Lyon che gioca in casa o Techni-France Miniatures, artigiano forse poco conosciuto da noi ma famoso in Francia, in Olanda o in Svizzera per le sue Citroën, belle e inedite.
Qualità, dicevo: giusto per fare un esempio, due marchi classici dell’automodello d’epoca come Norev e Dinky Toys, erano rappresentati in maniera che probabilmente non vedi neanche in borse di maggior lignaggio: un paio di espositori, ad esempio, avevano una scelta talmente vasta di Norev anni ’60 e soprattutto ’70 che di diversi modelli avresti potuto scegliere tranquillamente i colori, e il tutto con pezzi a volte mai usciti dalla scatola. Stesso discorso per Dinky, con alcuni modelli e accessori in condizioni eccezionali.
Molto ampia anche la scelta del marchio Meccano, non solo con scatole originali ma anche documentazione di tutti i tipi, dai cataloghi alle pubblicazioni per i rivenditori.



















Altri marchi rappresentati in modo eccellente, Tekno, con svariate decine di camion Scania e Volvo anni ’70-80, e l’immarcescibile Solido, anche con tantissimi mezzi militari, dai primi alla produzione più recente. A proposito di Solido, un venditore proponeva diversi cataloghi anni ’70 intonsi a prezzi davvero attraenti.
Dicevo dell’imbarazzo nel selezionare l’immagine di apertura: per una volta ho lasciato perdere le auto per andare su un articolo Politoys forse non raro, ma abbastanza particolare, ossia la moto di Giacomo Agostini in confezione celebrativa per i suoi dieci titoli mondiali. Scatola completa in versione francese con tanto di adesivo dell’epoca e figurina per il concorso dell’Omino rosso. Un pezzo imprescindibile anche per i non patiti delle due ruote.





















Sempre in auge il giocattolo in plastica anni ’70, erede abbastanza diretto di quello in latta dei decenni precedenti: notevoli alcuni Joustra e dei Mont Blanc. Restando nell’ambito del giocattolo, il responsabile di Techni-France di cui abbiamo parlato sopra esponeva una composizione Majokit Majorette di metà anni ’80, comprendente tutta la gamma all’epoca in produzione e destinata alle vetrine dei negozi. Completa di teca originale, con 200 euro te la portavi a casa. Neanche poi troppo, vista la particolarità del pezzo.
Quanto agli speciali, poca roba ma buona, a guardare bene. A parte qualche kit Alezan e Provence Moulage, si potevano scovare alcune autentiche perle, come una Citroën 22CV Faux Cabriolet factory built di Roland Devos, personaggio semi-sconosciuto in Italia ma molto apprezzato in Francia. Puntualmente penso che dovrei dedicargli un articolo ma me ne manca sempre il tempo o forse anche l’ardire, visto che sono un suo estimatore ma non certo un esperto assoluto della sua produzione. Si vedrà. Nessuna traccia invece di numerosi Starter factory built che avevo avvistato nel 2023.





















In conclusione, Charbojouets conferma il momento eccezionale per i ritrovamenti storici, accompagnati da prezzi più che abbordabili. Da almeno un paio d’anni (ma forse anche di più) l’offerta è notevole, sia per qualità sia per quantità e gli acquirenti tutto sommato sono sempre quelli e quelli.
Difficile fare una previsione centrata su dove domanda e offerta finiranno per ritrovarsi definitivamente (forse al cimitero ma si sa che alla lunga siamo tutti morti): sta di fatto che mai come oggi è possibile recuperare cose impensate senza spendere cifre irragionevoli.
