La casa editrice torinese “Il cammello” è nota per le sue pubblicazioni di alta qualità sulla produzione automobilistica italiana, che sono spesso di grande aiuto sia per il ricercatore sia per il modellista specializzato.
E’ di uscita abbastanza recente un volume che va ad aggiungersi alla collana sulle fuoriserie Fiat: si tratta di Fuoriserie Fiat degli anni ’70, stampato nell’aprile del 2024 e che impreziosisce un repertorio che già comprendeva una dozzina di titoli. Gli anni ’70 non furono certo il periodo d’oro dei vari carrozzieri che nei decenni precedenti avevano invece vissuto storie gloriose.

Dopo una breve ma dotta introduzione sulle meccaniche disponibili all’epoca, Alessandro Sannia passa in rassegna carrozzerie ed elaboratori europei ed extra-europei (Argentina, Brasile, Stati Uniti…). Troviamo i nomi classici della trasformazione e/o della preparazione meccanica, da Bertone a Giannini, da Moretti a Fissore, con una documentazione piuttosto ampia anche dal punto di vista iconografico. Non mancano i creatori di mezzi specifici, come auto blindate, furgoni, auto funebri, veicoli cingolati da montagna e così via. Gli articoli sono disposti in ordine alfabetico per marchio, in una sorta di sunto enciclopedico. Tutto molto chiaro e – come si è detto – utile, nello spirito dei volumi di questa casa editrice. E’ stato deciso anche di includere nel computo anche preparatori ed elaboratori con una spiccata specializzazione nelle vetture da corsa, tanto da travisare – secondo me – il verso senso del termine fuoriserie. Un prototipo con un telaio biposto autocostruito, equipaggiato con un motore Fiat profondamente rivisto, accoppiato magari a un cambio di produzione esterna, non può essere definito una fuoriserie: casomai sarà un esemplare unico (o più o meno unico) da competizione, secondo i dettami dei regolamenti tecnici Sport o Sport-Prototipo, in base ai periodi.



Trovano quindi posto nel volume le varie vetture realizzate da piccoli o medi costruttori come Blancato, Pastorello, Scotti, OLG, Pellanda, OSA e così via, attingendo a piene mani dal libro di Alberto Rastrelli sulle Sport-Prototipo, pubblicato nel 2008 da Legenda con la supervisione di Enzo Altorio. Libro peraltro citato in biografia, da cui derivano tutte le rare immagini delle vetture di questo tipo.
L’autore ha anche pensato di comprendere i preparatori delle Fiat da competizione, come Trivellato, Bacci, Lavazza, Fontana, Baistrocchi, Filipinetti, Galmozzi e tanti altri. Qualcun altro ugualmente importante, come Giacomelli, Garavello o Gattafoni, è stato tralasciato ma questo è il rischio nella redazione di ogni repertorio come questo. E, ripeto, i confini nella definizione di “fuoriserie” sono come minimo sfumati, e l’inclusione del settore competizione tout court potrebbe spiegarsi con la scarsità della materia nei confronti di decenni ben più corposi come gli anni ’50 e ’60.



In sintesi si tratta di un bel libro, istruttivo e scritto in un italiano ineccepibile (cosa rara di questi tempi). Un doveroso plauso quindi all’editore e all’autore per aver dato vita ad un altro non banale volume sulla storia dell’automobilismo italiano.
Alessandro Sannia, Le fuoriserie Fiat degli anni ’70, Società editrice Il cammello, Torino 2024, pagg. 158, in brossura, € 32,00 [ISBN 978-88-96796-86-3]
