“I modelli da signore”: i BBR ieri e oggi

Avevo in mente da tempo di scrivere un pezzetto sui BBR, nulla di speciale, per carità, ma visto che PLIT è (ancora) gratis e quindi non potete lamentarvi più di tanto, eccovelo in un pomeriggio in cui non mi viene in mente nulla di meglio.

Un indirizzo ormai famoso: Via Grieg 73 a Saronno (provincia di Varese)

Ogni tanto qualcuno mi chiede: “cosa pensi dei BBR?”. Cosa ne penso. Domanda generica, un po’ come chiedere “cosa ne pensi degli AMR”. A questo tipo di questione, di solito rispondo dicendo che se BBR esiste dalla metà degli anni ’80 una ragione ci sarà. Reali e Balestrini hanno saputo fare quello che la maggior parte degli artigiani non ha saputo (o voluto) fare, ossia darsi una mentalità realmente professionale assicurando al marchio una continuità che nell’ambito dei modelli speciali è probabilmente un unicum, a parte qualche altro produttore molto più piccolo.

Il discorso nodale, secondo me, riguarda la distinzione fra produzione cinese e produzione italiana: a un certo punto, in BBR hanno capito che solo delocalizzando avrebbero potuto reggere una concorrenza che si faceva sempre più agguerrita in tutti i campi e in tutte le scale. Anche in questo, Reali è stato un pioniere e le vicende dei suoi primi approcci con la Cina me li raccontò in un’intervista che gli feci per Modelli Auto già una decina di anni fa. Ci volle del coraggio, esattamente come ne aveva avuto Lang con i suoi Paul’s Model Art.

Ottobre 2015: Reali e Balestrini nei locali BBR di Saronno

I meriti di BBR sono stati due: aver conservato il totale controllo tecnico della progettazione e dello sviluppo e aver salvato una parte di produzione italiana. Se infatti i BBR diremmo “mainstream” (le Ferrari contemporanee in primis) sono montati in Cina – ossia tutti i modelli contrassegnati dalla sigla “C”, che sta per Concept – esistono ancora oggi i pezzi montati e rifiniti a Saronno. I BBR Built in scala 1:43 dei nostri giorni sono i degni eredi dei Serie Oro e compagnia che già negli anni ’90 erano la referenza del settore.

Luciano Rocchi, del negozio Hobby Modellismo a Firenze, li chiamava “i modelli da signore” e non lo diceva con ironia. Oggi i BBR Built sono quelli che io tendo a guardare con maggiore ammirazione, appunto perché rappresentano l’anello di congiunzione con la storia.

La garanzia a vita è una prerogativa dei modelli BBR fatti in Italia. Da tempo BBR ha superato gran parte dei problemi di “tenuta” negli anni, cosa non certo secondaria quando si tratta di scegliere un modello di alta gamma

Certo, c’è sempre quel dettaglio che mi impedisce di acquistarne la maggior parte, ossia i gallettoni a tre punte simmetrici, che BBR non ha mai voluto modificare, finendo per considerare quel difetto come una particolarità di cui andare orgogliosi. Ammirevole. Questo si chiama marketing. Battute a parte, ho avuto l’occasione di esaminare un paio di Ferrari 250 GT Cabriolet 1958 della serie BBR Built: la precisione dei dettagli è impressionante, così come il livello di riproduzione di ciascun particolare. Gli interni rasentano la perfezione anche come scelta di colori e consistenza della verniciatura, che dà un’idea realistica della selleria. I gruppi ottici posteriori in plastica traslucida sono dei piccoli capolavori che raccontano più di quanto lo sguardo frettoloso di tanti collezionisti contemporanei riesca a cogliere.

La finitura delle carrozzerie, la grana delle metallizzazioni e l’omogeneità dei trasparenti sono difficilmente imitabili dalla concorrenza. Qui siamo al meglio della scuola dello speciale italiano e un’armonia generale è ben percepibile. E in più la 250 GT Cabriolet ha le ruote con i gallettoni a due punte, quindi in qualche modo ci si salva. Il costo di un BBR Built 1:43 è ovviamente superiore a quello di un BBR Concept ma probabilmente vale la pena fare un sacrificio per averne qualcuno in collezione.

Proprio qualche giorno fa parlavamo su PLIT del concetto di qualità: ecco, un BBR Built, ma anche un Ilario o un Autodelta43, incarnano probabilmente lo spirito antico di un’idea di élite che in questi ultimi anni si è molto trasformata anche nel settore dell’automodellismo.

3 pensieri riguardo ““I modelli da signore”: i BBR ieri e oggi

  1. Caro David, condivido la tua definizione sui modelli BBR ed avrei qualche cosa da aggiungere.

    Però per il momento sono più preso dalla curiosità che dalla voglia di fare una chiacchierata sull’interessante argomento che il tuo articolo introduce.

    Da amante della 250 PF (ne ho più di 10 di cui almeno 6 die-cast elaborati o in lavorazione…) ti chiedo cortesemente qualche notizia dei due modelli delle tue foto.

    Io non sono riuscito a trovare auto con quelle caratteristiche: gallettoni a 2 bracci e presa d’aria sul cofano con cromatura lunga esterna.

    Se puoi inviarmi i nmeri dei telai (e/o qualche foto), la cosa mi intrigherebbe molto, perchè o sarebbero degli speciali-casa (il massimo per me, da ricercare per la collezione …e da autoflagellamento per non averli trovati da solo) o sono delle modifiche after market (comunque interessanti, a seconda di chi li ha voluti così).

    Ti ringrazio e colgo l’occasione per inviare a te e a tutti i tuoi lettori i migliori auguri di Buon Natale

    Renato

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      1. Di solito mi fidavo dei BBR ma poi ho avuto qualche delusione.

        In questo caso effettivamente la vettura bicolore, con quelle caratteristiche, è l’esito di un restauro intorno al 2010 (cosa che non rientra nella mia collezione).

        Quello che mi interessava sapere era se la grigia fosse la riproduzione della stessa vettura come era uscita dalla casa.

        Dal sito Barchetta si ha l’impressione che dovesse essere di un altro colore, per questo sarebbe stata utile una conferma.

        Io ne conosco un’altra con caratteristiche simili (ma non uguali).

        Quella di un farmacista di Salerno (mio concittadino) con presa d’aria con cromature allungate e colore grigio, ma con 3 galletti e sfoghi aria dietro alle ruote anteriori, molto bella (il modellino è già in lavorazione…)!

        Continuerò le ricerche ma se qualcuno avesse altra documentazione specifica sarei felice di vederla.

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