Inverni vecchi e nuovi in Formula 1

testo di Marco Giachi

I mesi invernali sono sempre stati, per gli appassionati, di Formula 1 i mesi delle
vetture nuove e delle rispettive presentazioni. Le anticipazioni su cosa stava
bollendo nelle pentole delle varie squadre cominciavano a girare in autunno e
alimentavano la curiosità e l’attesa, poi arrivavano i disegni del grande Giorgio Piola che aveva sempre il “naso lungo” per le novità, e poi, dopo il panettone ai primi di gennaio, arrivavano le vetture “vere”. Dico “vere”, non i loro “mock-up” di plastica colorata. Addirittura, a volte, i piloti ci facevano subito anche qualche giro di prova. Memorabili erano le presentazioni della Ferrari a Fiorano ma anche gli altri non erano da meno in quanto a sensazionalità con qualche anno eccezionale come quando arrivò la Tyrrell a 6 ruote. E c’era anche l’attesa delle squadre nuove! Roba veramente da dinosauri, vista con gli occhi di oggi. Eppure, incredibile ma vero, c’erano anche squadre nuove quasi tutti gli anni. Io, personalmente, ricordo l’ironia di noi, che stavamo lavorando alla Lambo da un anno, quando vedemmo la Reynard arrivare dal nulla a dicembre del 1990 anche se l’ironia lasciò subito il posto allo stupore e poi all’amarezza, ma questa è un‘altra storia. La settimana dopo, le squadre cominciavano a provare, generalmente al Paul Ricard o Estoril (perché al sud dell’Europa il tempo era più favorevole), magari anche insieme per poter fare qualche confronto. In tutte queste occasioni i fotografi avevano accesso alla pista e quelli più esperti coglievano i particolari più “segreti” della meccanica e del motore e, comunque, le carrozzerie (tutte diverse le une dalle altre a quei tempi) potevano essere fotografate e discusse da tutti, esperti e novizi. Il primo Gran Premio era quasi un corollario a tutto quello che era già accaduto in
inverno e chi se ne fregava se era noioso, avevamo già avuto abbastanza da
divertirci fino a quel momento, in fin dei conti si trattava solo di un’ora e mezzo di
uno spettacolo che in realtà stava andando in scena da mesi. Dico questo perché ieri ho comprato una rivista (“la” rivista storica che parla di corse) e l’ho confrontata con lo stesso numero (14-20 gennaio) del 1986 e mi sono reso conto perché ora mi addormenterò al primo Gran Premio dopo aver visto la presentazione delle auto di plastica in evento unico mondiale via Internet, come
sembra accadrà quest’anno.

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