Modelli d’antiquariato: alcune tendenze

In questi ultimi tempi ho avuto l’occasione di leggere alcuni editoriali di celebri siti come MAR Online o L’Auto Jaune. In entrambi i casi, ma anche in altre analisi di specialisti del settore del modello d’antiquariato, si era abbastanza unanimi nell’osservare un aumento consistente delle collezioni messe in vendita, cosa peraltro più volte già rilevata in prima persona da PLIT nelle sue frequenti peregrinazioni a borse di scambio, rassegne e mostre-mercato. Espinasse, di cui ammiro le lucide considerazioni piene di buon senso, soprattutto quando sono scritte nella sua lingua madre piuttosto che in quella specie di inglese maccheronico, osserva come paradossalmente le quotazioni di certi Dinky originali si siano riavvicinate a quelle delle edizioni Atlas, che in alcuni casi sono state oggetto di speculazioni oggi neanche più concepibili.

In linea generale, si è tornati ai prezzi dei primi anni 2000, in un direi sano riallineamento fra domanda e offerta.

Non che i collezionisti di modelli obsoleti non esistano più, anzi. Ci sono anche dei giovani che iniziano a interessarsi a questo tipo di raccolta. Ma l’abbondante offerta e il calo assoluto del numero degli acquirenti ha portato inevitabilmente a una mitigazione delle tante follie cui si è assistito nel decennio scorso.

Esistono poi le tipiche “bolle” destinate prima o poi a sgonfiarsi: prima Edil Toys, poi Mebetoys hanno seguito percorsi simili a quelli che nel settore dell’auto hanno tracciato vetture come la Lancia Delta Integrale. La tendenza, quindi, è positiva e permetterà al settore degli obsoleti di continuare a esistere su base meno parossistiche, a vantaggio di tutti.

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