Dopo la Parigi-Dakar, quest’anno è la volta dei veicoli cingolati di Adolphe Kégresse a occupare la passerella di Rétromobile, il percorso che unisce due dei padiglioni che ospitano la rassegna parigina.
La vita di Adolphe Kégresse merita di essere riassunta qui su PLIT. Essa ha degli accenti decisamente romanzeschi. Adolphe era il figlio di Gustave Adolphe Kégreisz, direttore di una filanda a Héricourt, e di Sophie Emilie Buchter, titolare di una rivendita di stoffe. Un errore nel certificato di nascita il 2 giugno 1879 presso il comune di Héricourt (tra Montbéliard e Belfort) fece prendere al bambino il cognome di Kégresse. Adolphe crebbe sviluppando una forte passione per la meccanica, studiando all’istituto tecnico di Montbéliard. Durante il suo servizio miliare installò un motore sulla sua bicicletta, inventando così di fatto un nuovo veicolo destinato a un largo impiego a livello popolare. Ma Adolphe sognava solo cose nuove, ma anche mondi nuovi. Su consiglio di un amico, nel 1903 decise di partire per la Russia, iniziando a lavorare nelle ferrovie. Un mattino, mentre lavorava ai binari, il treno imperiale, al bordo del quale viaggiava lo zar Nicola II, si arrestò su una piattaforma bloccata dal gelo. Adolphe Kégresse riuscì a ripristinare il movimento e la sua bravura venne ricompensata dallo zar, che lo assunse come meccanico nei garage imperiali. La qualità del suo lavoro ma anche l’originalità di certe sue idee gli valsero nel 1905 la promozione a direttore tecnico del parco veicoli di Nicola II, a capo di una ventina di tecnici. La prossimità alla famiglia dello zar si rafforzò ulteriormente quando lo stesso Nicola II gli fece conoscere Helena Moniakoff, vedova di un ufficiale dell’esercito russo. Adolphe e Helena si sposarono e dal matrimonio nacquero Sonia nel 1904, Elisabeth nel 1906 e Valentin Adolphe nel 1908.
Le funzioni professionali di Adolphe Kégresse si svilupparono ancora, quando Nicola II gli parlò dell’esigenza di poter continuare anche in inverno la caccia al lupo. Per evitare l’affondamento dei veicoli nella neve, Adolphe ebbe l’idea di fissare degli sci sull’avantreno e di installare una cinghia sulle ruote motrici. Via via perfezionato, questo sistema venne brevettato nel 1913, quando già adottava cingoli morbidi. Ma un evento storico di portata drammatica finì per stravolgere la vita in Russia di Adolphe Kégresse: obbligato a fuggire dopo la rivoluzione bolscevica, il tecnico tornò in Francia, nella regione natia. Fu in quel periodo che Géorges Schwob d’Héricourt, che era stato presidente della Societé des engranages Citroën, gli presentò Jacques Hinstin, concessionario esclusivo Citroën per la Seine et Oise e socio di André Citroën nello sviluppo e nella produzione di ruote dentate e altri ingranaggi.
Fu in una fresca mattinata dell’ottobre 1920 che André Citroën assisté su un terreno accidentato di Saint-Denis a una dimostrazione di tre Type-A equipaggiate da Hinstin con cingoli Kégresse. Immediatamente conquistato dalla soluzione tecnica, André Citroën dichiarò: “questa invenzione la voglio io” e se ne assicurò l’esclusività depositando un brevetto sotto i nomi di Citroën-Kégresse-Hinstin. Un dipartimento “Autochenilles” venne approntato per garantire uno sviluppo tecnico che andasse di pari passo con la progettazione delle meccaniche Citroën. Il sistema delle ruote cingolate permise alla Citroën di guadagnare enorme notorietà a tutti i livelli, con operazioni promozionali fino a quel momento mai viste. Alla traversata del Sahara del dicembre 1923 con le “Autochenilles” seguirono la Crociera nera dal 1924 al 1926 e la Crociera gialla dal 1931 al 1932.
Nel 1935, allo scioglimento del dipartimento specifico di Citroën, Kégresse lasciò quai de Javel e fondò con i suoi meccanici la Societé d’Exploitation Kégresse (SEK), che moltiplicò ben presto i progetti: sviluppo di una trasmissione automatica e vendita di brevetti applicabili alle Autochenilles negli Stati Uniti per dar vita alla serie degli Half Track. Nel giugno del 1940, in piena occupazione, Kégresse è costretto a fuggire a Saint-Jean-de-Luz. Sulle rive dell’Atlantico, getta in mare tutti i foglio coi suoi progetti per impedire che cadano nelle mani dei tedeschi. Finì poi per recuperare l’uso del suo padiglione a Croissy-sur-Seine ma l’11 febbraio del 1943 venne stroncato da un aneurisma.
Nel corso della sua vita, Adolphe Kégresse depositò non meno di duecento brevetti. Quest’anno Rétromobile lo commemora con una decina di veicoli civili e militari rigorosamente autentici, molti dei quali in stato originale di conservazione. Alcuni di questi mezzi, magnificamente presentati in ambientazioni d’epoca, si ritrovano riuniti in questi giorni dopo circa un secolo.


























































