Ferrari in America. Luigi Chinetti and the North American Racing Team

Di questo libro che ormai era diventato una sorta di leggenda metropolitana mi riparlò Janos Wimpffen alla 24 Ore del Nürburgring 2023. Mi disse che aveva ripreso in mano tutto e che finalmente la pubblicazione non era lontana1.

Gli antefatti

Michael T. Lynch iniziò la sua carriera di giornalista automobilistico scrivendo per Prancing Horse negli anni ’70, ricevendo tra l’altro il premio alla memoria Warren Fitzgerald per uno dei suoi eccellenti articoli. Insieme a William Edgar e Ron Parravano scrisse un libro rimasto un classico, American Sports Car Racing in the 1950s, con prefazione di Carroll Shelby, pubblicato nel 1998 da Motorbooks. Articoli e saggi seguirono l’uscita di American Sports Car Racing, fra cui ricordiamo un memorabile pezzo del 2012 su Vintage Motorsport, dedicato alla vita e all’attività di Shelby (Carroll Shelby: a legend departs). Le presenze di Lynch ad eventi di livello come Amelia Island o Pebble Beach non erano mai banali e chi ha avuto – come il sottoscritto – la fortuna di parlarci a lungo di persona, conserva il ricordo di qualcuno dal quale c’era sempre da imparare. Fu anche commentatore nella trasmissione Behind the headlights, diffusa da Speedvision.

L’idea

Già dalla fine degli anni ’80, Lynch cullava il progetto di un volume quanto più completo e dettagliato possibile su Luigi Chinetti sr. Fu all’inizio del 2016 che contattò Luigi “Coco” Chinetti jr, incoraggiato dall’editore David Bull, con cui Lynch aveva sviluppato un rapporto di amicizia, oltre che di profonda stima professionale. Iniziato il progetto nel 2016, Lynch vi lavorò diligentemente per tre anni. Il testo fu completato poco prima della sua morte, avvenuta nel 2019. Ironia della sorte, David Bull morì giusto due anni dopo e il libro rischiò di cadere per sempre nel dimenticatoio.

La rinascita

Ma l’opera era troppo importante per essere abbandonata a se stessa. Furono due donne, Victoria R. Lynch, moglie di Michael, e Maria M. Bull, sorella di David, ad adoperarsi perché tutto fosse portato a termine e finalmente pubblicato dalla casa editrice fondata da Bull. Delle fasi finali venne incaricato Janos Wimpffen, che non ha certo bisogno di presentazioni. Il testo, come detto, era praticamente finito, ma chi ha avuto un minimo a che fare con la redazione di un libro sa benissimo che una volta che hai il testo sei a buon punto ma il peggio deve ancora venire.

Restava da occuparsi di tutta la parte iconografica (foto, documenti, disegni…), delle didascalie e del taglio finale, incluse appendici, indici e così via. Un lavoro di fino ma senza perdere la bussola dell’insieme.

Il lavoro di Wimpffen è stato sorprendentemente veloce, anche in rapporto alla quantità di materiale da elaborare. Le foto sono state riunite da fonti quanto mai eterogenee – americane ma anche europee – e corredate da quelle gustose didascalie cui Janos ci ha abituato fin dai tempi ormai lontani di Time & Two seats: microtesti sornioni, ironici e sempre centrati che svelano particolari e aneddoti non necessariamente presenti nel corpo del libro.

Il risultato finale

Eccoci quindi a Ferrari in America – Luigi Chinetti and the North American Racing Team, un libro di 420 pagine, che si onora tra l’altro della prefazione di Sam Posey. Ferrari in America, disponibile da pochissime settimane, non è un libro per tutti: a parte il costo (in Europa siamo fra i 160 e i 170 euro), l’opera va letta, non solo sfogliata alla ricerca della foto interessante. Non lo definirei un libro modellistico, e per una volta meno male. Alla lunga i modellisti pedanti e fissati su una singola macchina quando non su una singola gara stuccano come un vassoio intero di struffoli. E’ un libro che va oltre, nel miglior senso dell’espressione. Non che sia privo di documentazione, anzi: le foto sono numerose e quasi tutte inedite e le vetture che hanno fatto la fortuna sportiva del NART sono ben rappresentate, con inquadrature mai insignificanti. Ma questo è soprattutto un libro di storie di personaggi, con la vita di Chinetti sr. descritta in modo particolareggiato fin dalla sua nascita attraverso decenni decisivi, inquadrati con un’apprezzabile onestà storica. Non un’agiografia e nemmeno una favola, ma una narrazione quanto più equilibrata possibile, basata su evidenze di prima mano2. Non troverete una semplice sommatoria di fatti ma l’indagine e l’approfondimento di tanti come e di tanti perché. Un pezzo fondamentale di vita della Ferrari che quasi nessuno aveva raccontato3, proposto sotto una luce originale. Per chi ama the good stories, come direbbe Janos.

Michael T. Lynch, Ferrari in America – Luigi Chinetti and the North American Racing Team, with Dr. Janos L. Wimpffen, Foreword by Sam F. Posey, David Bull Publishing, Bellevue WA 2024, copertina cartonata con sovraccoperta, pagg. 420, ISBN 979-8-9906140-2-4

  1. L’annuncio dell’imminente pubblicazione venne diffuso nella primavera del 2024. ↩︎
  2. Di eccezionale interesse le biografie di tanti personaggi, come meccanici, tecnici, carrozzieri o addetti alle vendite che hanno contribuito al successo del NART, di cui finora nessuno di era mai compiutamente occupato. ↩︎
  3. Terry O’Neil aveva affrontato il tema con un volume uscito nel 2015, per il quale rimando alla mia recensione a questo link: https://pitlaneitalia.com/2015/11/13/n-a-r-t-a-concise-history-of-the-north-american-racing-team-1957-to-1983/ ↩︎

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