testo e foto di Riccardo Fontana
Anche l’edizione di febbraio della borsa di Novegro va dunque in archivio, confermando più che mai una tendenza al rialzo dell’offerta che sembra non conoscere limiti.
Si è trattato di un’edizione stupenda, con un’offerta addirittura superiore a quanto solitamente riscontrabile nella più florida data di dicembre, da sempre quella più ricca delle tre che si dipanano durante l’anno, con una quantità di modelli eccezionali che ben poco lascia alla facoltà di commentare, se non per un laconico “largo alla gallery”, che davvero non si può negare agli amici lettori.






















Che dire di non banale e di per nulla scontato di quest’edizione, quindi? Principalmente, che gli atteggiamenti di certuni espositori sono tali da lasciare quantomeno basiti, e mi riferisco ai divieti posti in maniera estremamente scortese al fotografare ai banchi utili alla realizzazione del servizio che state leggendo, sempre accompagnate – quando lo sono state – da scuse idiote, come l’autorizzazione da richiedere per fotografare i modelli (in base a quale legge? Suggerirebbero forse lorsignori che un giocattolo in latta sia una loro personale proprietà intellettuale? Ma come potrebbe esserlo poi, dal momento che costoro di intellettuale non hanno nulla? Non c’è nessunissima legge da infrangere a tal proposito, ed è bene sottolinearlo).
Ora, siamo in un paese libero: è diritto di questi signori fare certe affermazioni, è parimenti mio diritto invitarli ad accomodarsi al più vicino bagno pubblico per espletare i loro bisogni fisiologici più reconditi (cosa che è stata fatta e non nel più conciliante dei modi, ci tengo a dirlo), ma la questione a questo punto cambia, ed il focus diventa un altro: come mai qualcuno sente il bisogno di fare tante storie per due foto a dei modelli?
Forse che qualcuno abbia qualcosa da nascondere? Lascio ai più solleciti tra i lettori ed alla loro certamente pronta immaginazione la formulazione degli scenari che si riterranno più verosimili date le circostanze, certo è che simili atteggiamenti siano veramente molto strani ed assai poco giustificabili, in un’ottica di piena correttezza e, soprattutto, di piena trasparenza.
Detto questo, largo alla foto: la stragrande maggioranza degli espositori è stata comunque estremamente gentile e piacevole, come sempre, e quello che state per vedere ne è il giusto risultato.


















































































































