Nel panorama molto vasto ma altrettanto piatto e conformista dell’automodellismo contemporaneo, un posto davvero speciale lo occupa Officina942, marchio torinese che fa capo alla casa editrice Il Cammello, conosciuta per la qualità e la serietà delle sue ricerche storiche nel settore automobilistico.


La gamma automodellistica Officina942 esordì ormai diversi anni fa con una produzione assolutamente particolare, in scala 1:76, di cui di tanto in tanto ci siamo occupati anche noi di PLIT. Ma è ormai presente anche una gamma nella più classica scala 1:43, che merita un plauso speciale, per l’originalità dei soggetti scelti e per l’eleganza e la raffinatezza della presentazione.

Stavolta siamo nel campo del made in Italy, e per di più nel sano e indistruttibile metallo bianco. Cosa si vuole di più? La cultura di, Alessandro Sannia, ideatore di Officina942, ha portato a ripescare nel passato nientemeno che le Fiat da competizione degli anni ’20 del secolo scorso, una cosa che solo gente come Carlo Brianza ormai quasi mezzo secolo fa aveva avuto il coraggio di fare. E questo tipo di vetture si adatta perfettamente alla tipologia di modello, che volutamente ricalca quelle caratteristiche che contraddistinguono gli Officina942 delle serie piccole. Anzi, con l’aumentare delle dimensioni si è potuta concedere qualche ulteriore citazione del passato, come le ruote (girevoli! Siete contenti?) in alluminio tornito con le gommine a “O-ring”. Il risultato è assolutamente gradevole: un modello equilibrato, essenziale, pulito, che evoca in modo quasi artistico la vettura reale, il tutto a un costo contenuto (€ 38, direttamente sul sito di Officina9421). Non sono certo modelli destinati ad essere compresi e valorizzati da tutti, né del resto il loro compito precipuo è quello di piacere alla massa. La tiratura, peraltro, è limitata di solito a 50 esemplari per referenza, non tantissimi e abbastanza da accontentare chi doveva essere accontentato.


Le novità più recenti, uscite all’inizio di quest’anno, sono la Fiat 805 Gran Premio (art. 6), la Fiat 805 tipo Indianapolis (art. 7), nell’allestimento per la 500 Miglia del 1925 con Pietro Bordino come pilota, e la Fiat 806 Gran Premio (art. 8).
Lussuoso – e del tutto in linea con un gusto torinese garbato e signorile – il confezionamento: scatola in cartone con interno a doppia protezione, chiusura a scorrimento e, a corredo, un libriccino elegante e assai ben documentato sulle vicende tecniche e sportive della vettura, con tanto di foto e disegni tecnici2.
Non si smetterebbe mai di ammirare l’insieme, che trascende dalla mera riproduzione dell’automodello per sconfinare nella suggestione della storia. Pezzi come questi – l’avevamo già scritto? – fanno una gran figura non solo nella classica vetrina ma anche su una scrivania o su uno scaffale accanto a foto, stemmi e memorabilia di vario genere.


Gli Officina942 in 1:43 hanno avuto successo e Alessandro Sannia, oltre a lavorare su altre vetture che costituiscono questa serie da competizione (denominata “Rossa”)3 amplierà presto la gamma con la “Serie Blu”, che comprenderà vetture stradali: avremo la Fiat 1T Taxi del 1920 (soggetto completamente inedito) e poi 515, 509 Sport, 501 Sport e 503 Gran Turismo.
- https://www.officina942.it/ ↩︎
- Poi i produttori cinesi – o meglio i loro uffici marketing in Europa o negli USA – si riempiono la bocca di parole tipo “premium”, “top collection” o roba simile. Qui la cultura si respira, non si recita. Ci sarebbe da discuterne fino a domani ma per vostra fortuna stavolta non lo faremo. ↩︎
- E’ prevista ad esempio una Fiat 12 Ter 300cv Record di Ostenda 1911 con muso aerodinamico, oltre alla Fiat 501SS, la 14B Spider Gran Premio e Spider Corsa, la 24HP Corsa e la 28/40HP Targa Florio. Alcune di queste sono praticamente completate – già montate e verniciate – e il produttore non aspetta che la consegna dei cerchi torniti…! Seguiranno anche la Fiat 75HP Cyclone e la 525SS Coppa delle Venezie. ↩︎

Belle belle belle. Ho preso quasi tutti i modelli in scala 1/76 e in scala 1/152 (uno per tipo, di solito la gamma è di due o tre colori per modello). La sola serie che ho iniziato e poi mi sono fermato è quella militare, che tutto sommato non mi interessa più di tanto ed in qualche modo dovevo cercare di limitare le spese. Certo, modelli spartani, solo carrozzeria verniciata (bene) e fondino di metallo, ma hanno tutti un fascino veramente unico. Anche quelli in scala 1/43 sono semplici, belli, sempre discretamente verniciati, e con un packaging veramente azzeccato. Non bisogna pensare al modellino classico, nel quale si va alla ricerca della perfezione, ma allo spirito con il quale sono stati concepiti. Che poi, come linee, da quello che ho sentito/visto, sembrerebbero essere state disegnate con molta fedeltà
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Cer
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Certamente non hanno le finiture dei modelli cinesi, ma sono del tutto inediti e in fin dei conti piacevoli (usciranno molte Fiat praticamente inedite o fatte da aziende di di speciali cinquant’anni fa).
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E in fin dei conti non sono nati per contrapporsi ai modelli di concezione moderna. Sono qualcosa di completamente diverso.
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Qualcosa di molto diverso e anche molto raffinato. Si va oltre la rappresentazione “fotografica” del reale, ma ne rimane l’ essenza,
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