Il Club OttOmobile è il programma del marchio francese che consente di prenotare, mese dopo mese, alcune realizzazioni specifiche non destinate alla vendita standard sul sito. L’idea ha avuto successo, con la maggior parte dei modelli che va esaurita nel giro di pochissimi giorni dall’apertura dei preordini, quando non in un pomeriggio o in una mattinata.






Nel lotto delle novità Club di marzo, OttOmobile ha inserito la Peugeot 505 V6 in bianco Meije (catalogo OT1108). E’ la seconda 505 V6 nella gamma: già nel settembre del 2018 era uscito lo stesso modello in blu Delft (OT687), che su eBay ha raggiunto quotazioni ragguardevoli, come spesso succede per gli OttOmobile. La 505 di OttOmobile ha un’origine abbastanza lontana: la prima in assoluto fu la Turbo Injection in grigio Winchester (OT057), commercializzata nel novembre del 2011, quando il marchio aveva appena due anni.
Un po’ di storia, che forse non guasterà: la 505 aveva già diversi anni sul groppone quando, con la sparizione della 604, la Peugeot decise di impiegare il V6 PRV proprio sulla 505. Si trattava di una versione rialesata a 2,8 litri, proposta con la trasmissione manuale a 5 rapporti o automatica. La 505 V6 disponeva di ABS, servosterzo, freni a disco, cerchi in lega e di interni più lussuosi, con quattro poggiatesta. La commercializzazione della 505 V6 iniziò nel settembre nel 1986. Nel 1988 arrivò la V6S, dotata di spoiler posteriore e differenziale a slittamento limitato, che progressivamente, nel mese di maggio, sostituì la V6 con cambio manuale. La V6 automatica rimase invece in catalogo. V6S e V6 automatica uscirono di produzione alla fine di giugno del 1989, mentre tutte le altre 505 sparirono definitivamente dai listini tra il 1992 e il 1993.
La 505 V6 di OttOmobile è un tipico prodotto di questo marchio, che nel 2009 rivoluzionò il mondo del modellismo, tirando fuori qualcosa che nessuno aveva fino a quel momento immaginato: il resincast in scala 1:18 prodotto in Cina a bassissimo costo (nel 2009 gli OttOmobile mi pare non superassero neanche i quaranta euro). Oggi un OttOmobile stradale come questo è messo in vendita a 69,90 euro, un prezzo competitivo rispetto ad altri diretti concorrenti, da Laudoracing a Mitica. E grosso modo, come qualità di riproduzione e di montaggio siamo lì, anche se Laudoracing ultimamente ha compiuto ulteriori passi in avanti, che pongono il marchio di Laudiero al vertice della categoria.






Fedeltà di linee e riproduzione: sotto questo aspetto, OttOmobile offre una garanzia quasi assoluta, scansionando direttamente le vetture reali. E’ il solo modo per ottenere prodotti validi senza impazzire dei mesi con continui file che rimbalzano fra i capi-progetto europei e i service cinesi.
Verniciatura, finiture e montaggio: la 505 V6 di OttOmobile presenta una verniciatura praticamente perfetta lucida e priva di sbavature, cosa non sempre scontata. Tutte le varie parti sono incollate e sistemate con accuratezza e non emergono problemi particolari, almeno sull’esemplare preso in esame. La produzione di questo modello è di 999 pezzi, oltre ad un certo numero di unità non numerate, destinati a vari impieghi.






Particolari: qui scordatevi fotoincisioni e raffinatezze esagerate. Tutto è resina (piuttosto pesante) o plastica. Del resto, su qualcosa bisognerà ben risparmiare. I vetri sono i soliti in acetato, che se incollati bene possono essere anche accettabili. Quello che non mi pare più accettabile, almeno su un modello del 2025, è la riproduzione dei listelli laterali con una semplice stampa, ed è un difetto riscontrabile anche su prodotti di prezzo ben più alto, come i Maxima e i Mitica. Sarà l’ora che i fabbricanti si decidano a fare un piccolo sforzo per ovviare a un particolare che stona sempre di più, considerato il progresso tecnico complessivo. Ottime le ruote, con le gomme scolpite; è presente anche una più che decente replica dei dischi e delle pinze dei freni.



Interni: buoni, anche se non ottimi. Mancano le cinture di sicurezza. Il cambio è manuale. Strumentazione, leve, sedili e accessori vari sono replicati con una generale accuratezza, anche se un Laudoracing sotto questo aspetto ormai è superiore (ma costa di più).
Tra le piccole raffinatezze, si segnala la scritta pubblicitaria sul lunotto che celebra le vittorie di Peugeot nel Mondiale Rally 1985 e 1986, i loghi cromati, il bollo di circolazione francese (ma le targhe sono generiche). Le lampadine all’interno dei fari sono colorate in giallo. Il fondo è semplificato al massimo, con un accenno di struttura del telaio, delle sospensioni e dell’impianto di scarico. Proprio perché non se ne poteva fare a meno, sono state riprodotte la ruota di scorta con i suoi supporti e la base del serbatoio della benzina.






Nella confezione è fornito un set di decals di ricambio delle scritte e dei loghi. Ormai da tempo, OttOmobile ha ridotto davvero al minimo i rischi di danneggiamento dei modelli in fase di trasporto, fissandoli con tre lunghe viti al semiguscio inferiore di polistirolo. La scatola, rispetto alla brillante creatività di una Laudoracing, resta ben più sobria. Sia come sia, in ormai sedici anni di attività, OttOmobile ha conquistato una larga fascia di appassionati, raramente sbagliando il colpo e confermando una linea commerciale fatta di concretezza ma anche di originalità.
