Alpine e l’endurance: il periodo Signatech

Occupati dalla contemporaneità e anche dalle suggestioni del lontano passato, si tende spesso a dimenticare la storia più recente. Succede anche nell’automobilismo, dove alcuni periodi, immediatamente precedenti all’era Internet, sono per il momento sepolti sotto la coltre di un immeritato oblio, nell’attesa che qualcuno vada a rispolverare le ultime foto analogiche prima dell’avvento e dell’esplosione del digitale. E anche per il periodo immediatamente successivo, le cose rischiano di andare nella stessa direzione. Chi ricorda con esattezza cos’è accaduto dieci o quindici anni fa?

Leggendo un comunicato stampa dell’Alpine sulla stagione 2025 della A424, ci è venuta voglia di ripercorrere, anche se a grandi linee, la storia recente della marca francese nell’endurance.

La collaborazione fra Nissan e il team Signatech risale agli inizi degli anni ’10: qui alla 24 Ore di Le Mans 2011 l’Oreca 03 motorizzata col V8 da 4,5 litri tipo VK45DE gestita dal team francese e pilotata da Ordóñez/Mailleux/Ayari, noni assoluti e secondi di LMP2

L’idea fu – in parte – di Carlos Tavares, numero due di Renault-Nissan: rilanciare il marchio Alpine nelle gare di durata. Il programma, abbastanza impegnativo, venne confidato a una struttura di notevole esperienza, la Signatech di Philippe Sinault, che già aveva collaborato con Nissan in LMP2 nelle stagioni 2011 e 2012, nell’Intercontinental Le Mans Cup (ILMC) e poi nel rinato mondiale FIA.

24 Ore di Le Mans 2013: nella discesa dopo il ponte Dunlop, l’Alpine-Nissan A450 di Gommendy/Ragues/Panciatici, schierata dal team Signatech-Alpine

La prima Alpine della nuova era debuttò nella European Le Mans Series nel 2013. L’auto, siglata A450, era una barchetta di classe LMP2, basata sull’Oreca 03 ed equipaggiata col motore Nissan V8 aspirato tipo VK45DE da 4494cc, che erogava una potenza di circa 500cv. L’anno successivo venne presentata un’evoluzione, la A450B, che fu impiegata nel FIA-WEC. Il progetto A450/450B si rivelò piuttosto efficace, ottenendo buoni risultati anche a Le Mans, dove la vettura si classificò al 7° posto nel 2014 (e terzo di LMP2) con Chatin, Panciatici e Webb.

L’Alpine-Nissan A450 di Chatin/Panciatici/Webb alla 4 Ore di Silverstone 2014, valida per la European Le Mans Series, disputata nello stesso weekend del FIA-WEC. La vettura si classificò al 7° posto assoluto in una gara vinta dalla Zytek-Nissan Z11SN di Dolan/Tinknell/Albuquerque

Nel 2014 venne presentata un’evoluzione della vettura, la A450B, che fu impiegata nel FIA-WEC. La squadra francese si classificò al quinto posto della classifica finale in LMP2, ottenendo a Shanghai il primo successo di classe con Panciatici, Chatin e Dillman. Nel corso di qualche stagione, il team Alpine Signatech era diventato una referenza nel mondo dell’endurance non solo per le prestazioni ma anche per l’organizzazione e la professionalità di gestione.

Cambiamento radicale per il 2016: la A450B veniva rimpiazzata dalla A460, basata sull’Oreca 05 con abitacolo chiuso. La potenza del 4,5 litri Nissan passava a oltre 610 cavalli. Nicolas Lapierre, Stéphane Richielmi e Gustavo Menezes terminarono al quinto posto assoluto la 24 Ore di Le Mans 2017, vincendo la classe LMP2.

Alla A460 seguì la A470, basata sul telaio Oreca 07 con motore Gibson V8 tipo GK428 aspirato da 4,2 litri (610cv circa). Panciatici, Ragues e Negrão giunsero quarti assoluti a Le Mans nel 2017. Nella seconda metà degli anni 2010, la Signatech Alpine si impose tre volte nella sua categoria a Le Mans (2016, 2018, 2019), aggiudicandosi due titoli mondiali, nel 2016 e nella doppia stagione 2018-2019. Dal 2016 al 2020 le A460, poi le A470, terminarono due volte nella top 5 della classifica generale a Le Mans (quinto posto nel 2016 e nel 2019), totalizzando otto vittorie nel FIA-WEC.

24 Ore di Le Mans 2017: Pierre Ragues, Nelson Panciatici e André Negrão quarti assoluti con l’Alpine-Gibson A470

Questa sequenza di risultati sportivi di tutto rispetto si accompagnò al lancio, nel 2017, dell’A110 stradale e Alpine divenne l’emblema di ogni attività sportiva della Renault.

Ma il ruolo della generazione delle Alpine di LMP2 non era ancora terminato. Nel 2021 fece il proprio debutto la A480, derivata dalla A470 e collocata nella categoria Hypercar con una speciale deroga, per riempire uno schieramento ancora abbastanza scarno, composto dalle sole Toyota e Glickenhaus. La A480 derivava fondamentalmente dalla Oreca-Rebellion R13, ed era equipaggiata con il V8 Gibson da 4,5 litri.

Della A480 fu approntato un solo esemplare, pilotato da Lapierre, Negrão e Vaxivière. Seconda a Spa dopo aver condotto in testa gran parte della gara e terza a Le Mans, la A480 dimostrò un’ottima robustezza.

Di fronte al ritardo di alcune Hypercar, le LMP1 modificate vennero ammesse di nuovo al FIA-WEC del 2022, ma con delle restrizioni ancora più dure rispetto a quelle imposte loro dal regolamento tecnico del 2021. La A480 di Lapierre, Negrão e Vaxivière vinse una bella edizione della 6 Ore di Monza, precedendo le due Toyota.

Attendendo la A424 Hypercar, l’Alpine decise di disputare la stagione 2023 con due Oreca 07 di LMP2 per non perdere contatto con l’ambiente.

Per la stagione 2023, scaduta l’omologazione speciale della A480 ex-LMP1, il team Alpine decise di disputare un’annata in LMP2: qui Milesi/Vaxivière/Canal in Parabolica alla 6 Ore di Monza

Arriviamo quindi al debutto della A424, nella stagione 2024 del WEC.

Nel 2025 la A424 affronta il suo secondo anno nel mondiale endurance in categoria Hypercar, sotto la direzione di Bruno Famin (capo di Alpine Motorsports), Philippe Sinault (team manager) e Nicolas Lapierre (direttore sportivo). La squadra è buona, il materiale tecnico – chassis Oreca e motore V6 turbo Mécachrome – pure e la speranza è soprattutto quella di ben figurare a Le Mans, la gara più importante della stagione, dove le A424 subirono nel 2024 una grave battuta d’arresto.

Immagine di apertura: 24 Ore di Le Mans 2014: l’Alpine-Nissan A450B di Panciatici/Chatin/Webb.

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