Toyota celebra quest’anno il quarantennale dalla prima partecipazione a Le Mans. Alla 24 Ore, una delle due GR010 Hybrid di categoria Hypercar, pilotata da Conway, Kobayashi e de Vries sarà decorata con una livrea biancorossa ispirata alla TS020 (nota anche come GT-One) che partecipò alle edizioni del 1998 e del 1998. L’altra vettura, affidata a Buemi, Hartley e Hirakawa, avrà la livrea nera del 2025, ma entrambe le vetture mostreranno lo speciale logo dedicato ai quarant’anni di partecipazione Toyota alla 24 Ore di Le Mans.
Con 61 partecipazioni in 26 edizioni, la Toyota ha totalizzato cinque vittorie assolute, 18 piazzamenti a podio e 8 pole position. Dai primi tempi della 85C fino all’odierna GR010, la storia della Toyota alla 24 Ore è stata caratterizzata da alti e bassi, con un ritorno significativo nel 2012 alla ripresa del campionato del mondo endurance.
Quella scelta per la vettura di Conway, Kobayashi e de Vries è una livrea certamente bella ma che non evoca ricordi particolarmente felici. Del resto i successi del marchio nipponico a Le Mans sono tutti piuttosto recenti e ottenuti – va detto con sincerità – in mancanza di avversari di primo rango. Fin qui nulla di male: anche altri marchi prestigiosi come Porsche e Ferrari hanno colto numerosi successi a Le Mans in edizioni in cui lottavano sostanzialmente contro nessuno. Le gare endurance sono fatte così e questo non toglie nulla al prestigio della manifestazione e dei protagonisti. Tutto sommato, la livrea celebrativa della GR010 ha secondo noi più senso di quella specie di carnevalata senza né capo né coda che la Porsche si inventò per l’edizione del centenario. Siamo comunque lontani, in entrambi i casi, dall’originalità e dalla creatività che dovrebbero contraddistinguere operazioni di questo genere.



Non potevo essere più d’accordo. Quello che trovo preoccupante, ‘e che macchine di un ovvio fascino abbiano delle livree poco immaginative od omogenee, senza una vera immagine di marchio ben definita (eccezione fatta alla Ferrari e forse BMW e Alpine). Questa Toyota ‘e più Toyota, mettiamola cosi, di tutte le loro prototipo loro dopo la TS40 blu-bianca.
Non capisco se sia una questione aziendale di gestione dell’immagine, oppure delle forme di queste macchine moderne, o semplicemente di poca immaginazione e consapevolezza delle potenzialità pubblicitarie delle corse. Purtroppo si osservava già questa situazione al tempo delle LMP1 ibride, macchine favolose che di solito avevano una mescola di bianco, grigio, e rosso.
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