“La Stratosferica”

testo e foto di Roberto D’Ilario

Dal 4 all’8 giugno scorso si è svolta in Abruzzo la manifestazione La Stratosferica, il raduno internazionale dedicato alla leggendaria Lancia Stratos per celebrare il 50° anniversario della sua omologazione nel Gruppo 4.  La manifestazione, con il patrocinio della Regione Abruzzo e Gentlemen Drivers  in collaborazione con Ascom Abruzzo e Confassociazioni Abruzzo, ha coinvolto i comuni della Val Vibrata tra cui: Alba Adriatica, Tortoreto, Teramo, Sant’Egidio alla Vibrata, Ancarano e Civitella del Tronto.

Numerosi gli ospiti tra cui i fratelli Guidi di Torino, il carrozziere Ferrucci che ha tenuto una lezione su come smontare e restaurare una Lancia Stratos, Cesare Fiorio con i figli Alex che ha curato i piloti in kartodromo e Cristiano che ha presentato il suo libro “Cesare Florio Stratosferico”. Hanno partecipato anche Jarno Trulli, il presidente dell’ASI Alberto Scuro con la preziosa lancia Stratos della collezione Bertone e altre personalità nei loro diversi ruoli istituzionali.

C’era anche un’infiltrata di lusso, la 037 di Bacchelli/Spollon del Sanremo 1982, tantissima roba.

Ma ora passiamo alla parte emozionale: Stratos, ovvero “la macchina schiacciata”, come la definiva il figlioletto di un mio caro amico e proprio con gli occhi di un bambino mi sono aggirato tra quelle auto che suscitano sentimenti forti e incancellabili. Guardarle da vicino è soltanto stupore e ammirazione, le forme tuttora ardite e futuristiche, la geniale e relativa semplicità meccanica esaltata da quel motore incastonato lì dentro non si sa come. È un animale pronto a scattare, un dardo proiettato verso il bersaglio, piccola e feroce. Fa effetto vederne una, tutte insieme poi sono da pensieri proibiti e quando accendono il motore… emozione e gioia pura, quasi commozione. Si capisce perché ha fatto la storia, quella vera. Ho provato tanti sentimenti, non ultima una sorta di rabbia dominata da un’unica domanda: – Perché?

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