
I “vide grenier” permanenti iniziano a prendere piede anche in Italia. In Francia sono un’istituzione, non solo nella grandi città ma anche (o soprattutto) in provincia. Tornando da Le Mans mi sono infilato in uno di questi capannoni, alla ricerca di qualche libro o di riviste, di cui la Francia è ricchissima: avevo in mente – che so – i vecchi AutoHebdo, gli Auto Passion, gli Echappement ma anche dei Minis o degli Argus de la Miniature. Non ce n’era neanche l’ombra.
Da appassionato di Alphonse Daudet ho raccolto subito i Contes du lundi in un’edizione anni ’80 della Livre de poche, ancora con i tagli gialli come andava all’epoca. Libri che sembrano cadere a pezzi da un momento all’altro e invece sfidano i decenni, esattamente come il mio K-Way celeste comprato nel giugno del 1986. Il K-Way è la versione vestiario dell’Alpine A110. E un Solido serie 10 è la versione modellistica della detta Alpine. Parentesi tutt’altro che superflua perché dietro queste cose si nasconde un mondo non troppo lontano dal contesto che sto cercando di farvi vivere.
Comunque leggetelo, Daudet, perché è profondo e ironico. Semplicità, finezza ed emozione, ma anche poesia e verità del tratto. Con la sua leggerezza vi terrà compagnia in questi tempi stupidi.
Giro un angolo e mi pare di avere un’allucinazione. Un modello, uno solo: strano perché di solito nei vide greniers se ne trovano, anche se ormai becchi quasi esclusivamente cineserie da edicola. Guardo meglio: è una Carrera RSR coda lunga di MRE, finita lì chissà come. “Un signore che ci ha lasciato dei libri, altri modelli non ne aveva”, mi dicono. E non è un modello qualsiasi, è un factory built con tanto di numeretto punzonato. Il prezzo non ve lo dico perché è vergognoso. Esco con la Carrera MRE e con i Contes du lundi di Daudet. Il modello è perfetto, solo un po’ zozzo.




Tracce di polvere fine e nera. Non resisto alla tentazione di pulirlo subito. Mi infilo in un Auchan, prendo dei cotton fioc e una lattina di Orangina. Anche il biadesivo incollato sul fondino parte senza problemi.
La foto “di rito”, come direbbe qualche innamorato del frusto linguaggio giornalistico, la farò con un’altra rarità da fissati della Le Mans terrigna: un MRE in resina che riproduce la Porsche 911S numero 73, tra le non partite all’edizione del 1975. La Viceroy invece – lo saprete benissimo – è del ’74. Un modello uscito nel 1977, con tanto di ruote Solido, un po’ strano e incompleto nella decorazione e in qualche altro dettaglio1.


Con sei euro mi sono portato a casa due capolavori. Indovinate quant’è costato il libro e quant’è costato il modello.
- Delle Carrera a coda lunga MRE potete leggere qui: https://pitlaneitalia.com/2025/01/16/i-primi-anni-di-mre-un-excursus-fotografico/. Nel sito ci sono diversi altri articoli sulla produzione di Michel Elkoubi. ↩︎
