testo e foto di Marco Nolasco
Insieme alla 501 torpedo già presentata su queste pagine ho recentemente acquisito altri modelli di Officina 942, tra cui la berlina Fiat 515 del 1931. A mio parere è il migliore tra quelli che ho visto, forse perché è chiusa e non si notano gli spessori della fusione.

Realistica la combinazione cromatica, blu e nera, ripresa da un catalogo d’epoca e che, da quello che si legge su Milleruote, era l’unica disponibile per questo modello, come anche il tipo di carrozzeria, in un tentativo di standardizzazione rimasto fine a se stesso e realistici anche i cerchi pieni, come quelli della vera. La mancanza dei vetri è una scelta precisa dell’azienda.
Con la velleitaria 520 Super Fiat a 12 cilindri del 1921 e la sua erede 519 del 1922 a 6 cilindri, meno pretenziosa, ma più gestibile commercialmente, l’azienda torinese introduce un rinnovamento stilistico che abbandona il radiatore tondeggiante ancora presente sulla 501 per adottare i nuovi e più economici radiatori a timpano e linee più rette e spigolose che arriveranno al decennio successivo.





Mi risulta che Officina 942 abbia intenzione di sviluppare questa tematica, intanto confronto il nuovo arrivato con altri modelli del passato di berline Fiat di quel periodo.

In ordine temporale:
-Fiat 519S 1922, con radiatore a spartivento, modello Rio n. 59 del 1973, con cofano motore asportabile (non apribile perché non è incernierato sulla mediana) e buona riproduzione del 6 cilindri in linea.



-Fiat 509 1924, modello Dugu n. 14 del 1967. Modello a parer mio molto riuscito e delicato. Nelle foto si intravede la carta che frapposi a suo tempo tra gomme e cerchi per cercare di impedire il famigerato fenomeno di scioglimento di quest’ultimo.


-Fiat 521 1928, modello Eligor per la serie edicola francese “Voitures d’exception” di Atlas del 2007. In realtà il modellino, che ha il corpo vettura in comune con le varie Rolls Royce, Talbot e Mercedes di Eligor e che credo derivi dal Norev in plastica, è denominato Fiat 525, ma, dalle dimensioni delle luci laterali, soprattutto la terza (vedere le foto delle vere), e dal passo mi pare proprio una 521. Il passo del modellino misura infatti circa 74 mm che in scala 1/43 corrispondono a circa 3180 mm al vero; la 521 ha un passo di 3140 mm e la 525 di 3400. Come spesso capita con questa tipologia di modelli la vernice è punteggiata di bolle, ma, essendo ormai passati quasi vent’anni, spero che il degrado non aumenti oltre il livello attuale.


-Fiat 515 1931, modello Officina 942 n. SB02 del 2025, di cui ho già parlato in apertura. Anche in questo caso, come nella 501, migliorabile il montaggio dei fari.


-Fiat 508 3 marce “Balilla” 1932, modello Rio n. 13 del 1964. Riproduce la versione lusso, con i paraurti. Le portiere sono apribili, ma per mezzo di due enormi cerniere che alterano la linea del tetto. A parte questo il modellino è curato e ben riuscito, soprattutto in relazione all’epoca di realizzazione.



Anche in questo caso non si può che accogliere con molto favore la scelta di Officina 942 di riprodurre vetture altrimenti dimenticate, evitando quelle di cui esistono già modellini di buon livello realizzati in un passato più o meno prossimo.
