Ci ha lasciati Peter Wright, “inventore” dell’effetto suolo in Formula 1

A cura di Marco Giachi – Smart Aerodynamics

E’ morto Peter Wright, e chi è costui chiederanno in molti? E’ “semplicemente” colui che ha introdotto l’effetto suolo in Formula 1, una figura di riferimento per tutti coloro che per lavoro o passione hanno a che fare con l’aerodinamica delle vetture da competizione. Lui sosteneva che altri prima di lui avevano capito l’importanza dell’aria che passa “sotto” la vettura, in particolare Jim Hall con la sua Chaparral 2J ma quella era una “fan car” come la Brabham BT 46. In entrambe la depressione sotto il fondo era ottenuta con delle ventole che generavano una specie di vuoto sotto la vettura.

L’effetto suolo di Peter Wright era molto più evoluto nel senso che la bassa pressione era ottenuta con la forma stessa della carrozzeria senza il bisogno di ventole azionate da fonti di energia esterne. L’idea fu messa in pratica nella Lotus 78 che gareggiò nel 1977 ma ancora necessitava di ulteriori sviluppi e non lasciò un grande segno; per l’anno successivo la Lotus allestì il modello 79 che cambiò la storia delle auto da corsa per sempre. L’elemento vincente fra la 78 e la 79 fu l’introduzione delle famose “minigonne” che creavano un sigillo laterale eliminando in questo modo i trafilaggi di aria indesiderati verso il fondo.  Affinché si inneschi il cosiddetto effetto suolo bisogna che l’aria sotto la vettura abbia una velocità elevata e questo si ottiene con un diffusore posteriore che “richiama” una grande portata d’aria sotto il fondo il quale, a sua volta, è sagomato a forma di profilo alare rovesciato in modo da generare una sezione ristretta nella quale l’aria aumenta la propria velocità e diminuisce la pressione per il Teorema di Bernoulli. La presenza delle minigonne garantisce che la sezione di passaggio effettiva sia effettivamente quella ottimale. Tutto questo meccanismo divenne chiaro con il lavoro di Wright e con i suoi studi condotti principalmente alla galleria del vento dell’Imperial College a Londra mezzo secolo fa; oggi tutti i progettisti delle Formula 1 attuali passano ore e ore a sagomare il diffusore posteriore ed il bordo laterale del fondo lavorando su questi stessi principi ancora di assoluta validità.

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