Venticinque anni fa, in occasione del Salone di Parigi del 2000, faceva la sua prima apparizione in pubblico la terza generazione dell’Opel Corsa che, venduta in oltre 80 Paesi del mondo, era all’epoca l’automobile più diffusa del suo segmento. Più evoluta e spaziosa della best-seller che l’aveva preceduta, ma pur sempre ben riconoscibile come sua erede diretta, la nuova Opel Corsa aveva una carrozzeria interamente zincata in grado di offrire il massimo in fatto di sicurezza e di qualità, grazie ad una rigidità torsionale superiore del 33% rispetto a quella del modello precedente.

L’aspetto esteriore del nuovo modello – un’evoluzione dei caratteristici tratti stilistici della Opel Corsa sottolineata da un nuovo linguaggio tecnico-stilistico Opel fatto di linee ben definite e superfici tese – faceva intuire immediatamente dove i progettisti volevano arrivare: pur evolvendosi, la nuova Corsa doveva evocare nei clienti quella già nota. Con la terza generazione però, le versioni a 3 ed a 5 porte, identiche anche nella parte posteriore, sembravano uscite dallo stesso stampo. La carreggiata larga non conferiva solo alla Corsa un’aria più “importante”, ma faceva anche in modo che il nuovo modello fosse di 80 mm più largo all’altezza delle spalle rispetto a quello precedente. Allo stesso tempo il passo lungo aveva permesso di guadagnare spazio per i passeggeri posteriori.

L’ampia dotazione di sicurezza della nuova Corsa comprendeva due airbag frontali e laterali, cinture di sicurezza a tre punti per tutti gli occupanti (con pretensionatori e limitatori di carico), poggiatesta anteriori attivi e pedaliera sganciabile di sicurezza (un brevetto Opel). Un’altra novità era rappresentata dall’airbag intelligente, capace di riconoscere se il sedile del passeggero anteriore fosse occupato o meno. C’erano anche punti di ancoraggio Isofix per i due seggiolini per bambini sul sedile posteriore. A partire dall’anno seguente, gli airbag a livello testa sarebbero entrati a far parte della dotazione di serie.
Ulteriori progressi erano stati compiuti anche nel campo dei consumi. Tali progressi erano dovuti in parte all’ottimo coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx 0,32), molto basso per una vettura di questo segmento, ed in parte ai più recenti aggiornamenti apportati ai motori ECOTEC a benzina. Questi non solo consumano meno, ma rientrano già nei limiti fissati dalla normativa Euro 4 sulle emissioni. Anche i due 1.700 turbodiesel ad iniezione diretta a 4 valvole per cilindro, che sviluppano rispettivamente 65 CV (48 kW) e 75 CV (55 kW), erano molto economici (4,7 litri di gasolio ogni 100 chilometri nel ciclo misto).

Oltre al cambio manuale a 5 marce ed alla trasmissione automatica a 4 rapporti, Opel offriva per la prima volta il cambio Easytronic che abbinava i vantaggi di quello tradizionale a quelli del cambio automatico in quanto permetteva al guidatore di scegliere, a seconda delle condizioni della strada e del traffico, tra il comfort di un efficientissimo automatismo e la sportività di una trasmissione automatica comandata manualmente.
La nuova sospensione a geometria DSA (Dynamic SAfety) assicurava un’ottima tenuta di strada. Per un miglior comportamento generale ed una maggiore insonorizzazione dell’abitacolo, motore e sospensioni anteriori erano separati dalla carrozzeria tramite un sottotelaio.
All’epoca, la Opel Corsa era prodotta in 11 stabilimenti di 5 continenti differenti in 9 diversi tipi di carrozzeria. Da quando, nel 1993, era stata messa in produzione la seconda generazione di questa best-seller, dalle catene di montaggio ne erano usciti complessivamente circa 6 milioni di unità che, sommati ai 3,1 milioni della prima edizione, portavano ad oltre 9 milioni il numero complessivo delle Corsa prodotte fino a quel momento.
