Per i fiorentini l\’ATAF più che un ente è un\’entita. L\’ATAF è l\’azienda di mobilità urbana e gli abitanti di Firenze hanno da sempre con questa azienda un rapporto di amore-odio. I bambini si divertono a interpretare a loro modo la sigla (ai miei tempi circolava \”Azienda Trabiccoli Arrugginiti Fiorentini\” *), gli adulti maledicono quotidianamente questi mezzi, che oggi si vogliono ecologici – sarà – ma che almeno ad occhio sembrano creare più caos che portare benefici al collassante traffico della città. Eppure l\’ATAF (che a Firenze è sinonimo di autobus: \”ho preso l\’ATAF\”) fa parte del vissuto di ognuno di noi, e anche un po\’ dell\’immaginario collettivo, con i numeri di certe linee storiche fissi nella memoria più o meno di tutti: il 17, il 23, il 6… Il \”17\” a due piani, il caratteristico Aerfer biverde, è stato scelto per una recente collezione da edicola e questo è stato per tanti un motivo di orgoglio, che si ricordano di esserci montati sopra per arrivare in centro da Via Ponte alle Mosse. Andando indietro con la memoria, chi è appassionato di modellismo, ricorderà gli affascinanti modelli autocostruiti negli anni ottanta da Nicola Cefaratti, oltretutto autore di una documentatissima storia del trasporto pubblico a Firenze, uscita per la prima volta nel 1987 e riedita in due tomi, con aggiunte e aggiornamento, nel 2007.
E\’ uscito alla fine del 2020 un delizioso volume scritto da Francesco Giannoni, classe 1960, giornalista con un\’esperienza trentennale nell\’editoria. Edito dalla Società Editrice Fiorentina, il libro è composto da una serie di venticinque brevissimi racconti, ispirati a storie vere raccontate all\’autore da Paolo Piattelli, ex-autista dell\’ATAF. Eloquente il sottotitolo del volume: \”I fiorentini e la loro città in un insolito ritratto\”. Sono flash di un tempo ormai lontano (ma efficacemente proposti con una narrazione al tempo presente, più agile e spontanea), nei quali è facile identificarsi tanto essi rievocano scene, abitudini, stranezze, sorprese e psicopatologie di tanti percorsi, per quanto brevi, in giorni apparentemente tutti uguali fra loro. Ma lo spirito fiorentino della beffa o dell\’ironia, del sarcasmo o della trovata geniale rendono sapida anche la sonnolenta routine dello scorrere dei giorni. Corredano il volumetto di poco più di cento pagine alcune immagini provenienti dall\’archivio ATAF e una breve intervista con l\’ingegner Stefano Bonora, amministratore delegato di ATAF Gestioni.
(*) Ah, a proposito: ATAF significa in realtà Azienda Trasporti dell\’Area Fiorentina…