L’uscita più recente della collezione 1:24 Citroën di Hachette è la Visa phase-1, in versione Club (1978). Se non andiamo errati, si tratta della prima Visa “normale” in questa serie, dopo la 1000 Pistes, uscita nel luglio 2020.
E’ un’aggiunta interessante per ogni collezione di modelli in 1:24 (sperando che la zamac tenga nel tempo): la Visa rappresenta un capitolo importante nella storia Citroën successiva all’acquisizione da parte del gruppo PSA. Fu uno sforzo di “indipendenza” e di recupero di una certa originalità dopo il capitolo decisamente interlocutorio della LN. Inizialmente, la vettura era disponibile nelle due versioni Club e Spécial, col l’immortale bicilindrico 652cc da 35cv, e Super, col 4 cilindri 1124cc da 57cv della Peugeot 104.
Il modello di Hachette è proposto in una sobria tinta beige chiaro, che si combina bene con il marrone degli interni. Questa serie propone modelli ottimi come linee e proporzioni, e la Visa Club conferma in pieno la regola. La verniciatura è ben uniforme, lucida e senza particolari difetti, almeno se ci si limita a guardare il modello da una certa distanza. Più che buono il livello di montaggio. Ricordiamo che queste Citroën Hachette sono assemblate in Bangladesh e non in Cina.
La prossima uscita della collezione Citroën, prevista fra due settimane, sarà la ZX a 5 porte.
La Citroën Visa di Hachette in 1:24 è la 49ma uscita della serie. Le linee e le forme molto particolari della vettura sono state perfettamente copiate. La versione scelta è una prima serie, prima del restyling del 1981.
Ben riuscita la parte posteriore, col caratteristico paraurti che imita lo stile delle GS e GSA e che ingloba i retronebbia e le luci di retromarcia. La targa, francese, è relativa al dipartimento dell’Ariège, in Occitania.
Buona la resa di cerchi e gomme, con una spalla corretta e un soddisfacente grado di realismo. Lo specchietto retrovisore di destra non era certo cosa frequente all’epoca (era già grassa se c’era quello di sinistra…).
Le linee semplici (anche se per molti discutibili) della Visa e soprattutto i suoi pochi fronzoli si adattano bene a queste serie da edicola “economiche” (beh, economiche… a €25,99 questi modelli ormai non te li regalano più). Tutto l’essenziale, nel modello, c’è, dai fregi della calandra, caratteristici della Club, alle frecce riportate, fino ai ganci traino anteriori e posteriori, una prerogativa della collezione Citroën Hachette. Evidentemente i loro capi progetto sono stati molto attenti a questo particolare, spesso trascurato anche dai produttori di fascia più alta.
Un mono-tergicristallo puliva l’ampia superficie del parabrezza, una caratteristica di Citroën inaugurata con la CX e destinata a proseguire sulle BX, AX e ZX. Gli interni sono riprodotti con scrupolo e non mancano i caratteristici “satelliti” al volante, chiamati PNR (pluie, nuit, route), che raggruppavano i comandi essenziali che potevano essere così attivati senza togliere le mani dal volante. Sulla versione Club erano presenti le borchie ai cerchi ma non le protezioni laterali.
Gli archi superiori delle portiere non sono in fusione col resto della carrozzeria ma sono ottenuti verniciando in beige il blocco in plastica trasparente dei vetri. L’escamotage è ben riuscito per un’idea finale di discreta finezza. Su tutti gli esemplari esaminati l’antenna presentava un piccolo difetto di fusione quasi a metà della sua lunghezza. Fra i particolari meglio riprodotti vi sono i tergi in plastica nera e le maniglie cromate, riportate sulla carrozzeria. Da questa inquadratura si può apprezzare la buona trasparenza delle superfici vetrate, che lasciano ammirare un interno piuttosto completo: merita il massimo dei voti il cruscotto e anche la selleria è ben riprodotta. Validi anche i pannelli delle portiere mentre manca totalmente il “cielo”.