Eravamo abbastanza indecisi su quale modello proporre per recensione in questa parte finale di gennaio, tante sono le novità che Spark ha fatto uscire in tempi recenti. Sono tra l’altro arrivate le prime vetture della 24 Ore di Le Mans 2021, fra cui l’Alpine-Gibson A480 Hypercar, veramente ben fatta. Abbiamo invece scelto la Lamborghini Murciélago R-SV di Le Mans 2010, che va a colmare una lacuna nelle edizioni del passato.
Il nome Lamborghini non è certo legato a doppio filo con la 24 Ore di Le Mans. Fino al 2006, l’unica apparizione di una vettura di Sant’Agata Bolognese era stata l’Islero che aveva provato a qualificarsi nell’edizione 1975. Finalmente, appunto nel 2006, il Japanese Lamborghini Owners Club (JLOC) riuscì a iscrivere in classe GT1 una Murciélago per Marco Apicella, Kouji Yamanishi e Yasutaka Hinoi. La vettura era preparata dallo specialista tedesco Reiter, che aveva anche girato al JLOC alcuni meccanici. Messa a confronto con i mostri sacri della GT1 quali la Corvette, la Ferrari 550 Maranello, la Saleen S7-R e l’Aston Martin DBR9, la Murciélago mostrò tutti i suoi limiti di prestazioni e di affidabilità su una gara di 24 ore, riuscendo comunque a concludere la corsa senza però essere classificata per distanza percorsa insufficiente.
Nel 2007 il JLOC ci riprovò, con una Murciélago R-GT aggiornata e affidata allo stesso equipaggio dell’anno precedente. Risultato: mesto ritiro alla seconda ora per cedimento della trasmissione. L’ACO, che pure aveva visto nella partecipazione alla 24 Ore di un marchio prestigioso come Lamborghini, iniziò, almeno ufficiosamente a formulare qualche riserva nei confronti della preparazione del JLOC. Certo, una Lamborghini al via era sempre meglio dell’ennesima Porsche 911 GT3 RSR o Ferrari F430GT di classe GT2, ma la sensazione che la Murciélago giapponese “rubasse” il posto a qualche team più serio era abbastanza netta fra gli addetti ai lavori.
Nel 2008 si cercò di salvare capra e cavoli, accettando l’iscrizione di una Murciélago del team russo Interprogress-Bank Spartak Racing. Non andò troppo meglio con la vettura, pilotata da Mike Hezemans, Peter Kox e Roman Rusinov, ancora una volta non classificata per distanza coperta insufficiente. Riemerse il JLOC per l’edizione 2009, con Marco Apicella, Atsushi Yogo e Yutaka Yamagishi. Dopo neanche un’ora di corsa, la Murciélago del JLOC era già ferma col motore fuori uso.

Si decise di dare un’altra chance al JLOC per l’edizione 2010, dove fu schierata una R-SV per Yamanishi, Yogo e Hiroyuki Iiri. Stavolta la vettura sembrò meno peggio del solito, e la sua gara si interruppe alla ventesima ora per cedimento della trasmissione. Nel 2011 la classe GT1 andò in pensione, lasciando spazio alla GT2 (LM GTE), divisa in Pro e Am e della Lamborghini a Le Mans non si sentì più parlare. Oggi la casa del toro è una delle regine della classe GT3, ma chissà che un giorno la sua strada non possa incrociarsi di nuovo con il circuito della Sarthe.

I collezionisti hanno dovuto attendere una dozzina di anni per vedere la Lamborghini di Le Mans 2010 riprodotta da Spark in 1:43 (ed è stato annunciato anche il modello in 1:18). Con referenza S9604, la Murciélago JLOC era stata inclusa in una delle prime circolari del 2021 ed è finalmente disponibile da un paio di settimane. Fino ad oggi, chi volesse il modello 1:43 della Lamborghini Le Mans 2010 doveva procurarsi la decal di Race Track e modificare un Minichamps, cosa che oltretutto aveva fatto tre o quattro anni fa Grand Prix Models, proponendo una serie di 10 modelli opportunamente trasformati, di cui restano ancora un paio di esemplari in stock. Il risultato non era neanche troppo male, nonostante qualche compromesso, come la conservazione dei cerchi stradali, sprovvisti del monodado di fissaggio. Il prezzo, circa € 180, non era proprio popolare ma si poteva comunque riconoscere lo sforzo di proporre qualcosa di inedito.

Il modello Spark fa indubbiamente la sua figura: si apprezza subito la validità della verniciatura, in nero opaco, combinata all’applicazione pressoché perfetta del film cromato sul tetto e sui cofani. Un modello di questo genere non presta il fianco a troppe critiche: fra i punti forti della Murciélago di Spark vi sono l’assetto, i cerchi, lo spoiler posteriore e un colpo d’occhio generale decisamente convincente. Non abbiamo detto nulla su forme e proporzioni, la cui correttezza in casi come questi diamo per scontata. L’antenna sulla parte frontale del tetto avrebbe potuto essere più raffinata, ma non si può avere tutto dalla vita.




L’uscita del modello 2010 farebbe pensare che Spark possa avere l’intenzione di riprodurre anche le vetture del JLOC degli anni precedenti, che non sarebbero comunque del tutto inedite: se non andiamo errati, già Ebbro, Looksmart e anche una serie da edicola avevano a suo tempo le vetture del 2006 e del 2007. Ci ritorneremo casomai una volta che Spark avrà tirato fuori qualcosa.










