Qualche anno fa iniziava la coraggiosa avventura di Officina942, marchio della Società Editrice Il Cammello di Torino. L’idea – l’avevamo ribadito anche noi – era originale e audace: riproporre in scala 1:76 modelli nello stile dei primissimi diecast degli anni quaranta. Oggi, a distanza di tempo, si può dire che la scommessa sia stata vinta. Officina942 ha superato le turbolenze del decollo e sta continuando con una buona allure il proprio percorso. Nel frattempo la produzione si è diversificata: alla serie 1000 (modelli italiani dagli anni 30 all’inizio degli anni 60 in diecast) si sono affiancate altre due linee. La serie 2000, nata per coprire soggetti più di nicchia come carrozzerie speciali, prototipi e quant’altro, lascia la zamac per la resina. In questo caso le tirature sono limitate a soli 100 pezzi.

Vi è poi la serie 3000, in diecast, che è l’ultima arrivata: qui siamo nel regno delle Formula 1 anni cinquanta, proposte nelle classiche livree dell’epoca. Troviamo quindi i classici rosso Alfa e Ferrari, ma anche il blu della scuderia di Rosier, il verde del team Whitehead o il gialloblu dell’Equipo Argentino.

Infine, la Serie A, composta da edifici e accessori per valorizzare i modelli in vetrina. Tornando alla Serie 3000, i primi soggetti sono stati la Maserati 4CLT/48, la Ferrari 125, l’Alfa Romeo 159 e la Lancia D50, proseguendo poi con altre vetture iconiche quali Ferrari 500 F.2 e 625 F.1.

La novità più recente non è una monoposto ma una Sport, la Ferrari 125S del ’47, la prima costruita. I modelli Officina942 sono qualcosa di sostanzialmente diverso dalle riproduzioni ordinarie: sono degli oggetti evocativi, adatti anche a persone che non necessariamente si interessano di miniature.

La scala, l’antica e gloriosa “00”, è ricca di suggestioni del passato. Un suggerimento, forse fuori luogo, forse un po’ folle ma la buttiamo là: che effetto farebbe una serie in 1:43, anche semplicemente in resina?
Considerando il successone che hanno avuto le repliche dei Dinky Toys e dei primi Norev, sarebbero un successone in 1:43.
Da buoni torinesi, credo, si ispirano molto più alle Mercury piccoline di inizio anni ’50.
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