Hugues Ripert ama venire a Le Mans. Le corse sono il suo ambiente. Sarà purtroppo una Le Mans, la prima, senza Luigi Reni le cui battute in italiano gallicizzato forse non le capivano tutti, ma chi le capiva aveva abbondantemente di che riflettere. Ripert ha parecchio da fare. Non sono certo gite, le sue. Oltre che per affari nostri, abbiamo scambiato alcune battute, per allietare (speriamo) la serata dei lettori di PLIT.


E’ stressante la settimana di Le Mans?
No, perché? E’ sempre bello essere qui.
Sono previste serie speciali per Le Mans quest’anno, come avvenuto in altri anni?
No, quest’anno non è stato previsto nulla di particolare, a parte la produzione standard.



Ci può parlare dell’acquisizione del 49% delle quote di Spark da parte di Simba-Dickie?
Intanto è corretto dire Simba-Dickie e non Schuco, come molti hanno scritto, che è soltanto uno dei marchi afferenti al gruppo tedesco, magari quello più conosciuto nel nostro ambiente. Simba-Dickie ha iniziato questa collaborazione con Spark, sotto il cui marchio usciranno da ora in poi solo vetture da competizione. Dei resincast stradali si occuperà invece Schuco. Abbiamo diverse idee originali, su soggetti anche italiani, del tutto o in parte inediti.
Di solito dopo cessioni del 49%, ne arriva una seconda a completare totalmente l’operazione. Sarà il caso di Spark col gruppo Simba-Dickie?
No, no, chi l’ha detto? No. [Ma si vede che non dobbiamo aver detto una castroneria, almeno a livello generale. Questa, diciamo, è una prassi consolidata].
Di solito si seguono passaggi come questo, gradualmente ma con decisione. Bene. Ripert resterà quindi ancora alla guida di Spark. Venendo a Schuco, lei probabilmente saprà bene che il marchio non gode di una reputazione particolarmente buona, soprattutto per i troppi casi di deterioramento della zamac e per i problemi di verniciatura.
I modelli saranno in resina, ma staremo molto attenti alla qualità dei materiali.
Lei sa che i collezionisti più attenti imputano agli Spark alcuni problemi di corrispondenza storica? La Fiat Abarth X1/9, ad esempio, è uscita con il colore dei passaruota sbagliato, giallo anziché verde acido.
E’ sicuro di questo? Da alcune foto sembra giallo.
Assolutamente sicuro. Era verde.
[Va nella zona retrostante della boutique a prendere appunti. Il suo atteggiamento molto sbrigativo non indica disattenzione ma semplicemente un concetto del tempo da imprenditore di successo].
Ho scritto un pro-memoria. Bien bien [come per dire, se non ha altro da dirmi, io ora potrei anche pensare ad altro].
Un’ultima cosa. Potrei farle un paio di foto per aggiornare l’archivio?
Ma con tutte le belle ragazze che ci sono qui in giro viene a fare le foto a me?
Le ho già fatte, le foto alle ragazze. Ora me ne serve qualcuna sua. Sono un giornalista.
Si mette gentilmente e rapidamente in posa. Prima era passato Jean-Marc Teissedre con cui spero di parlare un po’ compiutamente quanto prima.

Interessantissimo testo e foto (soprattutto per l’accenno alle auto italiane), ma, visto che le hai fotografate, le belle ragazze?
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