Clément Rouvière e Frederick Guillier Sahuque del gruppo OttOmobile hanno da tempo capito (anzi, l’hanno sempre saputo) che un’azienda moderna deve diversificare la propria offerta, pur restando nel proprio ambiente ideale. L’idea di The Big Car Show, che ha debuttato in questo weekend sul circuito Bugatti e nel villaggio del paddock di Le Mans, nasce da una viscerale passione per i motori, riproponendo in chiave moderna un inossidabile concetto. Nella tre giorni che si è svolta dal 19 al 21 agosto, si sono susseguiti raduni di marca, presentazioni, tavole rotonde. Contemporaneamente era possibile, a prezzi ridotti, prenotare giri in pista sul Bugatti per vetture stradali e da competizione. Insomma, un track day in versione maxi, accompagnato ovviamente dall’aspetto modellistico: nella piazzetta del circuito erano presenti svariate boutique ufficiali, comprese naturalmente quelle di Solido, OttOmobile e GT-Spirit, con tanto di outlet, di cui leggerete a parte. Tornando all’aspetto più strettamente automobilistico, quella del Big Car Show è stata tra l’altro l’occasione per conoscere un po’ più da vicino il preparatore giapponese Rauh Welt Begriff, che in Francia è molto apprezzato, avendo consegnato la sua prima Porsche elaborata, una 911 Carrera 4 modello 964, già nel settembre del 2017. Numerose animazioni hanno completato un programma molto ricco, che prevedeva proiezioni di film, dimostrazioni e una vendita di beneficenza organizzata con Carprecium con un padrino d’eccezione, Bruno Saby, di cui PLIT ha pubblicato i dettagli nei giorni scorsi. L’intera iniziativa è piaciuta, con la presenza di un folto pubblico composto per fortuna anche da parecchi giovani. Un avvenimento che sarà senz’altro ripreso l’anno prossimo.




































