Solido e 1:43: ritorno alle origini

Ho sempre parlato positivamente del ritorno di Solido all’1:43. La gamma rinnovata (tutti master completamente inediti) ha fatto la propria apparizione la scorsa primavera e sta continuando ai ritmi previsti dal gruppo OttOmobile. Le novità si dividono fra il periodo youngtimer e la stretta attualità, con un occhio sempre attento alle versioni speciali e/o sportive. Il prezzo si aggira sui 25 euro, ma in alcuni supermercati francesi è possibile procurarsi le novità a € 19,90 (Leclerc Jouets, ad esempio). Nell’ultimo numero di Modelli Auto ho recensito la Renault Mégane R26.R, promuovendola a pieni voti, soprattutto considerato il prezzo competitivo. Oggi che le uscite sono ormai parecchie, può essere il caso di fare un punto della situazione. In occasione del Big Car Show a Le Mans ho avuto occasione di parlare con la dirigenza di Solido, che si è detta soddisfatta dai risultati commerciali ottenuti finora. Seppur molto in ombra rispetto agli onnipresenti 1:18, gli 1:43 hanno attirato l’interesse di un certo pubblico, più attento alla tradizione e non necessariamente troppo avanti con l’età, contrariamente a quanto si pensi. Con 20-25 euro ci si porta a casa un modello che non ha certo le caratteristiche di un resincast ma che non è neanche lontanissimo da un Minichamps, tanto per fare un esempio. Per ogni modello, la sfida consiste nel fare le scelte giuste in termini di dettaglio (quando il budget è limitato bisogna sapere dove andare a “tagliare” senza che l’aspetto generale ne risenta più di tanto), anche in presenza di soggetti abbastanza complessi. Per ora la scelta si è fermata ai modelli stradali, anche per questione di logiche di produzione. In futuro, chissà. Superati i primi momenti, i modelli Solido si stanno diffondendo progressivamente. A distanza di alcuni mesi, qualche problematica è comunque rilevabile, a livello di qualità di montaggio. Alcuni modelli usciti dopo i primissimi hanno un po’ deluso. Sulle Volvo 850 T5-R, ad esempio, la verniciatura lascia parecchio a desiderare, specie sulla versione color crema; la finitura dello spoiler in plastica della Citroën BX Sport è tutt’altro che pulita, con vistose sbavature e segni di stampaggio. Su diversi esemplari ho potuto rilevare vetrature con troppi graffi, cerchi rovinati in fase di distacco dallo sprue o “slabbrati” sui bordi e parecchie imperfezioni di fusione nella zamac, soprattutto lungo il lato inferiore dei parafanghi, spesso non netto ma ondulato, con un effetto estetico che si può facilmente immaginare. Insomma, l’esemplare buono esiste, ma va cercato, e anche bene. Diciamo che a questi prezzi è impossibile pretendere un controllo qualità di marchi premium, o un’alta percentuale di scarti. Del resto, anche la produzione in 1:18 lascia a desiderare, ed è un peccato, vista l’originalità dei soggetti proposti da Solido in quest’ultimo anno e il dettaglio nella prototipazione (la mano di OttOmobile c’è e si vede): un modello molto atteso e ambito dai collezionisti come la Renault 21 Turbo uscita di recente, ad esempio, presenta problemi di finitura difficili da accettare su una scala piccola, figuriamoci su un 1:18. Analizzeremo alcuni dei più recenti Solido 1:43 su PLIT e probabilmente anche su Modelli Auto, cercando di stabilire se per il collezionista un rapporto qualità-prezzo di questo tipo sia ancora accettabile. Del resto, con la concorrenza che veleggia allegramente sui 60-70 euro, un Solido a 20-25 può costituire un valore assoluto. A patto però che, al netto dei dettagli un po’ ridotti, la qualità costruttiva non ne risenta eccessivamente.

3 pensieri riguardo “Solido e 1:43: ritorno alle origini

  1. Come ti scrivevo l’altro giorno, quello che mi preoccupa di questi modelli è l’uso dello zamak.
    Molti dei modelli che ho in collezione, infatti, dai più economici “edicolosi” a quelli di fascia alta, presentano bolle e bollicine sulla vernice.
    In passato ho tentato di rimediare, ma il problema si è presentato dopo poco tempo.
    Questi Solido, essendo “abbastanza” economici, sono ottime basi di partenza per eventuali elaborazioni, ma con quali prospettive future?

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    1. Certo, certo. E’ la preoccupazione principale. Del resto queste fioriture, come ti scrivevo su FB, sono già visibili su alcune novità, come la Renault 21 Turbo phase-1 rossa in 1:18. Un particolare che mi ha impressionato è l’assoluta mancanza di occhio critico della maggior parte dei collezionisti: l’altro giorno mi trovavo a Le Mans per la rassegna organizzata proprio dal gruppo di Solido e mi ha colpito vedere gente che si prendeva sottobraccio le scatole dei modelli portandole alla cassa senza neanche guardarle mezzo secondo.

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  2. È come l’album di figurine da completare, celò, celò, mi manca…
    Non è importante il modello in sé (corrispondenza, verniciatura, finitura e montaggio) l’importante è poterlo accatastare con gli altri, colmare il vuoto…
    Completare l’album

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