Documentazione del passato: The Ferrari 365 GTB/4 Daytona

“A definitive history of Ferrari’s most beautiful V-12 sportscar”. Questo il sottotitolo del volume Ferrari 365 GTB/4 Daytona che gli americani Pat Braden (1934-2002) e Gerald Roush (1941-2010) pubblicarono per i tipi di Osprey nel 1982. “A (oppure the) definitive history” era un’espressione che quarant’anni fa poteva significare qualcosa di ben diverso da ciò che ci si attenderebbe da un libro oggi. Eppure, tutti i volumi che vantavano nel titolo o nel sottotitolo quelle tre magiche paroline, generalmente mantenevano ciò che promettevano e sono rimasti sulla breccia per decenni. Nell’era pre-Internet, un libro poteva costituire un avvenimento quasi epocale nel mondo del motorismo e del modellismo, atteso dagli appassionati che già a volte rischiavano di penare solo per trovarne una copia. Quei libri accompagnavano le giornate di storici, modellisti e collezionisti che li imparavano letteralmente a memoria. Potremmo citare i volumi di Jess Pourret e Antoine Prunet nell’ambito Ferrari, quelli di Andrew Whyte per la Jaguar o Porsche – Excellence was expected di Karl Ludvigsen.

Gerry Roush, storico di professione, era all’epoca conosciuto per la sua Ferrari Market Letter, una rivista che spesso era la prima a riportare certe notizie relative al mondo del Cavallino, di cui il curatore era uno dei massimi esperti. Pat Braden, per la verità più appassionato di Alfa Romeo che di Ferrari, si era fatto apprezzare per diverse opere e articoli su vari marchi, fra cui anche Abarth. Dalla fattiva collaborazione dei due autori uscì un volume abbastanza corposo (cm 27,5×22 rilegato, 160 pagine) che segnò nuovi standard nella letteratura Ferrari. Ancora oggi questo titolo costituisce una delle fonti principali per la Daytona, ricco com’è di notizie e di foto in bianco e nero e a colori che non si trovano altrove.

Ciò che colpisce è il rigore e la sistematicità della trattazione dell’argomento: da una breve storia introduttiva sulle berlinette Ferrari e sullo sviluppo del bialbero si passa alle fasi della progettazione della Daytona, la sua ingegnerizzazione, la produzione e lo studio delle principali particolarità e caratteristiche. I capitoli centrali sono dedicati alle competizioni, e questi basterebbero per giustificare l’acquisto del libro. Tutta la carriera agonistica della Daytona è narrata con apprezzabile chiarezza, raggruppando i vari numeri di telaio secondo le serie e fornendo dettagli più che sufficienti all’inquadramento delle vicende tecniche e sportive. Come tradizione dei libri inglesi, la parte finale è occupata da capitoli pratici, che danno consigli sull’acquisto, sulla manutenzione e sull’uso della vettura. Non mancano approfondimenti sulle carrozzerie speciali e sulle serie Spyder. Chiudono il libro riproduzioni delle brochure ufficiali pubblicate dalla casa madre. A parte il suo valore collezionistico (per un esemplare in condizioni perfette mettete in conto cento o centocinquanta euro), il libro di Braden e Roush è un’opera ben concepita e documentata con dovizia di particolari, ancora oggi assolutamente gradevole da leggere anche per puro divertimento. Il libro venne distribuito dalla californiana The Newport Press.

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