Di Nicola Lettieri. Foto di Nicola Lettieri (modelli) e Porsche AG. Redazione David Tarallo
Correva l’anno 1976 quando il farmacista tedesco Dieter Fischer, appassionato di tennis, decise di costruire un centro sportivo a Filderstadt-Plattenhardt nel Baden-Württemberg, a circa 13 km a sud di Stoccarda. L’idea di Fischer, inizialmente, non fu ben accolta dai residenti, ma al vulcanico farmacista bastò promettere ad ogni sostenitore del suo progetto un set completo di attrezzatura da tennis con vestiti, racchetta e palline (al prezzo di 100 DM) più un’ora di fitto del campetto da gioco al prezzo di 10 DM, per permettergli di raccogliere oltre 7500 firme che portarono il Consiglio Comunale a votare (23 contro 19) a favore del progetto ed a rilasciargli apposita concessione per 40 anni. Tennis per tutti, quindi, non solo per una ristretta élite di facoltosi appassionati.
Quando fu inaugurato nell’ottobre 1976, il centro sportivo era composto da ben quattro campi da tennis e nella primavera del 1977 furono aggiunti un quinto campo e un campo centrale, stante l’elevato numero di partecipanti.
Nel 1977 Fischer tenne un gala nel suo nuovo centro sportivo con alcuni tennisti professionisti, tra cui il sudafricano Ray Moore, e fu allora che nacque l’idea di organizzare un torneo indoor ad alto livello che facesse convergere a Filderstadt tutti i migliori tennisti del mondo. Fischer acquistò rapidamente i diritti da Larry King, un organizzatore di tornei americano, pagando di tasca propria 100.000 USD. Alla ricerca di uno sponsor come sostegno finanziario, Fischer interpellò per prima la Mercedes-Benz, che la portò un po’ troppo per le lunghe senza dargli risposte concrete. Si rivolse quindi all’altra Casa automobilistica di Stoccarda: la Porsche.

Il contatto fu stabilito dall’ex capo di Porsche Motorsport, Manfred Jantke, e Lars Schmidt, che allora era membro del Consiglio di amministrazione per le vendite e il marketing di Porsche AG, dopo averlo ascoltato, accettò subito la sua proposta di creare un evento sportivo di risonanza internazionale a Filderstadt, con il patrocinio della Porsche.

Nacque così, nel 1978, il WTA Filderstadt – Porsche Tennis Grand Prix, un torneo femminile di tennis giocato sulla terra rossa indoor. Il montepremi consisteva (e tutt’ora consiste) in un premio in danaro e in una fiammante Porsche, le cui chiavi venivano consegnate alla vincitrice dai membri della Famiglia Porsche, prima, e dai dirigenti, poi.
La prima vincitrice del torneo fu la quindicenne tennista americana Tracy Austin, che dopo aver battuto in finale l’olandese Betty Stove 6-3 6-3, portò a casa una Porsche 924 bianca ed un premio in denaro di 35.000 USD. Vincerà il torneo per quattro volte (1978, 1979, 1980 e 1981), prima di essere battuta in finale nel 1982 da Martina Navratilova che porterà a casa, oltre al titolo, anche una Porsche 911 SC Cabriolet e 125.000 USD.

Nel 1979 si tenne per l’unica volta anche un torneo maschile e Wojciech Fibak ne fu il vincitore. Hajo Friedrichs, l’allora capo dello sport del canale televisivo statale ZDF, suggerì a Dieter Fischer di concentrare l’evento in futuro solo sulle donne. E da lì in poi così avvenne.
Tra le protagoniste del Torneo negli anni ’80 ci fu la tedesca Steffi Graf che debuttò nel 1982 a soli 13 anni ma non ebbe alcuna possibilità di spuntarla contro la quattro volte vincitrice Tracy Austin.

Nel 1984, la Graf perse in finale contro la svedese Catarina Lindqvist e non partecipò più all’evento.
Gli anni ’80 furono gli anni di Martina Navratilova, con ben sei titoli vinti (1982, 1983, 1986, 1987, 1988 e 1992), in assoluto la tennista più premiata al Porsche Tennis Grand Prix.
Finalmente nel 1991 a vincere il torneo fu una tennista tedesca, Anke Huber, in un avvincente finale contro la plurivittoriosa Navratilova. Si racconta che quella volta il centro tennis indoor di Filderstadt tremò per i festeggiamenti ed il tifo degli spettatori, che per la prima volta poterono acclamare una vincitrice tedesca al Porsche Tennis Grand Prix. In quell’occasione Anke Huber portò a casa 350.000 USD e una Porsche 968 Cabriolet.

Nel 1993 la Porsche e Dieter Fischer estesero per altri quattro anni il loro contratto di sponsorizzazione. Non dimentichiamo che agli inizi degli anni ‘90 Porsche AG stava incontrando alcune difficoltà finanziarie tant’è che il Dott. Wendelin Wiedeking fu nominato presidente con l’incarico esplicito ed improcrastinabile di rimettere Porsche al passo. Più o meno nello stesso periodo Anton Hunger fu nominato capo del dipartimento delle pubbliche relazioni, il dipartimento che sponsorizzava il Tennis Grand Prix, sul quale pesò la responsabilità di valutare l’opportunità di spendere soldi per un torneo di tennis in un momento in cui i tagli ai posti di lavoro erano inevitabili. La decisione di continuare la sponsorizzazione del torneo, fu in parte ispirata dalla convinzione ottimistica (rivelatasi poi corretta) che l’impegno di Porsche in questa partnership avrebbe potuto avere un effetto psicologico positivo ed aumentare la motivazione della forza lavoro e del pubblico in generale.

La tennista tedesca Anke Huber fece il bis nel 1994 (portando a casa una Porsche 911 Carrera 4 Cabriolet e 400.000 USD), anno che vide l’addio di Martina Navratilova bal palcoscenico europeo del tennis. Per i saluti finali, la Grand Dame del tennis scelse Filderstadt, il luogo dove aveva vinto sei titoli e conquistato il cuore degli spettatori. Il suo palmarès vanta 167 vittorie in tornei in singolo di cui 18 Grandi Slam e circa 20 milioni di dollari di montepremi.

Il 20° anniversario del Porsche Tennis Grand Prix, nel 1996, coincise la vittoria di una nuova Martina, la 17enne svizzera, ancora senza patente, Martina Hingis, che realizzò anche il sogno della madre vincendo la nuova Porsche Boxster e 450.000 USD. Anche per il Porsche Tennis Grand Prix ci fu un grosso riconoscimento quando la Women Tennis Association (WTA) votò l’evento come “il miglior torneo femminile del mondo”. L’anno seguente la Hingis, ormai patentata, festeggiò la sua seconda vittoria con una Porsche 911 Carrera Coupè.

La tennista svizzera vinse nuovamente il torneo nel 1999 (aggiudicandosi un’altra Porsche Boxster S) e si impose anche nel 2000, quando riuscì a battere nella finale la giovanissima 17 enne belga Kim Clijsters. Quell’anno il montepremi prevedeva 535.000 USD e l’ennesima Porsche Boxster S: la Hingis non si perse d’animo e chiese ai vetrici Porsche di cambiare la Boxster S con una 911 Carrera. Detto, fatto!
Nel 2002 Dieter Fischer cedette il proprio ruolo e tutto il pacchetto dell’intero torneo a Porsche AG che divenne organizzatore, cambiando sede nel 2006 e spostando il torneo dalla struttura di Filderstadt, diventata ormai troppo piccola, alla Porsche Arena di Stoccarda, un complesso di circa 2000 mq che può ospitare fino a 7.500 visitatori.
Finalmente, nel 2011, un’altra tennista tedesca tornò a vincere il torneo: Julia Görges, dopo un avvincente finale, riuscì a battere la numero uno del mondo Caroline Wozniacki e a portare a casa una Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet e 721.000 USD.
Il 2012 segnò l’inizio dell’era della bellissima tennista russa Maria Sharapova che vinse il torneo anche nel 2013 e nel 2014, diventando anche Brand Ambassador di Porsche (nella foto di apertura, la Sharapova al PTGP del 2014).


Nel 2015 la tedesca Angelique Kerber divenne la nuova regina del tennis di Stoccarda, acclamata da 4.500 spettatori estasiati nella Porsche Arena, battendo la danese Caroline Wozniacki e vincendo una Porsche 911 Carrera 4 GTS Cabriolet e 731.000 USD. La Kerber bissò il successo nel 2016, aggiudicandosi una nuovissima Porsche 718 Boxster S e 759.000 USD.
Nel 2017 la giocatrice del Porsche Team Germany, Laura Siegemund, vinse il 40°Porsche Tennis Grand Prix con in palio una Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet e 710.000 USD.
Nel 2018 e nel 2019 trionfarono due tenniste ceche, Karolina Pliskova e Petra Kvitova che portarono a casa rispettivamente una Porsche 718 Boxster GTS con 750.000 USD e una Porsche 911 Carrera 4S Cabriolet e 660.000 USD.
Nel 2020 il torneo non fu disputato a causa della Pandemia da Covid-19 mentre il 2021 vide trionfare Shleigh Barty che non solo diventò la prima australiana a vincere la finale di singolare al Porsche Tennis Grand Prix dopo aver battuto la bielorussa Aryna Sabalenka 3-6, 6-0, 6-3, ma si assicurò anche il titolo di doppio con Jennifer Brady (USA). In palio, una Porsche Taycan Turbo S Cross Turismo e 450.000 euro.
Lo scorso 24 aprile, la polacca Iga Swiatek è stata incoronata regina del tennis di Stoccarda. La ventenne numero 1 del mondo, davanti a un pubblico di 4.400 spettatori, ha avuto la meglio sulla seconda classificata dello scorso anno Aryna Sabalenka nella finale del 45° Porsche Tennis Grand Prix. La vittoria le ha assicurato una Porsche Taycan GTS Sport Turismo e 610.000 euro.

Il Porsche Tennis Grand Prix è ormai diventato un evento chiave nel panorama tennistico mondiale e dal 2007 al 2019 ha collezionato ben 10 premi come miglior torneo di categoria. Porsche è stata lungimirante quando ha accettato la partnership con Dieter Fischer e, dopo esserne diventata organizzatrice, è stata abile a preservare la natura affascinante e lo standard di alto livello del tennis giocato al torneo, così amato da spettatori e giocatori.
Nel corso degli anni, le principali case produttrici di automodelli, non si sono lasciati sfuggire l’occasione di riprodurre le vetture offerte da Porsche come premio per le vincitrici del Porsche Tennis Grand Prix. Purtroppo, l’uscita dei modelli è stata molto discontinua e, a fronte di un evento ultraquarantennale, i modelli finora usciti sono solo sette.
La prima a proporre un modellino dedicato al Porsche Tennis Grand Prix è stata Minichamps, che in occasione del 30° anniversario del PTGP nel 2007, ha riprodotto una Porsche 930 Turbo di colore blu con strisce argento che, va evidenziato, non è quella vinta dalla tennista belga Justine Henin (una 997 Turbo Cabriolet di colore giallo).

Nel 2009 Schuco ha riprodotto in serie limitata di 1000 pezzi la bianca Boxster S (987) vinta dalla tennista russa Svetlana Kuznetsova in occasione del Porsche Tennis Grand Prix 2009, seguita nel 2011 da una bellissima Porsche 997 Carrera 4S di Spark, di colore bianco con decorazioni e loghi tampografati, venduta in un cofanetto con cards pubblicitarie e con una base a simulare il terreno di gioco del Porsche Arena. Anche questa volta, però il modello non è esattamente quello vinto dalla tennista tedesca Julia Görges, una Porsche 997 Carrera GTS Cabriolet di colore argento.


Sempre Spark, nel 2016, ha fatto uscire una splendida Porsche 991 Carrera S di colore arancione con una vistosa striscia bianca longitudinale, per celebrare il PTGP del 2016. In quell’occasione, però, la macchina in palio era una 718 Boxster S di colore lava orange.

Nel 2017, in occasione del 40° anniversario del Porsche Tennis Grand Prix, la Spark ha messo in commercio uno splendido set in serie limitata di 500 pezzi con la basetta a simulare un campo da tennis con tanto di rete e due modelli a corredo: una Porsche 924 bianca e una Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet in rosso carminio, rispettivamente il premio per la vincitrice del torneo nel 1978 e nel 2017 (photo gallery sotto).




Nel 2018 Spark ha realizzato un altro bellissimo modello, una Porsche 718 Boxster GTS arancione con striscia longitudinale bianca, poggiato su una bella basetta in tinta con un tassello del campo di gioco del Porsche Arena realizzato dalla Porplastic, una ditta specializzata in pavimenti sportivi, superfici per parchi giochi, campi da tennis e sistemi in erba sintetica.

Il modello, in serie limitata di 500 pezzi, sebbene molto valido e ben realizzato, neanche questa volta rappresentava la Boxster GTS effettivamente vinta da Karolina Pliskova, di colore rosso carminio.
L’ultimo modello realizzato, questa volta da Minichamps, è la 911 Carrera 4S Cabriolet di colore blu genziana, purtroppo dotato di cerchi differenti rispetto a quelli della C4S vinta da Petra Kvitova al PTGP del 2019.

Purtroppo nel 2020 la pandemia, oltre a fermare per un anno lo svolgimento del Porsche Tennis Grand Prix, ha anche fermato l’uscita dei modelli ad esso dedicati dopo quattro anni di uscite consecutive che avevano fatto ben sperare i collezionisti. Speriamo che la situazione possa cambiare e che prima o poi Spark o Minichamps possano riprendere la realizzazione di questi modelli promozionali, facendo però un piccolo sforzo ulteriore perché possano essere identici alle vetture date in premio alle vincitrici del torneo.
Bravissimo Nicola
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