Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio 2.9 V6 Biturbo di Solido 1:43

Nel giugno del 2015 l’Alfa Romeo presentò la Giulia, con l’obiettivo di infastidire i grandi costruttori tedeschi. Costruttori tedeschi che sette anni più tardi non hanno fatto una piega, pur essendo tutti coinvolti, chi più chi meno, nell’inarrestabile calo delle vendite dovuto a ragioni di cui non è il caso di parlare in questa sede. A dispetto delle indiscutibili qualità della Giulia, le vendite non sono mai veramente decollate: la vettura non ha mai passato le 25.000 unità in Europa e le 11.500 in Nordamerica. Aggiornata nel 2019, la Giulia dovrà tener botta fino al 2024, data in cui verrà rimpiazzata da una vettura che si baserà su una piattaforma completamente diversa dall’attuale “Giorgio”. Un ultimo restyling è atteso per l’inizio del 2023. Esaurite in breve tempo le esclusive GTA e GTAm, l’offerta più sportiva poggia sempre sulla Quadrifoglio, equipaggiata col motore V6 da 2891cc capace di 510cv a 6500 giri. Dal 2018 la trasmissione manuale è sparita lasciando il posto a un sistema automatico a 8 marce, poco reattivo a ritmi sostenuti. Pur con certe caratteristiche interessanti, la Quadrifoglio resta una sportiva a metà, condizionata da una meccanica non sempre all’altezza. Del resto anche in Alfa Romeo sono troppo concentrati sui vari SUV e Suvvettini insulsi per dedicare tempo e risorse a vetture degne del marchio. Non è una novità, speriamo che almeno le vendite diano loro ragione.

In 1:43, la Giulia Quadrifoglio era stata riprodotta da BBR: un modello ben riuscito, ovviamente, e neanche costosissimo in assoluto, ma comunque lontano dalle tasche della maggior parte dei collezionisti. Possiamo poi citare la Giulia normale di Burago, che è praticamente un giocattolo anche se con linee azzeccate. Ci ha pensato ora Solido che nella sempre più ricca gamma 1:43 ha inserito la Quadrifoglio in due dei colori più apprezzati, il Rosso Monza (l’esemplare del nostro articolo) e il Verde Montreal.

Linea: Il modello, prodotto in Bangladesh, è in zamac senza aperture e presenta forme e proporzioni ben riuscite. Del resto Solido ha già riprodotto – e bene – la Giulia anche in 1:18, seppur in altre versioni, per tacere dell’OttOmobile, facente capo allo stesso gruppo.

Verniciatura e livello di montaggio: Ottima per il prezzo la verniciatura metallizzata di un colore tutt’altro che facile, anzi impietoso. Lo strato di colore è abbastanza fine e senza difetti sostanziali. Il montaggio appare più che buono ma qua e là si notano pecche dovute probabilmente alla fretta: alcune tracce di sprue in varie parti possono infastidire i collezionisti più attenti. Avendo analizzato svariati esemplari, ne abbiamo trovate al centro dello spoiler posteriore e in corrispondenza dei montanti centrali della vetratura.

Dettagli esterni: Compatibilmente con la fascia di prezzo (€20-25 secondo il Paese e il rivenditore) c’è tutto. Un po’ grezze le riproduzioni delle grigliature sul frontale, ma con la plastica nera non si possono ottenere risultati tanto migliori. Accettabili gli scarichi, mentre sono davvero ben riprodotte le ruote, da cui si vedono bene i dischi freno con le pinze gialle. La decorazione è in tampografia. Le gomme hanno un battistrada realistico ma ci chiediamo se non siano per caso un po’ troppo larghe. I vetri sono piuttosto ben stampati, con una sufficiente trasparenza; la loro superficie tuttavia non è esente da un po’ di graffietti superficiali dovuti forse allo stoccaggio, sparsi un po’ ovunque. Il fondino è abbastanza sommario, con qualche dettaglio della meccanica e del sottoscocca.

Interni: Non si vede molto e il nero domina. Per quel poco che ci è concesso d’indovinare, gli interni sono completi anche se non potremmo definirli un capolavoro. E’ presente comunque lo specchietto retrovisore.

In conclusione, questa Giulia Quadrifoglio di Solido è un modello più che dignitoso, che conferma l’attenzione del marchio francese per una scala, l’1:43, che finalmente è tornata ad occupare il posto che le compete. Certo, la vera guerra è nell’1:18, dove la stessa Solido e Burago si contendono il campo con le versioni più estreme. C’è da aspettarsi una GTA o una GTAm anche in 1:43?

2 pensieri riguardo “Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio 2.9 V6 Biturbo di Solido 1:43

  1. L’ho vista dal vivo e me la sono ripassata tra le mani, pur non avendola comprata perché non è il mio genere, però devo ammettere che per il poco che costa è un gran bel prodotto o, con dei bei cerchi e dei bellissimi freni, sempre ovviamente ragionando in termini di qualità – prezzo, perché è chiaro che a qualità pura perderebbe contro un BBR.
    Che Solido torni alla grande anche nell’1:43? Dopotutto, in quella fascia di prezzo non c’è praticamente più nulla di valido…

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