Fu presentata al Salone di Parigi del 1992 e da subito fece discutere con quel suo look anticonformista e i colori vivaci: giallo mostarda, verde coriandolo, rosso corallo e blu oltremare. La Renault Twingo, disegnata da Jean-Pierre Ploué, rappresentava una piccola rivoluzione nel settore delle auto da città. Malgrado gli ingombri ridotti (lunghezza di m 3,43 per un passo di m 2,34), la Twingo offriva un’abitabilità modulare di tutto rispetto. Caratteristica principale, i sedili posteriori si abbattevano sulla lunghezza di 1,70 metri, aumentando lo spazio utile dell’abitacolo da 1,60 a 1,78 metri. Con questa soluzione si poteva privilegiare il volume di carico (da 170 a 260 litri) oppure lo spazio per gli occupanti. Le prime foto per la stampa ritraevano dei lottatori di sumo che si sistemavano nell’abitacolo. Spinta da una pubblicità sotto forma di cartone animato con lo slogan “à vous d’inventer la vie qui va avec”, la Twingo venne immessa sul mercato nel corso del 1993. La vettura riusciva davvero ad esprimere uno stile di vita, sfuggendo a ogni classificazione tradizionale. Meno innovativa era la meccanica: motore Cléon 4 cilindri da 1,2 litri, che sviluppava 55 cavalli, sufficienti a garantire una velocità massima di circa 150 km/h. Il cambio era a 5 rapporti, la trazione anteriore. La Twingo si rivelò anche piuttosto economica, consumando 7,4 litri di benzina su 100 km grazie anche alla massa ridotta (kg 790). Largamente riveduta nel 1998, la Twingo cambiò poi di generazione, perdendo del tutto o quasi le sue caratteristiche estetiche di rottura. A Rétromobile Renault celebra i trent’anni del primo modello, con uno stand dove sono esposti alcuni esemplari standard e speciali.








