Mostra Scambio di Auto, Moto e Ciclo d’Epoca a Novegro, 19 febbraio

testo e foto di Riccardo Fontana. In redazione David Tarallo

Sulle colonne di PLIT si è sempre trattato della mostra scambio di Novegro intendendola meramente come legata al giocattolo, o tutt’al più alle novità nell’ambito dell’Hobby Model Expo, ma mai a livello di auto-moto, e questa sera è il caso di ovviare offrendovi un resoconto di un appuntamento che, per moltissimi appassionati di tutta Europa, rappresenta da decenni un must irrinunciabile.

La mostra di scambio auto moto e cicli d’epoca di Novegro è, o vorrebbe essere, un qualcosa un po’ sulla falsariga di un Automotoretrò, o di una fiera di Padova, oppure (la sparo non grossa ma immane) di un Rétromobile di Parigi.

Vorrebbe esserlo, e un po’ lo è o quantomeno lo è stata, con però una serie di doverosi distinguo, che vale la pena di approfondire a dovere.

Kramer 250 Rotax, 1982

Novegro è un calderone scomposto ed indecifrabile di ruggine, rottami, pezzi di estremo pregio abilmente nascosti sotto tonnellate di schifo, salamelle arrostite un po’ ovunque, e tedeschi e olandesi completamente alcolizzati ma più facoltosi dello sceicco della Corsa più pazza d’America, e pronti a spazzolare tutto lo spazzolabile con la stessa velocità con cui il covid ha trasformato, tre anni orsono, le nostre esistenze in un incubo.

Sopra e qui a sinistra, un monumentale KTM 350 GS del 1981… “Venduto” recita il biglietto, “chissà a quanto”, mi chiedo io…

Tu arrivi, e dopo aver lasciato un rene (5€, alquanto caruccio, eufemisticamente) ad un simpatico parcheggiatore che ti farà lasciare l’auto in un basso fondale melmoso del lago di Lugano in località Paradiso, risalì la corrente come i salmoni e lasci il secondo rene in biglietteria (13€, che sommati ai 5 del parcheggio fanno il costo di un edicoloso 1:24, e non sei neanche ancora entrato), e a quel punto ti si schiudono le porte dell’entità più vicina ad una moderna Babele che la mente umana sia stata in grado di ricreare: un parco enorme, con di tutto sparso ovunque, nel più assoluto disordine, si va da una Honda CB 750 Four coperta di ricambi di Ciao ad uno scarico completo per una Ferrari BB buttato sotto una tettoia, a moto di tutto rispetto ammonticchiate assieme a pit-bike cinesi di nessun valore, con una nonchalance estrema.

Vedi una cassa con dentro una trentina di carburatori Bing a pezzi, e ravanandoci può essere che trovi una Flavia Berlina della Mercury in scala 1:48 (storia vera, anche se non risalente a questa edizione).

Le moto la fanno da padrone incontrastate, ma anche per le auto c’è molto: si va da tonnellate di teste Alfa Romeo bialbero a fari, lamierati originali e non per praticamente tutto, a cerchi, libretti e memorabilia di ogni tipo.

Il tutto, non lo rimarcheremo mai abbastanza, in un disordine che destabilizza ma fino ad un certo punto: in effetti è anche un po’ il bello di Novegro: chi non vorrebbe trovare un Western Models a caso in un banchetto di polacchi che vendono utensili? (Altra storia vera, per quanto a sua volta non risalente a questa edizione).

Poi si entra nei padiglioni coperti, solitamente riservati alla borsa del giocattolo, e qui si trovano i pezzi di pregio: andiamo da moto da Gran Premio leggendarie (storia risalente a questa edizione, c’erano delle amene Guzzi 8 cilindri e Gilera 4 cilindri. Vere.) agli stand di riviste e registri storici dei più disparati marchi, agli operatori meno “alla buona” per così dire.

Prezzi altissimi, sempre ed ovunque dentro come fuori: esporre a Novegro costa caro, e ciò si ripercuote su chi vende, inevitabilmente, ma non manca comunque la possibilità di trovare buone cose a poco.

Questa possibilità, è bene dirlo e meglio tenerlo a mente, si riduce proporzionalmente alla distanza dal venerdì, perché tedeschi ed olandesi di cui sopra non perdonano nulla, e il giovedì sera sono già sul piede di guerra con le cartate di banconote viola che sfrigolano come delle torpedini.

Tutto ciò solo per dire che, a meno di miracoli, chi si presenta la domenica come ha fatto il sottoscritto ha altissime probabilità di tornare a mani vuote.

Argomento modellismo: in effetti, nelle scorse edizioni (e ne ho “fatte” molte, per quasi vent’anni le ho visitate quasi tutte) c’era sempre modo di tornare con un bel Solido perfetto o con un bel Protar montato, ma questa volta no, c’era una penuria di espositori incredibile, certamente dovuta ad un duplice motivo: da un lato la mostra-scambio del giocattolo che si terrà la prossima settimana, e dall’altro l’appuntamento concomitante a Verona.

Che altro dire? Se siete appassionati di modellismo “puri” state comodamente a casa, se invece vi piacciono anche i mezzi veri un giro la prossima volta fatevelo: alzatevi presto e lasciate la macchina fuori dove potete, fate un favore a voi stessi, ma la pena vale senz’altro, se non altro per non morire di noia con pippebbaude in TV dalla suocera.

Un altro consiglio che mi sento di dare a dei papabili visitatori è di portarsi un sano “rancio” da fuori: dentro ci sono più punti di ristoro e camioncini paninari che bocche da sfamare, ma un panino vi costerà come una pizza, se non di più.

2 pensieri riguardo “Mostra Scambio di Auto, Moto e Ciclo d’Epoca a Novegro, 19 febbraio

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: