L’alba di una nuova era

di Riccardo Fontana / foto di David Tarallo

Siamo alla soglia di qualcosa di Epico.

Dovrei mettere la minuscola, la grammatica lo imporrebbe, ma francamente la situazione è tale da permettere una piccola licenza.

Endurance dunque, fortissimamente Endurance, WEC come se non ci fosse un domani.

E forse non ci sarà davvero un domani, ma andiamo con ordine: l’euforia è troppa, e prima di intristirvi voglio aspettare ancora qualche minuto.

A Daytona è iniziata l’epoca forse più incredibile della lunga storia delle corse di durata, che già di per loro hanno conosciuto una moltitudine unica di periodi eroici.

Non c’è Ferrari contro Porsche, non c’è Ferrari contro Ford, o Porsche contro Toyota, o Audi contro Peugeot, o qualche altra sfida da cui trarre un’opera hollywoodiana a caso, no, c’è un inappellabile tutti contro tutti come non si è visto nemmeno nel 1998-1999, e il lotto dei contenders si farà ancora più fitto di grandi nomi nel 2024.

C’è la Ferrari, che torna a costruire una vettura per top class dopo trent’anni e a gestirla direttamente dopo cinquanta, c’è la Porsche che promette di inondare le gare di coloratissime 963 per rinverdire i caroselli degli anni ’80, la Toyota che ora più che mai sembra la trasfigurazione motoristica della corazzata Yamato, solo ancora più ostica da affondare, la Glickenhaus, meravigliosa, tanto bella da sembrare uscita dalla 1000 km di Monza del 1970, e favolosamente struggente nella sua sempiterna favola di piccolo Davide che affronta un esercito di Golia come non si è mai visto.

Ci sono tanti costruttori da stentare a ricordarli nella loro interezza: Cadillac, Acura (che, ricordiamolo, è Honda), Vanwall, Isotta Fraschini, BMW, ed altri ancora arriveranno l’anno prossimo, come Alpine (quindi Renault) e Lamborghini.

Gli organizzatori di WEC ed IMSA dovranno prendere in considerazione l’idea di allungare i circuiti, perché se a tutto questo parterre de roi aggiungeremo LMP2 e GT va da sé che l’affollamento si farà sentire.

Averne di problemi del genere…

Tutta questa improvvisa abbondanza legata al mondo delle gare a ruote coperte, cui non eravamo più abituati e che, in tutta onestà, dopo il fuggi-fuggi del 2016-2017 non osavamo nemmeno più sognare, impone tutta una serie di più o meno vaghe e melliflue considerazioni, la prima delle quali è relativa alle gerarchie nel Motorsport ed è riassumibile come segue: può ancora una Formula 1 dominata da bibitari e pupazzi politically correct fregiarsi del titolo di Serie Regina?

Francamente sembra difficile, e dopo l’uscita di scena di Mr. Ecclestone a favore di Liberty Media sembra davvero che la china discendente sia stata imboccata di slancio: troppi costi, troppe complicazioni, regolamenti sportivi che sembrano dettati e gestiti più da una squadriglia di vigili urbani che da tecnici ed ex-piloti, e un sovraffollamento di finti buonisti “fluidi” cui manca solo la candidatura alle primarie di certi partiti nostrani stanno letteralmente facendo scappare gli appassionati.

La gente ha voglia di scontro in pista, ha voglia di macchine belle, e ha voglia di vedere la tecnica, di vedere soluzioni diverse a confronto: la Passione non è morta, ai ragazzi piace ancora eccome il Motorsport, però venti treni lunghi 5 metri e mezzo tutti con lo stesso identico layout meccanico romperebbero le palle a chiunque, ed ecco che l’Endurance arriva a fagiolo.

Il tifo, oltretutto, è meno sentito: nonostante il ritorno della Ferrari, l’ambiente sembra più sano, meno estremisticamente rosso, oserei dire più genuino, più decontratto.

Il che, in realtà, è come andrebbero vissute le corse da spettatori: piglio decontratto e sportività inglese.

E polemiche e insulti a chi segue il calcio, vorrete perdonarmi la banalità ma mai come in questo caso calza alla perfezione.

Il rovescio della medaglia?

In linea di massima, sarebbe veramente meglio godersi fino in fondo e molto oltre ciò che sta arrivando: probabilmente, anche in fondo al cuore spero vivamente di sbagliarmi, questa Epopea è destinata ad essere l’ultimo fuoco di gloria non solo del pianeta-Sport ma anche del Motorsport in generale, prima dell’epidemia dell’elettrico che spazzerà via tutto, compresa la nostra gioia di vivere.

Ho gioito all’annuncio del rinvio a data da destinarsi dello stop al divieto di vendita di motori endotermici al 2035, ma è stata una gioia di breve durata: non ho potuto non pensare ad un passo del Piccolo Grande Uomo, quando alla fine Jack Craab/Piccolo Uomo, parlando con suo Nonno Cotenna di Bisonte dopo la battaglia di Little Bighorn, si sente dire “Oggi abbiamo vinto, ma non vinceremo domani. Presto cammineremo su una strada che non conduce a niente”.

Ecco, io non chiederò al Grande Spirito di farmi morire come fece in quell’occasione Cotenna di Bisonte, ma certamente la malinconia che mi pervade non è molto dissimile dalla sua.

2 pensieri riguardo “L’alba di una nuova era

  1. Grazie per questo bel pezzo. È una bella chiamata a gioire di questo spettacolo sapendo che potrebbe essere un canto del cigno. Ma invito a non disperare del futuro, perchè penso che le false religioni dell’ecologia a tutti i costi ed i corrotti burocrati europei passeranno prima che la passione umana e il gusto per il bello scompaiano per sempre dagli esseri umani.

    Nel citato 1998 avevo dodici anni, rimasi allora folgorato dai prototipi Le Mans e fia Gt che mi sono rimasti impressi come il sommo vertice dell’automobilismo. Ora mi sembra di rivivere una seconda giovinezza e spero di tornare presto sui circuiti ad ammirare i bolidi a ruote coperte, sperando che nuove generazioni possano rimanere estasiate.
    Vinca il migliore! Ma per me sono già vincenti tutti i partecipanti che hanno deciso di cimentarsi.

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  2. Noterei con piacere come Giovanni, che commenta così entusiasta, sia un classe 1986, mentre l’autore dell’articolo, cioè il sottoscritto, un 1992.
    Per la serie “ai giovani le macchine non interessano più”.
    Contatevela pure su, cari psico-ecologisti da tre soldi falsi, vi piacerebbe che fossimo tutti teslari piglianculi, vero?
    Eeeeeeeeeeeh, invece… Tiè!!!

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