A Spa a fine aprile può nevicare (ma stavolta probabilmente non lo farà). A Spa c’è la gente che ti fa domande stupide ma la cosa migliore è rispondere come se si trattasse di domande intelligenti. A Spa succedono cose strane come quando nel bel mezzo della 6 Ore saltò la corrente e tutto il circuito si bloccò. A Spa devi ripercorrere, almeno un anno sì e un anno no, i tratti del vecchio tracciato e magari per caso trovi una friterie truzza dove ti arriva, con 11 gradi, uno con la canottiera e le infradito a mangiarsi una fricadelle con la birra Jupiler. Qui le stradine si inerpicano per colli ricchissimi di vegetazione, da dove sbucano vecchi castelli, ville signorili e case che starebbero benissimo in un film dell’orrore. A Spa vivi cose strane, altro che a Sebring.
Stasera niente macchine, dei risultati parleremo domani. Quando giri da anni ne accumuli di aneddoti bizzarri da raccontare. Come una volta che arrivammo, un collega ed io, ad un pittoresco alberghetto nei pressi di una cascatella. Dalla finestra vedevi l’acqua scorrere limpidissima. Accesa una luce, scoprimmo che la camera intera s’illuminava di un rosso pompeiano. Bussa qualche secondo dopo la padrona dell’albergo, una discreta donna sui quaranta, e mi propone di visitare camera sua. “Perché – rispondo io – la sua è diversa dalla nostra? Magari vengo dopo”. Squalificato.


Ricordo con piacere anche un’altra cascata, quella vicina all’hotel che ne porta il nome, in località Coo. Per arrivare al circuito passi da vallicelle ricchissime di acqua, interconnesse fra loro da ponti in pietra senza tempo. Il circuito è cambiato, le gare lo stesso, anche se a Spa riassumono un fascino che altrove è difficile da ritrovare intatto. A Malmédy c’era fino a una quindicina di anni fa una botteghina che vendeva Norev anni novanta e altri modelli strani. Vicino, in un bar, potevi prendere un “latte alla russa”, che non ho mai capito cosa fosse ma era molto buono. Su com’era Spa e come non è più ho scritto spesso brevi articoli durante i weekend di gara quaggiù. Magari ti trovi a ricercare cose che hai visto – o fatto appena in tempo a intravedere – e che ormai sono perdute. Però riesci ancora ad intuirle, quasi ad ascoltarle.
Del resto cosa sarebbe un viaggio al seguito di un campionato automobilistico senza quello che si chiamerebbe – semplificandolo, quasi umiliandolo – colore? Il colore. Fate il colore. Quante volte il caporedattore di Paddock si era raccomandato di fare il colore nel corso delle mie permanenze a Spa, probabilmente ignorando che non stavamo parlando di Indianapolis o di Le Mans. Col fotografo della rivista, arrivando in circuito la mattina, cercavamo di fare del nostro meglio riprendendo mucche al pascolo e manifesti pubblicitari.
A Spa, nelle edicole, trovi anche Motor Sport. Una delle poche certezze che ti restano, sempre bello verde col suo logo anni trenta.
Allora prossimo anno Spa! (sport-prototipi ovviamente)
SIccome vedo che siete dei veri appassionati giramondo che potrebbero pubblicare guide professionali vorrei chiederVi un consiglio tecnico sull’appuntamento di Monza a luglio: ho regalato a mio padre (che manca dal mondiale marche dall’ anno aureo 1970, 1000km all’Autodromo nazionale) i biglietti per la corsa di domenica: anche se non specificato i biglietti mi sembrano dei classici circolari senza posto assegnato, mi sbaglio?
Mi piacerebbe portarlo in particolare sul tratto variante Roggia e seconda di Lesmo, come potrò raggiungere l’interno del circuito? ALtri consigli operativi o suggerimenti?
So che è fuori tema e in forte anticipo ma considerate che per me e spero anche per mio padre questo è l’apuntamento motoristico dell’anno e magari una partenza verso più lontani orizzonti.
Rombanti saluti,
Giovanni
"Mi piace""Mi piace"
Ciao e grazie per il messaggio. I biglietti non hanno l’assegnazione del posto. Sostanzialmente, a piedi, si può andare ovunque, partendo però dalle strade asfaltate dietro al paddock. Si può arrivare all’interno della Roggia, a Lesmo e al Serraglio, ma bisogna comunque camminare parecchio.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie del consiglio. Quindi sottopasso sotto la linea di partenza e poi gambe in spalla. Peccato siano finiti i biglietti paddock per vedere le auto da vicino.
Buona 6 ore di Spa
"Mi piace""Mi piace"