Fiat, addio al grigio

Da oggi Fiat smette di produrre auto grigie. La decisione è stata presa per esaltare – così comunica il marchio – l’importanza dei colori nella vita, incarnando lo stile di vita italiano.

La strategia è stata attuata per aggiungere un tratto distintivo alle vetture Fiat nel mercato automobilistico, dato che il 2023 è l’anno di un notevole cambiamento per il marchio.

“Abbiamo infranto le regole: abbiamo deciso di interrompere la produzione di auto grigie Fiat. Si tratta di una scelta impegnativa e dirompente, che mira a rafforzare ulteriormente la leadership di Fiat come marchio della gioia, dei colori e dell’ottimismo. L’Italia è il Paese dei colori e, da oggi, anche delle auto Fiat”, ha dichiarato Olivier Francois, CEO Fiat e Global Chief Marketing Officer di Stellantis. “Fiat vuole ispirare le persone a vivere con ottimismo e positività e questa sarà anche una delle missioni della nuova Fiat 600e, l’elettrica per famiglie e amici, che sarà presentata il 4 luglio”.

L’attuale gamma Fiat – Nuova 500, 500 Hybrid, 500X, Panda e Tipo – è disponibile in diverse tonalità di colore, tra cui Bianco Gelato, Arancio Sicilia, Arancio Paprika, Rosso Passione, Blu Dipinto di Blu, Blu Italia, Blu Venezia, Verde Rugiada, Verde Foresta, Rose Gold e Nero Cinema – tutti con un nome che richiama le bellezze paesaggistiche e la vita in Italia.

Potrebbe anche sembrare un’operazione simpatica, se non fosse per il fatto che all’orizzonte si staglia, incontestabilmente e invariabilmente, l’auto a pile.

7 pensieri riguardo “Fiat, addio al grigio

  1. L’impressione di trovarsi di fronte all’ennesima supercazzola di gruppi di “creativi” che non sanno più cosa dire (ammesso che l’abbiano mai saputo) è – direi – abbastanza forte. Fra le decine di comunicati sulla produzione che ci arrivano giornalmente, la maggior parte è di questo tenore. Per certi versi sembra che siamo arrivati alla frutta, o meglio, che l’automobile e la sua comunicazione abbiano preso strade che poco o nulla hanno a che vedere con quello a cui ci avevano abituato in passato. Probabilmente sono cambiati i target, e a monte il prodotto non assomiglia più a quello con cui sono cresciute le nostre generazioni. A parte ciò, lo scadimento qualitativo (loro la chiamerebbero evoluzione) delle persone delegate alla comunicazione porta a testi pieni di maiuscole, neanche scrivessero in tedesco; errori di ortografia (gli articoli maschili con l’apostrofo e i femminili senza si sprecano), incoerenze sintattiche che celano debolezze anche concettuali, frasi a effetto ormai svuotate di ogni significato, periodare stucchevole e modaiolo. Siamo di fronte a tutto questo, mentre i vertici di ogni casa fanno a gara a quando avranno per primi una gamma completamente elettrificata. “Noi nel 2030!” “No, noi nel 2028”. “Dilettanti! Noi nel 2026!”. A volte verrebbe la voglia di chiudere tutto e di dedicarsi al Subbuteo.

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    1. Concordo pienamente con tutto l’ articolo di PitlaneItalia. Una volta i cosiddetti creativi del settore rivitalizzavano le vendite di un modello con la mitica Serie Speciale: un colore ( guarda caso ) nuovo e qualche adesivo appiccicato qua e là. Ma i creativi di oggi sono molto, molto, molto più avanti…

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  2. Neanche il conte Mascetti nei suoi momenti migliori…del resto se guardi la gamma Fiat attuale ti vien proprio voglia di un gelato per scacciare il sapore amaro…

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  3. FINALMENTE!!!!! L’altra sera è passato dalle mie parti un treno di auto rialzate “Ford”. Su ventiquattro vagoni stipati c’erano la bellezza di ventitré esemplari azzurri, gli altri di un desolante grigio o nero… pazienza (si fa per dire) se sono a pile, almeno un poco di colore!

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  4. Ben venga un po’ di colore.
    Fosse per me le auto con cerchi di diametro 20″ o superiore dovrebbero obbligatoriamente essere rosa a pois azzurri o arancioni a pois verdi, quelle di altezza superiore al metro e cinquanta dovrebbero per legge avere cofano e portellone a righe gialle e marroni.

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