Rassegna stampa: Auto Modélisme n°293

Pitlaneitalia non recensisce più da tempo le uscite standard di Auto Modélisme e ormai dovreste anche sapete perché, quindi non stiamo a ripeterlo. Recensiamo invece il numero 293 che corrisponde al vecchio Hors Série sulla 24 Ore di Le Mans, che la gestione belga ha ripreso modificando però la configurazione tradizionale, rendendo la copertina in tutto e per tutto simile a quella di una qualsiasi altra uscita. La rivista, uscita da pochi giorni, contiene le schede fotografiche delle 62 vetture che hanno preso parte alla 24 Ore di Le Mans del centenario. Le immagini sono piuttosto belle anche se l’elaborazione grafica non è delle migliori: del resto si tratta di una pubblicazione da edicola, non di un libro e non si possono pretendere miracoli, anche se a onor del vero la resa di stampa nel periodo Hommell era ben più chiara e definita. Diversi articoli modellistici sul tema Le Mans fanno da contorno al repertorio fotografico: forse il più interessante è quello della rubrica “Mémoires de petites autos”, che ripercorre le vicende della Matra alla 24 Ore attraverso un itinerario di vecchi modelli, fra Dinky, Solido, decals e transkit. Originale anche lo studio sulle WM a Le Mans attraverso i modelli: peccato che non appaiano che Spark e Bizarre, mentre gli speciali sono stati lasciati da parte, come peraltro ammesso esplicitamente dall’autore. Il prezzo in Francia del numero è di € 8,50. Per l’Italia il prezzo passa a € 10,50. Soprattutto se avete la serie completa degli speciali Le Mans di Auto Modélisme, iniziata nel 1998, vi toccherà prenderlo.

6 pensieri riguardo “Rassegna stampa: Auto Modélisme n°293

  1. Ho acquistato qualche volta la rivista . Certe che piuttosto che modelli auto , destinato solo a modellisti x arredare uffici e salotti (pubblicano so 1/18;non mi basterebbe un terminal aeroportuale se dovessi tramutare i miei 1/43 ) molto molto meglio questa rivista

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    1. Non conosco bene Modelli Auto degli ultimi mesi perché me ne sono andato a fine 2022 ma devo dire che i numeri che ricordo erano di gran lunga superiori a quelli della nuova gestione di Auto Modélisme. E non sono d’accordo sulla prevalenza dell’1:18, in quanto in diversi numeri il sottoscritto e Umberto Cattani avevamo dato ampio risalto all’1:43 rivendicando proprio l’importanza di questa scala. Auto Modélisme continua ad essere a mio avviso una rivista povera di contenuti, con ben pochi spunti degni di interesse. Modelli Auto degli ultimi mesi non è più un capitolo che mi riguarda, non la conosco a sufficienza e quindi sospendo il giudizio.

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        1. Ci sono però da fare alcune puntualizzazioni, altrimenti si rischia di essere ingiusti. Gianfranco Berto è mancato nell’estate del 2021 e da quel momento fino al marzo-aprile del 2022 la gestione di Modelli Auto è continuata nelle mani della Duegi ma con una pressoché totale liberta di decisione di contenuti concessa a Umberto e a me da parte dell’editore stesso. In quel periodo, quindi, abbiamo puntato molto sull’1:43 per il semplice motivo che era il settore che conoscevamo meglio. Quando è subentrata Lunasia, la libertà di decisione è stata confermata, visto che il nuovo editore non era assolutamente in grado di determinare un qualsiasi tipo di scaletta, esattamente come la dirigenza Duegi senza Gianfranco. Anche nei numeri del 2022, quindi, la prevalenza è stata data all’1:43, anche dal punto di vista degli approfondimenti storici e dei montaggi. Contemporaneamente, Auto Modélisme ha continuato sulla sua china discendente, con una grafica a mio parere del tutto inadatta a una rivista specializzata e con articoli stanchi e ripetitivi. Certo, fare una rivista di automodellismo non è per niente facile, non lo è mai stato e lo è forse ancora meno nell’era di Internet, però non te l’ha ordinato il medico. E’ il format ad essere obsoleto. Avrebbero forse un senso dei numeri monografici magari molto specializzati ma quello è un campo che per ora è stato battuto da una certa stampa anglosassone ma mai o quasi mai da quella francese o italiana. Sia come sia, io suggerisco sempre di farsi un’idea precisa prima di confrontare due prodotti editoriali: un numero di Modelli Auto del 2000 o del 2005 non va paragonato a un Auto Modélisme di oggi, così come un Auto Modélisme di vent’anni fa non può e non deve essere comparato al Modelli Auto di Lunasia. Non so se ho reso il concetto. Casomai andranno presi due numeri usciti negli stessi mesi o nello stesso anno e analizzati possibilmente senza lasciarsi prendere dalle suggestioni. Perché spesse volte, ciò che ne viene fuori è un quadro diverso da quello cui ci si era affezionati per varie ragioni.

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  2. Per poco meno di un anno, ossia dalla scomparsa di Gianfranco fino all’arrivo di Lunasia, abbiamo navigato letteralmente a vista, inventandoci contenuti e facendo cose nuove, anche a scapito di temi collaudati, riducendo per esempio le recensioni di modelli (che per certi versi hanno sempre meno senso) a vantaggio di altri argomenti come la storia o le interviste con personaggi dell’ambiente. La rivista di Lunasia, per come la ricordo io, non si discostava troppo da quella che Umberto ed io abbiamo fatto dopo la scomparsa di Gianfranco. Un grosso problema è stato purtroppo quello del controllo qualità, con articoli rovinati da un lavoro frettoloso e superficiale di cui noi non avevamo alcuna colpa. Il problema, insomma, era legato a uno scadimento d’immagine che alla lunga era destinato ad avere delle conseguenze anche sugli autori. Alcuni altri collaboratori hanno deciso di continuare rischiando del proprio, io me ne sono andato preferendo dedicarmi ad altri progetti.

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