Honda CR 250 R 1986 in 1:12

di Riccardo Fontana / foto g.c. Paolo Pasini e dal web (moto vere)

Diciamolo: i modelli di moto disponibili sul mercato, soprattutto segnatamente alle moto da fuoristrada, sono parecchio scarsi, per non dire semi-inesistenti: il panorama è del tutto simile a quello degli automodelli della fine degli anni ’70, con praterie di buchi anche di grandissima importanza nell’elenco delle riproduzioni già approcciate dai maggiori nomi del modellismo internazionale: Tamiya fa sempre le solite scatole (quando le fa) da quarant’anni, la gente si accapiglia su eBay per i kit Protar – bellissimi ma vecchi di più di cinquant’anni – e qualche moderno 1:12 New Ray o Automaxx (una marca di prodotti semi-diecast legata ad Aoshima) tentano per quanto possono di coprire quanta più domanda possibile, senza oltretutto riuscire pienamente nell’intento per via della natura ferreamente industriale della loro produzione.

Una valida soluzione per gli appassionati del genere – e sono molti – è costituita dall’avvento della stampa 3D, che unitamente alle tecniche di disegno assistito ed alla comparsa di buone attrezzature atte al fai da te a costo (relativamente) modico permettono a chi si sentisse in grado di approcciare la realizzazione da zero di un modello di tradurre i suoi desideri in realtà, pur con tutte le ovvie difficoltà del caso, date soprattutto dalla natura estremamente complicata di una moto, soprattutto da fuoristrada, che per sua stessa definizione ha tutta la meccanica completamente a vista, e quindi ben poco spazio lascia alla semplificazione nella prototipazione e nella realizzazione di particolari in scala ridotta.

Uno di questi appassionati, francamente quello che finora ha raggiunto i risultati più notevoli, è Paolo Pasini, un ragazzo meno che trentacinquenne della provincia di Brescia, figlio di un crossista di vecchia data ed ex-praticante lui stesso: collezionista di Honda CR e CR-F (i 4 tempi, n.d.r.) in scala, Paolo si è ben presto imbattuto nei “buchi” di proposte di cui sopra, e così ha deciso di fare da sé, arrivando in breve tempo a riprodurre in autonomia le moto che gli mancavano a completare la sua raccolta, molte delle quali visibili sul suo canale YouTube e sulla sua pagina Instagram, entrambe a nick mx.m0dels, su cui è veramente possibile rifarsi gli occhi osservando risultati incredibili.

L’ultima fatica di Paolo è l’Honda CR 250 R del 1986 protagonista di questo articolo, una moto fondamentale nella storia del motocross, portata alla ribalta da Ricky Johnson e David Bailey nella stagione Supercross ’86 (celeberrimo il duello tra Bad Boy e Little Professor nel round di apertura di Anaheim, rimasto negli annali del Supercross) e nel Cross delle Nazioni a Maggiora, dove i tre americani, Johnson con la 250, O’Mara con la 125 e Bailey con la 500, scrissero pagine di storia, sbaragliando totalmente il campo: indimenticabile Johnny O’Mara che col suo piccolo 125 superò sul salitone di Maggiora un David Thorpe neo-campione del Mondo motocross classe 500, come anche il taglio del traguardo della manche congiunta 250-500 con Johnson e Bailey trionfanti a darsi la mano, suggellando un dominio sano e scolpito negli annali.

La moto è dunque di quelle estremamente “pulp”, e come tale è sempre – ovviamente – passata completamente inosservata da parte dei produttori di modelli: Tamiya riprodusse i CR 250 e 450 del 1981, ed i modelli die-cast arrivarono solo molti anni dopo, per riprodurre col contagocce le moto di fine millennio, lasciando sempre da parte perle come questo CR.

Il modello – nella canonica scala 1:12 – è veramente bellissimo, mirabilmente stampato in resina, ed ottenuto mediante rilevamenti diretti da un esemplare reale della moto, di cui Paolo è recentemente venuto in possesso, per un livello globale del tutto simile – e forse anche migliore – rispetto ad un kit Tamiya, da decenni il riferimento per questo genere di modelli.

È intenzione di Paolo vendere una piccola serie del kit che ha così degnamente concepito, ad un costo di circa 100€ più spese di spedizione: neanche molto in effetti, se pensiamo che i die-cast cinesi promozionali KTM ed Husqvarna, per quanto molto belli, si sono ormai attestati a 50€, mentre i kit Tamiya sono ormai prossimi ai 60€.

È certamente una ghiotta occasione per gli appassionati di allineare un modello esclusivo, e forse l’inizio di un nuovo modo di concepire il modellismo.

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